RASPELLI A MIRANDOLA TESTIMONIAL DEL PALIO DEL MACCHERONE AL PETTINE: DOMENICA 6 OTTOBRE GARA DELLE SEI FRAZIONI

Da venerdì 4 ottobre a domenica 6 al Palazzetto dello Sport di Mirandola (Modena) si mangia e si vota. In gara le frazioni di Cividale, Gavello, Mortizzuolo, Quarantoli, San Giacomo Roncole e San Martino Spino per il miglior maccherone fatto con il pettine

A disposizione anche una montagna di Parmigiano Reggiano ed una favola di mortadella del peso di ben 100 chili! – Domenica 6 ottobre, giuria popolare tra tutti i partecipanti ed una di esperti – Testimonial Edoardo Raspelli


Il Palio del Pettine è una gara gastronomica per decretare il miglior Maccherone al Pettine delle Valli Mirandolesi. Le frazioni della Bassa Modenese si contendono il Palio cucinando un piatto di Maccheroni al Pettine e un ragù scelto dalle frazioni di Mirandola in gara (Cividale, Gavello, Mortizzuolo, Quarantoli, San Giacomo Roncole e San Martino Spino). Le frazioni che si contendono il Palio preparano la loro ricetta dei Maccheroni al Pettine delle Valli Mirandolesi (registrati come prodotto tipico di Modena) rigorosamente fatti a mano secondo il capitolato storico ed un ragù, diverso per ogni frazione sfidante, che rispetta i prodotti e le tradizioni locali.

I piatti, presentati in gara dalle frazioni sfidanti, saranno valutati nella mattinata di domenica 6 ottobre da una giuria composta da esperti gastronomici e da una giuria popolare composta da tutti i partecipanti all’evento del Palio. Il testimonial è il giornalista e”cronista della gastronomia” Edoardo Raspelli; in giuria ci sarà anche Francesca Buonaccorso, neo “Miss Senza Trucco” nell’ambito del celebre concorso “La Più Bella Miss Nel Mondo” di Cesare Morgantini ma soprattutto, nonostante la giovane età, golosa ed esperta di piatti e ristoranti.

I “maccheroni al pettine delle Valli Mirandolesi” sono simili ai garganelli ma non hanno le punte e con il biglietto d’ingresso di 22Euro se ne potrà mangiare quanti se ne vuole, di ognuna delle frazioni in gara.

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Ad accompagnare i maccheroni anche altre golosità del territorio: il Parmigiano Reggiano (da sgranocchiare magari con le pere locali), la celebre mortadella La Favola dei fratelli Palmieri di Mirandola, fatta appositamente per il Palio nel formato di 100 chili, il  dolce tipico del posto, il bensone. Il tutto bagnato (a volontà ma anche con auspicabile moderazione) da Lambrusco.

La Storia

La nascita del Maccherone al Pettine è indissolubilmente legata alla lavorazione della canapa in quanto il “pettine” è quello strumento di legno che aveva la funzione, nei telai domestici, di mantenere distanziati i fili. I pettini avevano lunghezze diverse a seconda della larghezza del tessuto che si voleva realizzare. In ogni casa colonica era presente un telaio in quanto la canapa è sempre stato un elemento importante dell’economia di sussistenza.
Le notizie più antiche sulla lavorazione della canapa (cannabis sativa) nel territorio a nord di Modena ci vengono dai documenti amministrativi dell’Abbazia di Nonantola. Risale infatti al 1062 un atto di locazione che Landolfo, abate di Nonantola, fa a Martino, prete del Secco, di varie pezze di terra poste nello stesso luogo; nel canone annuo di affitto sono compresi un quinto del ricavato del lino e un sesto della canapa di parte padronale (canave donnicata). (Itinerari Storici nella Emilia Centrale, volume secondo, il territorio, pag. 262, Bruno Lodi)
La produzione della canapa, anche se con fasi alterne, si mantiene in espansione fino al XIX secolo, da quel momento un rapido declino, decretato dalla sempre maggiore disponibilità di prodotti tessili industriali come il cotone e interrotto solo nel periodo 1935-1943 (AUTARCHIA). Questa coltivazione scompare dalle campagne negli anni ’50.

Info e contatti: Sito web ufficiale: www.paliodelpettine.it

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