GOITO – Da GOITO a TRIESTE: LA “SPENSIERATA FOLLIA” del VIAGGIO di MAURO DE PIETRI e FABRIZIO GANDELLINI

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di Mendes Biondo

Viaggiare lungo i corsi d’acqua secondari, lasciare che il tempo scorra assieme ai piccoli flutti che lambiscono la zattera, godere di una dimensione più umana dell’incontro e di uno straniamento da ciò che è la quotidianità, il tutto con una bandiera in saccoccia e diversi libri che parlano di una realtà che con il fiume ci dialoga ogni giorno. Stiamo parlando dell’impresa realizzata da Mauro De Pietri e Fabrizio Gandellini che, dotati solamente di una zattera e di tanta buona volontà hanno affrontato un viaggio che li ha portati da Goito fino alla foce dell’Isonzo, fino, cioé, a vedere in lontananza il profilo di Trieste per poi tornare indietro carichi di belle esperienze e di bandiere, gagliardetti e oggetti scambiati con le persone dei vari luoghi dove hanno fatto tappa.

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Un viaggio progettato ed iniziato nella mente dei due viandanti acquatici già due mesi fa e che ha concluso, almeno a livello ufficiale, il suo percorso Sabato 11 Giugno alla presenza del Sindaco di Goito Pietro Marcazzan che si è complimentato con loro e ha ricordato quanto questo gesto sia stato fondamentale per far conoscere la realtà mantovana in giro per le rive dei fiumi.

Mauro de Pietri e Fabrizio Gandellini hanno descritto così la loro esperienza: “Non è stato solo un viaggio in zattera, è stato anche un viaggio nei ritmi lenti, un viaggio dal sapore antico, uno di quei viaggi che l’uomo ha deciso di abbandonare perché i tempi sono cambiati, perché la velocità è divenuta valore esistenziale. Navigare lentamente è stato un modo per tornare un po’ umani, è stato riconquistare le distanze per quello che sono, è stato apprezzare il territorio e la sua gente, è stato vivere ogni scorcio che la natura ha voluto regalarci, è stato respirare gli odori degli elementi. Nessuno di noi sapeva esattamente cosa ci aspettasse, nonostante la preparazione, lo studio del viaggio, l’analisi di ogni possibile difficoltà. Sapevamo tutto e nulla ed è questo il fascino misterioso della nostra impresa, quel motore nascosto che ci ha spinto verso la meta quel motore che ha spinto il genere umano a progredire continuamente finché ha voluto e che oggi sembra abbia demandato ad altri questa incombenza. Abbiamo distribuito decine e decine di libri a persone incredule, meravigliate e affascinate di incontrare “Sordello” tra i canali della laguna. Abbiamo raccolto più di quanto abbiamo seminato. Abbiamo raccolto gli abbracci veri della gente e la loro generosità, l’invidia della nostra spensierata follia e i sogni che tutti i bambini hanno fatto almeno una volta su di una zattera. Ce l’abbiamo fatta, è stato bellissimo ed affascinante, per colpa di pochi barili e un po’ di assi.”

Il viaggio che hanno intrapreso li ha visti in partenza da Mantova, da Lago di Mezzo, scendendo successivamente per il Mincio verso Governolo dove hanno incontrato la prima conca. Ancora un grande fluire d’acqua che li ha immessi nel fiume italiano per eccellenza: il Po.

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Lasciatosi l’antico Eridano alle spalle, de Pietri e Gandellini hanno navigato alla volta della conca di Volta Grimana fino al Brondolo, passando per l’Adige e il Brenta fino alla laguna di Chioggia. Poi è stato un susseguirsi di Canali ovvero Treporti, Pordelio e Casson fino al Sile dal quale si sono portati nel Canale Cavetta fino a Cortellazzo dove si sono successivamente immessi nel Piave. Da qui attraverso i Canali Revedoli, Largon Commessera, dell’Orologio e Saetta e passando per Bocca Volta giungono nella laguna di Caorle, attraversano il Livenza e il Lemene dove proseguono nei Canali Nicesolo, del Morto, Baselghe, Cavanella, dei Lovi, Lugugnana, Cava Nuova, Cava Bevazzana fino al fiume Tagliamento.

LA ZATTERA.jpg

Con i Canali Lovato e Pantani si inizia ad attraversare la laguna di Marano e Grado quindi i fiumi Stella e Cormors, i Canali Giò de Mur, Taglio Nuovo, S. Pietro di Ori, di Barbana, Tiel, per terminare il suo tragitto nel Canale Isonzato che a sua volta si immette nel fiume Isonzo. Da qui fino a vedere Trieste in distanza e far ritorno a Goito pieni di bellissimi ricordi ed esperienze.

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