EDOARDO RASPELLI: STORIE DI MELAVERDE SU CANALE 5, SALUMI UMBRI E UVA DA TAVOLA PUGLIESE

RASPELLI NORCIA RENZINI.jpgDomenica 19 maggio,nella lunga mattinata televisiva di Canale 5 , Edoardo Raspelli, recentemente premiato a Milano dall’Académie Internationale de la Gastronomie, terrà compagnia di nuovo agli spettatori: dalle 11.20 con una “Storia di Melaverde” sarà nella patria della norcineria, in Umbria, per parlarci di porchetta tradizionale umbra, ma anche di altri prodotti che derivano dalla cottura della carne: si parlerà di prosciutto cotto, di mortadella, entrambi sia di suino sia di cinghiale, e poi di altri arrosti fatti ancora secondo antiche ricette tradizionali. La qualità di questi prodotti parte dai maiali che vengono utilizzati.

Suino pesante nazionale derivante da allevamenti umbri. Si tratta di suini che spesso sono allevati ancora allo stato semibrado e in molti casi alimentati con cereali e farine biologici. Tanti prodotti, tanti sapori, oltre a storie e curiosità di due dei mestieri più antichi da quando l’uomo ha cominciato ad allevare il maiale: il norcino ed il rosticciere. Ed a seguire, poco prima di mezzogiorno, una nuova replica.raspelli  regina della tavola (uva) 4.jpg

Alle 11.50 il Il critico gastronomico più severo d’Italia tornerà in Puglia e racconterà di nuovo tutto sull’uva da tavola e lo farà dalla terra d’elezione per questo tipo di coltivazione. L’argomento verrà introdotto dall’incontro con uno dei piatti simbolo della cucina locale, le “carteddate”, cioè di biscotti bagnati nel mosto cotto ottenuto spremendo proprio l’uva da tavola. Scopriremo poi cos’è il “tendone pugliese”, la forma di allevamento delle vigne che caratterizza il paesaggio agricolo di gran parte della regione. Le viti formano una sorta di “pergolato” sotto cui crescono e vengono vendemmiati enormi grappoli che possono arrivare fino ai 500 grammi .

raspelli regina della tavola (uva) 1.jpg

Edoardo Raspelli  farà anche visita a un piccolo laboratorio artigianale in cui viene prodotta una confettura di uva, ma anche sott’oli tradizionali pugliesi con la verdura coltivata nell’orto.

(ph E. Tiraboschi)

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.