RIVALTA SUL MINCIO – BARCA COSTRUITA 60 ANNI FA TORNA A NAVIGARE NELLE VALLI DEL MINCIO

di Paolo Biondo

Quando un oggetto assume le caratteristiche di opera d’arte o di pezzo unico nel suo genere, vedi, ad esempio, un battello di fiume costruito a Rivalta sul Mincio dal maestro d’ascia Mendes Baratti quasi 60anni or sono, diventa difficile privarsene.

da sx Gino Mondini-Luca e Nino Tortorelli
da sx Gino Mondini-Luca e Nino Tortorelli

Anzi, cresce in chi lo possiede, il desiderio di riportarlo alle caratteristiche iniziali. Partendo da questo presupposto un giovane rivaltese, Luca Tortorelli, ottimamente supportato dal padre Nino, ha deciso di trasformarsi in calafato e giorno dopo giorno, nel volgere di circa due mesi, è riuscito a rimettere a nuovo il proprio “batel”.

Tutte le varie fasi della lavorazione si sono svolte nel capannone messo a disposizione di Luca e di Nino da parte dell’amico Gino Mondini.

L’intento di Luca Tortorelli, dettato anche dal desiderio di compiere un omaggio al maestro d’ascia rivierasco che nel maggio del 1957 ha ideato e realizzato concretamente l’imbarcazione, era quello di misurarsi in una sfida con sé stesso più che cimentarsi nella professione ormai praticamente scomparsa in questa zona del Parco del Mincio e più generale nel territorio mantovano. Per lui e per il padre, Mendes Baratti non era solo un artigiano che costruiva imbarcazioni uguali l’una all’altra, ma un vero e proprio artista che ad ognuna delle sue opere dava quel tocco di personalità, di unicità, un’anima in definitiva, che ancora oggi le contraddistingue dalle altre esistenti lungo il corso del Mincio.

Non a caso i “batei da Mendes”, a distanza di più di vent’anni dalla sua scomparsa, sono ancora un motivo d’orgoglio per chi, come Luca Tortorelli, ne possiede uno.

La rimessa a nuovo della barca è divenuto motivo d’orgoglio anche per i famigliari di Mendes Baratti che hanno così voluto donare, in segno di riconoscenza, a Luca e al padre Nino una targa ricordo.

Chi era Mendes Baratti

Nasce il 18 gennaio 1914 a Sailetto di Motteggiana (Mn). Sin da piccolo segue il nonno nello squero di famiglia posto sulle rive del fiume Po tra Motteggiana e Borgoforte. Negli anni ’20 si trasferisce con la famiglia a Rivalta sul Mincio, ma lui continua la vita da pendolare con il suo paese natio fino al momento della chiamata alle armi. Rientrato in patria si dedica profondamente al suo lavoro e dal 1946 al 1985 il suo squero in Rivalta sul Mincio diventa meta di pescatori di professione e non, di appassionati di escursioni lungo le Valli del Mincio dei laghi mantovani e di cacciatori, che trovano in lui un esperto ed ottimo professionista. Muore per un arresto cardiaco nel 1992.

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