MANTOGRANO: LA FILIERA DECOLLA, SUPERFICI IN CRESCITA DEL 160%

Da una semplice idea a un progetto concreto, da un progetto a una filiera vera e propria, che è partita e si sta allargando e ampliando sempre di più. “MantoGrano” non è più soltanto una coraggiosa avventura, ma è una realtà ben consolidata nel panorama provinciale mantovano, e non solo. Sì perché tra i tanti panificatori che hanno aderito (e stanno aderendo) alla filiera ve ne sono anche con sede al di fuori dei confini della nostra provincia, provenienti dall’Emilia (Ferrara), dal Veneto (Rovigo e Verona) e addirittura dalla Toscana (Massa e Carrara): «La filiera è avviata – spiega il presidente di Confagricoltura Mantova Matteo Lasagna e la collaborazione con Molino Magri, che si occupa della produzione delle farine, la “Uno Gonzaga” e la “Integro Gonzaga”, è assolutamente proficua. Siamo soddisfatti sia dal punto di vista commerciale, perché la curiosità e l’interesse da parte dei consumatori crescono costantemente, che da quello produttivo, perché tra i nostri associati sono tanti quelli che ci hanno contattato per la semina della varietà “Bisanzio”, il grano scelto per la filiera, anche se per il prossimo anno vi è in previsione di affiancargli altre varietà».

grano-frumento

A certificare il crescente successo della filiera “MantoGrano” sono i numeri. Partiti con 140 ettari, i produttori coprono ora 360 ettari in provincia di Mantova, con un aumento del 160% rispetto al dato iniziale. Si stima che nella prossima campagna di raccolta si potrà arrivare a circa 22.000 quintali di grano, in grado di produrre tra i 17.000 e i 18.000 quintali di farina, un dato in forte crescita rispetto agli 8.000 quintali con cui si è chiusa la campagna 2017.

Tra le novità va segnalato anche l’ingresso di un nuovo centro di raccolta nella filiera, che si affiancherà ad Albaverde. Si tratta di Agricastello, situato a Castel d’Ario, punto di appoggio importante per i produttori della zona nord della provincia. Sì perché oltre al Destra Secchia, il grano “Bisanzio” si sta diffondendo anche nella zona tra Castel d’Ario e Roverbella, ma l’obiettivo è quello di arrivare quanto prima a coprire anche il Viadanese e l’Alto mantovano.

MOLINO MAGRI

A livello economico, il premio minimo garantito ai produttori è di 10 euro alla tonnellata, rispetto al valore massimo del grano panificabile, che consente quindi ai conferenti mezzo euro in più rispetto alla quotazione normale. Ma se la qualità lo consentirà è intenzione di Molino Magri arrivare a un premio maggiore rispetto al minimo garantito, così come avvenuto nella campagna 2017.

Se i produttori stanno rispondendo presente, altrettanto stanno facendo i panificatori. Sono infatti oltre quaranta quelli che hanno già iniziato in pianta stabile la produzione, sparsi per tutta la provincia ma non solo, ma altri se ne aggiungeranno a breve, in un elenco che verrà costantemente aggiornato e ampliato.

«Confagricoltura Mantova bada ai fatti, non si perde in chiacchiere – afferma ancora Lasagna – abbiamo costruito una filiera che ci consente di avere un prodotto diverso da quello di massa, una filiera che fornisce ai consumatori pane e prodotti da forno realizzati con farine di qualità, sicure e controllate, ottenute da grani di provenienza certa, grani “100% made in Mantova” e non di importazione. Agli occhi di chi compra tutto questo è sinonimo di estrema sicurezza, nonché di elevatissime proprietà nutrizionali, visto che il grano “Bisanzio” è ricco di vitamine, proteine e sali minerali. Al tempo stesso siamo venuti incontro in maniera concreta alle esigenze dei cerealicoltori, facenti parte di un settore che, in un quadro complessivo tutto sommato buono per l’agroalimentare, vive ancora momenti di sofferenza. C’è chi queste cose le ha promesse ma non le ha fatte, noi le abbiamo realizzate e ne andiamo orgogliosi».

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