FEBBRAIO, IL MESE DEI RITUALI DI PURIFICAZIONE: MITOLOGIA e RITI

Il nome del mese deriva dal latino februare, che significa “purificare” o “un rimedio agli errori” dato che nel calendario romano febbraio era il periodo dei rituali di purificazione, tenuti in onore del dio etrusco Februus e della dea romana Febris, i quali avevano il loro culmine il giorno 14.

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Tale ricorrenza pagana sembrerebbe poi essere confluita nel culto cristiano tributato in onore  a Santa Febronia, poi soppiantata da San Valentino. Assieme a gennaio è stato l’ultimo mese aggiunto al calendario, poiché i romani consideravano l’inverno un periodo senza mesi. Secondo i miti, fu Numa Pompilio, nel 700 a.C., a inserirli entrambi per potere adattare al calendario l’anno solare: il febbraio originale conteneva 29 giorni (30 in un bisestile). Augusto avrebbe rimosso in seguito un giorno di febbraio per aggiungerlo al mese in suo nome, agosto, (rinominato da Sestilio), in modo che il mese dedicato a Giulio Cesare, luglio, non fosse più lungo. Questo fatto, provato da poche fonti non certissime, è contestato da molti storici che reputano più probabile un febbraio da sempre di 28 giorni.

Altre fonti spiegano che alle origini, nell’età della pastorizia, la principale unità di misura del tempo, a parte il giorno, era il mese, fondato sulle quattro fasi lunari, la cui durata era circa di 29,5 giorni. Solo più tardi, con l’età dell’agricoltura, si scoprì che era soggetta a un ritmo diverso, cioè le quattro stagioni, legate alla durata dell’anno solare. Il problema fu allora di di far coincidere l’anno lunare di 365 giorni e 6 ore (cioè un quarto di giorno).

Il problema fu come integrare l’anno lunare con questa eccedenza di 11 giorni e ¼. La soluzione fu quella di fissare 7 mesi di 31 giorni e 4 mesi di 30 giorni, assegnando a febbraio la durata di 28 giorni.

Rimaneva ancora l’eccedenza di un questo di giorno ogni anno. Dopo 4 anni l’eccedenza raggiunta era di un giorno. Come si doveva rimediare? Aggiungendo questo giorno in più al mese di febbraio del quarto anno, detto bisestile.

Perché proprio febbraio? Perché questa eccedenza doveva essere annullata prima dell’inizio di marzo in modo tale che l’equinozio di primavera coincidesse esattamente con la data del 21 marzo, data che l’agricoltura considerava fondamentale per calcolare l’inizio della primavera e con essa, il ritmo delle quattro stagioni.

(Fonti Wikipedia e Perché accade… Specchio – La Stampa – Calendario 2017 Cons. Agrituristico Mantovano)

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