SAN BENEDETTO PO – “LUNGO LA VIE EN ROUGE”: OPERE DELL’ARTISTA SILVIA MAZZACURATI

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Nella Galleria delle Mostre dell’Abbazia di San Benedetto in Polirone (Piazza Teofilo Folengo 37) si trovano in esposizione dal 24 settembre al 1° ottobre 2017 le opere dell’artista Silvia Mazzacurati. Inaugurazione sabato 23 settembre alle ore 18.
La mostra è organizzata con la collaborazione del Comune di San Benedetto Po e con il contributo della Banca Mediolanum. 

In qualche modo Iside va in coppia con la donna de La risata. Ma perché Iside? La dea egizia è in origine la terra del Nilo, fertilizzata dallo sposo Osiride. Ma il fratello Seth uccide Osiride. Iside ne trova il corpo smembrato sparso per tutto l’Egitto, lo ricompone e con lui concepisce Horus. Iside, assimilata alla luna, è datrice di vita e simbolo del trionfo sulla morte. Archetipo di dea madre, come poi Cerere, Demetra, Maria. La figura, cinta da un collo di pelo, è assisa su una poltrona firmata che pare un trono. La pelliccia, e una vaga somiglianza, per via del piumaggio, all’aquila del dollaro, potrebbero suggerire che si tratti di una first lady, o di una donna in carriera. La composizione è armonica, simmetrica e proporzionata nel suo aspetto iconografico da sembrare in posa per una scultura celebrativa, o per un francobollo. O piuttosto assistere a una sfilata di alta moda. La sua ieraticità è confermata dalle tinte usate: il bianco-grigio delle statue, il nero nobile dello sfondo, il rosso della divinità. Questa dea moderna, senza amore, è aggressiva e vorace, spietata come un avvoltoio. Non ha nulla della dea della natura che fa rivivere nel mito le piante, i fiori, i frutti della terra, e si fa protettrice delle donne innamorate. E’ una Iside di oggi, giusto chiamarla così, alludendo alla sua potenza perduta, scioccamente barattata con il piatto di lenticchie della mondanità.

Come scrive Stefano Mazzacurati “Silvia Mazzacurati tratta la materia pittorica come mezzo per dichiarare chi si è. Le tele, molto spesso ampie e decorative, da parete, richiamano pochi temi. Spicca l’indagine sulla donna, disegnata o in figura intera o tramite particolari del corpo. Sono figure femminili chiuse nell’angoscia di una passione e avvolte dal silenzio, quasi oggetti di still life. L’elemento stilistico centrale è una sorta di linea rossa che sembra percorrere le tele, come un filo che le riunisca generando diversi percorsi. Si realizza così tra le tele una comunicazione oltre il testo delle singole opere. Ogni opera può essere letta in sé, ma è anche elemento compositivo di una più vasta rete che si apre a numerose possibilità di conoscenza. Questo effetto, come vedremo, è favorito dalla precisa integrazione tra aspetti formali e contenuto…”

Apertura della mostra: domenica 24 settembre, sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre, dalle 10 alle 19.

(La Redazione)

 

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