4) MARMIROLO – POZZOLO SUL MINCIO

Si trova sulla sinistra del Mincio ed è accennato nel diploma di Enrico III a favore dei mantovani nel 1055. Attone, Signore di Ferrara nel 970 comprava alcuni beni in Marmirolo, Campitello e Ronco Rolando.

MARMIROLO

Fu scritto che una sessantina di famiglie di Marmirolo nel 1251 per salvarsi dai saccheggi di Ezzelino da Romano andassero ad Imola, ottenendo da quel Senato di fondare Massa, detta Lombarda. Capo della colonia emigrante fu Girardo Romano marmirolese (Balduzzi. L’arma di Massa Lombarda, cenni storici), resta da verificare se non si tratta di altra località omonima nel territorio di Reggio.

I Gonzaga fino dal XIII secolo avevano estesi possessi in Marmirolo con un imponente castello.

Nel 1302 il consiglio comunale di Marmirolo deliberò la escavazione di un canale.

L’abitato si divideva in tre sezioni: piazza del Borgo di Castello, Borgo dei Ronchi e Borgo delle Lame.

Gian Francesco Gonzaga nel 1435 fece costruire un nuovo palazzo, ampliato poi dai suoi discendenti, rendendolo una vera delizia, descritta e cantata dai letterati del secolo XVI e XVII, e concesse agli uomini del luogo dei privilegi sulla mercede e salari; essi il 26 maggio 1517 supplicavano il marchese di Mantova per ottener il porto d’armi per difendersi dai lupi «quali mangiano gli cristiani» perfino nelle proprie case.

Il 10 maggio 1624 facevano conoscere al governo che dal 1617 in poi erano morti in Marmirolo.

Le guerre rovinarono poco per volta le delizie marmirolesi, che il Governo Austriaco nel 1756 poi l’Amministrazione centrale del Mincio, finirono di demolire interamente.

BOSCO FONTANA

Bosco della Fontana con il suo esteso parco sorge all’interno di un’oasi naturalistica  con  la splendida palazzina di caccia già luogo di delizie dei Gonzaga, costruita su disegno del Viani, al tempo del Duca Vincenzo I.

Mincio a Marengo-Fossa di Pozzolo by G.Basilico 1944

La frazione di Pozzolo è ancora oggi un punto strategico in quanto la “Fossa di Pozzolo”, che viene citata in documenti prima dell’anno 1000 e successivamente regolamentata nel ‘400 da leggi gonzaghesche, costituisce ancora oggi quel poderoso impianto che preleva acqua dal Mincio distribuendola a tutto il medio mantovano attraverso dighe e fossi derivatori.                       (Fossa di Pozzolo)

Prima di arrivare a Pozzolo il Mincio ha le sembianze di un canale, mentre superato il paese riacquista la natura di fiume libero da argini artificiali.

A seguito di referendum popolare sostenuto anche dal Comune, Pozzolo dal 14 dicembre 2014 ha modificato la sua denominazione il POZZOLO S/ MINCIO.

Marengo by G. Basilico 1944

Altro borgo molto suggestivo da visitare a livello storico è MARENGO dove la storia ci ricorda che nel 1037 Beatrice di Lotaringia e Bonifacio III di Toscana si sposarono nel palazzo detto “del Marchese”. Lo sposalizio durò giorno e notte per 3 mesi di sfarzosi festeggiamenti, con cavalli ferrati d’argento e addobbati d’oro, spezie in quantità tale da essere tritate in mulini, suonatori di cetre, cornamuse e lire, giocolieri e mimi, vino a fiumi riempito in pozzi dai quali si traeva a secchiate d’argento e ricchissimi premi e regali a tutti.

Molto interessante anche Palazzo Custoza-Botturi,  di struttura rinascimentale, la cui costruzione fu iniziata nel 1502 per opera del cardinale Sigismondo Gonzaga, preposto dell’abbazia di San Benedetto Po. Nel 1542 divenne proprietà dei Gonzaga di Mantova. Adiacente al Palazzo vi è l’Oratorio di San Valentino, del 1718.

CURIOSITÀ D’ALTRI TEMPI

Fra i patrioti Cisalpini deportati dal governo austriaco vi furono Carni Luigi, farmacista e Solferini Domenico, medico.

Gli uomini della villa di Pozzolo nel 1494, dipendenti dal vicariato di Volta, si rivolgevano al marchese di Mantova in una causa per confini, ma nel 1534 ottennero di esser separati dal Comune di Volta, separazione confermata nel 1562.

Nell’archivio parrocchiale i libri dei nati iniziano dal 1563, dei matrimoni dal 1579 e dei morti dal 1608. Congregazione di Carità. Possiede il contenuto più antico parte dal 1730.

Nel 1591 domandavano di non esser obbligati di valersi del castello di Volta per deposito delle biade, essendo in esso mal conservate, preferendo ritenerle nelle proprie case.

Supplicavano nel 1593 di non esser costretti a mantenersi in arme, come ordinava il colonnello Andreasi, essendo tale stato gravoso e poi i tempi non erano tanto adatti.

Don Vincenzo Vanoni, nato a Pozzolo, già Cancelliere vescovile poi arciprete di Rivalta, fu autore di una difesa del Vescovo Corti contro un opuscolo intitolato “Una Lotta Clericale”, edita dal conte Gerolamo Custoza (avvocato), già arciprete, stampata nel 1859.

Nel terreno fluvioglaciale presso Marmirolo, al fondo Torre, fu trovata una punta di lancia di piromaca bianca, oggi conservata nel Museo di Mantova, quale oggetto preistorico.

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