UN PO’ D’ODIO. MANTOVA 1960-61. Il romanzo poliziesco di SALVATORE GELSI e ROBERTO ROSSETTI in libreria con Il Rio edizioni

Adelmo Capitani guarda il grande fiume grigio e opprimente scorrere rapido portandosi via rami e vari detriti. Ha la vista buona, cerca di mettere a fuoco un oggetto indistinto non molto distante dalla sponda, strizza gli occhi, mentre la pioggia cade e il vento frusta la superficie formando dei gorghi sul pelo dell’acqua.

Arriva in libreria per Il Rio Edizioni il romanzo poliziesco scritto a quattro mani da Salvatore Gelsi e Roberto Rossetto, incentrato sulla città di Mantova negli anni ’60/61. Un giallo noir che ti prende e ti tiene con il fiato sospeso fino all’ultima pagina.

Richiama l’attenzione degli uomini poco distanti, avvicina il carabiniere: «Sotto quel tronco – lo indica con il dito della mano – mi sembra un corpo». Un pescatore recupera un arpione, dopo parecchi tentativi è riportato a riva un cadavere. Non è annegato, ha le mani legate dietro la schiena. Un morto ammazzato restituito dal fiume non si lo ricordava dal tempo di guerra, i presenti e i curiosi ci sono restati male. Bagnato fradicio rientra in caserma. Gli serve una doccia calda per togliersi di dosso il fango e il freddo dalle ossa.

Mantova è una cittadina tranquilla, giocherai a guardie e ladri… di omicidi non ne commettono mai» si sente dire Adelmo Capitani, poliziotto della Squadra mobile di Bologna, prima di essere trasferito nella città di Virgilio. Invece, quella calma solo apparente sarà presto infranta dal riemergere di un cadavere dalle acque del Po. Insieme a quel corpo sfortunato verranno a galla rancori mai sopiti, segreti irraccontabili e i molti vizi della borghesia di provincia: elementi che gli autori mescolano con maestria per legare la finzione narrativa a veri fatti di cronaca.

SALVATORE GELSI, bolognese, è autore di molti saggi su mass-media, cinema e televisione, storia sociale e alimentazione tra cui si ricordano almeno Mangiafilm. Dizionario enciclopedico della cucina al cinema (Tre Lune, 2015) e le monografie di Florestano Vancini, Pupi Avati, Gigi Magni e Francesco Maselli. Con Roberto Rossetti ha firmato il noir L’oro non dimentica. Bologna 1957 (Radici Future, 2019).

ROBERTO ROSSETTI, marchigiano di Jesi, vive a Bari da lungo tempo. Laureato in giurisprudenza, è stato dirigente della Polizia di Stato, attraversando il Paese dalle isole alle Alpi osservandone così le diverse realtà umane e sociali. Ha all’attivo diversi racconti e romanzi, tra cui si ricorda Con il passo del lupo (Betelgeuse, 2013). Con Salvatore Gelsi ha firmato il noir L’oro non dimentica. Bologna 1957 (Radici Future, 2019.

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