MUSEO VINCENZO VELA, due film del cinema delle origini (Idolo infranto, 1913, e La Modella, 1915), con musiche composte ed eseguite da Q3

Il cinema torna al Museo Vincenzo Vela di Ligornetto nella collaudata formula di “S-velati e ritrovati”: film del periodo del muto con sonorizzazione dal vivo, per esplorare i temi delle mostre o del periodo storico di Vela. Domenica 10 aprile alle 11.00 i protagonisti sullo schermo saranno gli scultori, spesso dimenticati dal cinema di Hollywood.

Si contano infatti sulle dita di una mano gli scultori portati sul grande schermo: tra questi, il Michelangelo del kolossal Anni ’60 Il tormento e l’estasiGli amori di Benvenuto Cellini, il recente Rodin incarnato da Vincent Lindon, Camille Claudel interpretata da Isabelle Adjani prima e da Juliette Binoche poi.

Il Museo Vincenzo Vela, grazie alla complicità della Cineteca di Bologna, è andato a scovare due film italiani del periodo del muto. Si tratta di Idolo infranto (regia di Emilio Ghione, 1913) e La modella (regia di Ugo Falena, 1916). 

I due film, un cortometraggio e un mediometraggio, hanno diversi elementi in comune: entrambi realizzati da registi italiani, hanno per protagonisti due scultori in crisi di ispirazione e le loro muse. Ambedue si sviluppano attorno a un dramma di gelosia e vedono la presenza di due straordinarie dive del cinema: Francesca Bertini (regina incontrastata del cinema muto italiano degli anni Dieci e del primo dopoguerra, incarnando il mito della femminilità torbida e tentatrice) e Stacia Napierkowska (di origine franco-polacca, attrice e danzatrice, che nella sua breve carriera fu star di successi internazionali). Sono pertanto evidenti le assonanze tra i film e lo scultore Vincenzo Vela, che trovò in sua moglie Sabina, sua prima modella, la sua musa.

Come di consueto, i film verranno sonorizzati dal vivo. Per questa occasione, il Museo ha dato mandato al trio Q3 (formato dai fratelli Brian, Nolan e Simon Quinn), allargatisi in quartetto con Johannes von Ballestrem, di creare una composizione originale per i due film in programma. Musicisti versatili, dopo una formazione classica i Q3 negli ultimi anni si sono spesso confrontati con ottimi risultati nella sonorizzazione di film del periodo del muto, accompagnati solitamente dal pianista jazz tedesco Johannes von Ballestrem.

L’evento è organizzato in collaborazione con Musica nel Mendrisiotto e Cineclub del Mendrisiotto, con il sostegno finanziario della Fondazione SUISA.

Museo Vincenzo Vela, domenica 10 aprile 2022, ore 11.00 – S-velati e ritrovati

Proiezione di film muti con musiche composte ed eseguite da Q3 (Brian Quinn, batteria, Nolan Quinn, tromba, Simon Quinn, contrabbasso) e Johannes von Ballestrem, pianoforte.
Idolo infranto (regia di Emilio Ghione, Italia, 1913, 22’)
La modella (regia di Ugo Falena, Italia, 1916, 40’)

In collaborazione con Musica nel Mendrisiotto e Cineclub del Mendrisiotto.

Con il sostegno finanziario della Fondazione SUISA.
Entrata CHF 15. – / ridotti CHF 12. – (studenti, AVS/AI, membri Cineclub del Mendrisiotto, membri Musica nel Mendrisiotto)

Q3, ovvero i tre fratelli Quinn: Nolan, tromba, Simon, contrabbasso e Brian Quinn, batteria sono cresciuti a Dino e si sono formati a Berna, Berlino e Amsterdam, orientandosi verso jazz e drum ’n’ bass, ma anche alla musica elettroacustica. Negli ultimi anni hanno composto ed eseguito colonne sonore originali per Locarno Film Festival, Radiotelevisione svizzera, Club Alpino Svizzero, Museo d’Arte della Svizzera italiana a Lugano, Lichtspiele Olten, Chiasso Cultura. Hanno suonato in Svizzera e in Europa, ad esempio presso l’Istituto Svizzero di Roma, la Fondazione Cineteca Italiana a Milano, il Festival Nordischer Klang Greifswald e KAOS Berlin.

https://www.qtrio.ch/film

Johannes von Ballestrem è un pianista jazz che vive a Berlino. Ha studiato pianoforte al Jazzinstitut di Berlino e al HMT di Lipsia. È stato membro della Bundesjazzorchester (BuJazzO), con la quale ha pubblicato diversi CD e ha fatto numerose tournée in diversi paesi.
Il suo primo CD con il trio Massive Schräge, pubblicato nel 2014, è stato accolto molto bene dalla critica. Nel 2016 ha ricevuto una borsa di studio dalla Cancelleria del Senato di Berlino per gli affari culturali per un soggiorno di ricerca e di lavoro di due mesi a New Orleans, per occuparsi delle radici del jazz.

A suo agio nel repertorio tradizionale quanto nel jazz moderno, von Ballestrem collabora con una grande varietà di gruppi e tiene regolarmente concerti in Germania e nel mondo. Si è esibito sul palco con grandi del jazz come Kurt Rosenwinkel, Greg Cohen, Norma Winstone, Eric Harland, Kurt Elling, Jim Black e Till Brönner e collabora attivamente con la flautista Mariana Zwarg.

http://www.johannesballestrem.de/

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