Il 26 novembre alle 21.00 al Teatrino di Palazzo D’Arco, giunge a termine il ciclo de “I lunedì del D’Arco” dal titolo “Dentro le fiabe”, che con grande soddisfazione dell’Accademia Teatrale Campogalliani, – “ha registrato un grande afflusso di pubblico in tutte le serate in cui si sono rappresentate fiabe, più o meno famose, più o meno classiche, che sono state analizzate anche in relazione all’aspetto psicologico e psicanalitico grazie alla collaborazione della Libera Freudiana Associazione: un gruppo di psicoanalisti e di psicoterapeuti che da vari anni opera a Mantova nell’ambito di attività culturali, nelle persone di Alberto Romitti, Luciano Negrisoli e Valentina Melli che sono stati presenti al termine di ogni rappresentazione come parte attiva sul palcoscenico nelle singole serate.”
L’ultima rappresentazione, curata da Mario Zolin, riguarderà le Fiabe Mantovane raccolte a fine Ottocento da un giovane professore di liceo arrivato a Mantova da Padova, Isaia Visentini; sono gustose storie che costituiscono un carosello pirotecnico di oggetti magici, animali parlanti, contadini dalla forza erculea, principi e cenerentole. Uno spettacolo talmente vivace e leggiadro da avere affascinato lo stesso Italo Calvino., il quale, nella sua esemplare opera di ricerca e di raccolta delle fiabe italiane, cita più volte il Visentini e ne riesuma alcuni «pezzi» tra i più gustosi. Nessun altro si è curato di riportare alla luce questo favolista che, se non raggiunge il livello di un Andersen o dei Grimm, tuttavia da noi mantovani non può e non deve essere dimenticato; ed è anche per questo, che dopo averle ritradotte in mantovano ve le proponiamo.
Isaia Visentini le raccolse dal vivo della tradizione orale, ascoltando ragazzine e vecchiette illetterate. La fantasia popolare ha sempre avuto solide radici nella realtà: parte dall’osservazione concreta del malessere quotidiano per cercare di realizzare quel sogno di giustizia e di uguaglianza che almeno nella favola può trionfare.
In quasi tutte queste fiabe si ripete sempre uno stesso schema di racconto: la condizione di partenza è la miseria o, se si tratta di re, principesse e cavalieri, la prigionia o la sofferenza e attraverso la prova di bravura o di forza o di costanza, si arriva al “lieto fine”.
La rappresentazione vedrà esibirsi sul palcoscenico l’attore Gilberto Valle, che ha pure trascritto in vernacolo mantovano le fiabe che saranno rappresentate; le luci e le proiezioni sono curate da Giorgio Codognola, le musiche selezionate da Nicola Martinelli.
La serata, che avrà inizio alle ore 21.00, è ad ingresso libero sino ad esaurimento posti.
Per informazioni www.teatro-campogalliani.it oppure telefonando allo 0376 325363 dal mercoledì al sabato dalle ore 17 alle ore 18,30.