LIBRI: GELSI e ROSSETTI, SPOCCI, GRESTI, COLONNA tra le novità della Casa Editrice IL RIO

Un libro sotto l’albero di Natale: romanzi, saggi, gialli e fantasy non passano mai di moda. Ed ecco quattro libri della Casa Editrice IL RIO che ho trovato interessanti da regalare: Salvatore Gelsi – Roberto Rossetti LA STRADA DEI SOGNI INFRANTI romanzo poliziesco; Alessandro Spocci SAREMO SEMPRE IO E TE romanzo da leggere tutto in un fiato; Romano Gresti con Tonino Gherardi L’INFORMATORE una bella storia; Giuseppina Colonna SUITE D’AGOSTO una serie di racconti.

La strada dei sogni infranti
Brennero, Natale 1962

Che succede nella grassa e gaudente Bologna negli anni della Dolce Vita? La squadra mobile della questura di Bologna s’imbatte in un omicidio tra profughi istriani (foibe rosse o nere?) poi in una vera sparatoria sul set del film La banda Casaroli. In autunno, è spedita in Alto Adige a dare la caccia ai terroristi altoatesini del BAS. S’imbattono in mentalità lontane, eppure i delitti e i moventi appaiono figli di una disgraziata umanità, di un’identità duplice e sfuggente. Mentre esplodono bombe, una ragazza scomparsa è ritrovata sfracellata in un dirupo, un cadavere viene dissotterrato da un cane, un altro galleggia sul fiume Passirio. La neve di Natale sarà macchiata di sangue.

SALVATORE GELSI, bolognese, è autore di molti saggi (mass-media, cinema e televisione, storia sociale, alimentazione ecc.), in particolare A tavola con Hitchcock. Film e ricette di un grande gourmet (Tre Lune, 2004); Lo schermo dell’architetto (Tre Lune, 2007); A pelle nuda. Corpo, sesso e pornografia nel secolo del cinema (Milano, 2013); Mangiafilm. Dizionario enciclopedico della cucina al cinema (Tre Lune, 2015). Con Roberto Rossetti ha scritto L’oro non dimentica. Bologna 1957 (Radici Future, 2019) e Un Po d’odio, Mantova 1960-1961 (Il Rio, 2021).

ROBERTO ROSSETTI, origini marchigiane (di Jesi), vive a Bari da lungo tempo. Laureato in Giurisprudenza, è stato vicequestore nella Polizia di Stato. Per più di trent’anni ha attraversato il Paese dalle isole alle Alpi osservando le diverse realtà umane e sociali. Ha pubblicato Con il passo del lupo (Betelgeuse, 2013) e racconti nelle antologie noir dell’editore Del Miglio. Con Salvatore Gelsi ha scritto L’oro non dimentica. Bologna 1957 (Radici Future, 2019) e Un Po d’odio (Il Rio, 2021).

Saremo sempre io e te

Ripenso a lei, al cancello bianco che delimita il perimetro della mia immaginazione. Mi domando cosa potrebbe pensare tra le quattro mura della sua stanza, se la vedrò di nuovo, in quale preciso istante mi sono innamorato di lei.

Saremo sempre io e te 
è un “romanzo di formazione” sul tempo che passa inesorabile, gli amici, i rapporti fugaci e il grande amore, il senso dell’esistenza, la gioventù e l’età matura. C’è lo sportivo che subisce l’infortunio all’apice della carriera, la ragazzina che rimette in sesto l’autostima, il cinico, l’autodistruttivo, lo scrittore flaneur che ama la bellezza. In questo romanzo che dagli anni ’80 dello scorso secolo arriva fino a noi, c’è tutta una fauna in movimento che conosciamo bene. Lo scrittore la mette in scena ma il teatro spesso è precario, pieno d’insidie. Uno a uno sembrano alternarsi protagonisti di un dramma, di una commedia, di una tragedia e noi lettori li ascoltiamo parlare, li vediamo gioire e soffrire sopra a questo grande palco illuminato che chiamiamo vita. Cala il sipario ma non ci sono applausi, bensì immedesimazione.

Alessandro Spocci è nato a Mantova il 29 agosto 1988 e si è diplomato nel 2007 al liceo classico della sua città. Ha pubblicato i romanzi Vita vitae (2009), Nonostante tutto (2011), la trilogia Eroe (2012), Il secondo eroe (2015), L’ultimo eroe (2016) e, per Il Rio: E alla fine ho deciso di sognare (2014), Aconite (2018), Saremo sempre io e te (2021).

L’informatore

Io ho fatto l’informatore farmaceutico per sessantotto anni. Ho iniziato nel 1953 e ho smesso poco fa. Avevo tante di quelle regioni… Umbria, Marche, Abruzzo e Molise. Dovevo spostarmi in treno, in pullman, in taxi, perché non avevo ancora l’auto. Erano anni in cui stavo fuori casa la sera, perché raggiungere Isernia o Pescara da Ancona non era facile in giornata. Così mi prendevo del tempo per studiare, lavorare e riflettere.

«Mi chiamo Romano Gresti, sono nato ad Ancona nel 1929 e amo il ballo». Comincia così la storia incantevole dell’informatore scientifico ultranovantenne che abita con la moglie sulle pendici di una collina da cui si vedono il porto e il mare. L’informatore è un libro capace di restituire al cuore di ognuno di noi il calore, la semplicità e la dolcezza che spesso ci accorgiamo di aver dimenticato. È un libro senza tempo, che parla dei grandi valori che danno un senso alla nostra esistenza ma che suggerisce anche spunti per seguire il lavoro che ha appassionato Romano per ben sessantotto anni. L’autore ci parla con onestà di felicità, amore, amicizia, bene, male, entusiasmo, verità, bellezza, speranza… facendoci ricordare ciò che è veramente importante e insegnandoci cosa significa vivere e amare ciò che si fa quotidianamente con pacata determinazione.

Romano Gresti (Ancona, 1929) ha lavorato come informatore scientifico per sessantotto anni, andando in pensione novantenne. In questo suo primo libro autobiografico parla di sé, delle sue passioni per lo sport e la danza, svelando alcuni dei suoi segreti per una lunga vita laboriosa e felice.

Suite d’agosto

Irma, che voleva tributi di sangue, con la sua giovinezza intatta, il futuro da costruire con quei grandi cubi colorati, ammonticchiati uno sull’altro – la presenza di Irma in casa – in un angolo della stanza dei bambini, affastellati fin su. Era per tramite di Irma che lì tutto esisteva, dal momento che tutto era suo. Tutto era sempre stato fatto per Irma, solo per lei. Era stato per tramite di Irma; tutto avveniva per lei. Lucrezia lo sapeva: non gliel’avrebbe perdonato.

Sullo sfondo di una torrida immobilità estiva, dieci racconti parlano della crescita personale di una medesima protagonista, Irma, il cui nome varia però di storia in storia in altri o dal suono simile (IrmuskaImmaEmma) o metaforici (FiammaVittoriaMargherita). Ma variano anche le età delle tante Irma, così come le prospettive sociali. Il racconto di Irma narra dell’universale Innocenza umana, ricca di sogni, di desideri, di pensieri che scorrono, a volte tranquilli come l’acqua di un ruscello e altre volte galoppano impetuosi come cavalli dalla criniera possente. Finché all’improvviso, e per un attimo solo, un bagliore più forte squarcia l’apparenza, ferisce la vista, entra nell’animo, vi imprime il suo sigillo e porta in superficie qualcosa che cambia per sempre la realtà della protagonista stessa. Allora Irma diviene la Scrittura, ovvero il coltello che penetra e scarnifica, ma anche il pozzo dove attingere per trovare il tesoro.

Giuseppina Colonna (Roma) è insegnante e scrittrice. Tra le sue pubblicazioni troviamo Ecce virgo (Armando Curcio Editore), In Africa nuotano le balene Lo straordinario viaggio di Enea (Il Rubino).

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