MOGLIA di SERMIDE – L’EX AGRO MANTOVANO REGGIANO APRE AL PUBBLICO

EX AGRO MANTOVANO REGGIANO.jpgDomani, 27 settembre 2018, l’impianto idrovoro dell’Ex Agro Mantovano Reggiano a Moglia di Sermide sarà aperto al pubblico; l’iniziativa rientra nell’ambito della Festa organizzata dall’Ospedale di Pieve di Coriano, in occasione del proprio ventennale.

L’impianto in questione è un patrimonio del settore idrico, ambientale e perfino architettonico del nostro Paese che garantisce un servizio fondamentale per il territorio del basso mantovano.

 

Un sistema quello adottato a Moglia che, puntando sull’innovazione e sull’uso razionale della risorsa, ogni anno riesce a far risparmiare milioni di metri cubi di acqua. Inoltre si tratta di un sistema che tutela il territorio da alluvioni ed esondazioni grazie ad una rete capillare di canali e impianti idrovori di sollevamento. Scoprirne, quindi, il patrimonio architettonico è una sorpresa, soprattutto per le nuove generazioni che hanno così l’opportunità di conoscere ed apprezzare un’opera che sa guardare al futuro.

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L’impianto idrovoro dell’ex Agro Mantovano-Reggiano a Moglia di Sermide è stato messo in funzione nel 1907 dopo quattro anni di lavori, ed è uno dei punti di forza dell’attuale Consorzio di Bonifica Terre di Gonzaga in Destra Po, che ha ereditato le funzioni di gestione dell’ex (consorzio) Agro Mantovano Reggiano.

Quando entrò in esercizio era dotato di sette pompe a vapore “Franco Tosi” (tipo centrifugo Colferai e motori a due cilindri tipo Wolff, valvola orizzontale, a condensazione) e di sette caldaie tipo Cornovaglia, raggiungendo la portata complessiva di 40 metri cubi/secondo a 3 metri di prevalenza; la spesa del solo macchinario ammontò all’epoca 515.000 lire.

L’impianto fu poi potenziato nel 1909 e 1927 con altre tre pompe e due caldaie “multitubolari” aumentando la portata complessiva a 40 metri cubi/secondo a 5 metri di prevalenza.

Attualmente riveste non solo il ruolo per il quale è stato costruito, ma è divenuto grazie alle intuizioni archittettoniche di chi l’ha progettato un importante “monumento” che ben si coniuga con il paesaggio circostante.

Poterne ammirare, quindi, ogni suo aspetto diventa una interessante opportunità.

PROGRAMMA 

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(Paolo Biondo)

 

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