DOMENICO PESENTI (1843-1918): OMAGGIO AL PADRE DELLA PITTURA MANTOVANA DEL NOVECENTO

Di Paolo Biondo

MANTOVA – Ha aperto i battenti domenica 11 febbraio, sia al Museo Diocesano “Francesco Gonzaga” sia a Palazzo Te, restando visitabili sino al 13 maggio 2018, la mostra omaggio al maestro Domenico Pesenti; mostra dal titolo “TUTTO PESENTI – Domenico (1843 – 1918) il padre della pittura mantovana del 900”.

L’artista virgiliano, nato a Medole nel 1843 e scomparso a Mantova nel 1918, con le sue opere, grazie alla capacità di interpretare sotto vari aspetti l’evoluzione del pensiero artistico tanto del 1800 quanto della prima parte del ‘900, ha ottenuto consensi in Italia e Europa.Un personaggio Pesenti, altamente rappresentativo della pittura italiana proposta nell’arco di un periodo che ha caratterizzato praticamente due secoli, ed inoltre, si è dimostrato assai sensibile a tutte le espressioni del bello.

Dopo gli studi e la creazione a Milano delle sue prime opere si trasferisce a Firenze dove raggiunge l’apice del suo fare artistico, dimostrando la sua forte personalità e seguendo un percorso che lo rivelò culturalmente aggiornato e innovativo.

domenico pesenti

La doppia esposizione, ospita a Palazzo Te, come una sorta di prologo, sei delle opere del maestro mantovano; mentre, nelle sale del museo di Piazza Virgiliana, si possono ammirare quasi duecento tra ritratti, paesaggi, acquarelli, ceramiche, mobili, monili e oggetti vari tutti realizzati dal Pesenti nella sua lunga carriera artistica.

A curare ogni aspetto di questo sentito omaggio, che il mondo dell’arte e della cultura mantovana vuole riservargli in occasione del centenario della sua scomparsa, è stato Augusto Morari. Il noto esperto d’arte e fine conoscitore del maestro nel scegliere le opere da proporre, alcune di queste messe a disposizione anche da collezionisti privati, ha cercato di offrire alle persone l’opportunità di ammirare intuizioni artistiche di Pesenti per alcuni versi inedite che diano di lui un’immagine ancor più dettagliata e affascinante.

I motivi di fondo che hanno portato all’omaggio a Domenico Pesenti sono stati illustrati, nel momento dell’inaugurazione dal curatore stesso della mostra che aveva al suo fianco monsignor Roberto Brunelli, direttore del Museo Diocesano Francesco Gonzaga e Stefano Benetti, direttore di Palazzo Te e dei Musei Civici che ha collaborato unitamente a Daniela Sogliani, nella realizzazione di questo progetto.

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