VILLA GOBIO CHUAVENET, EX SALA DA BALLO “NAPOLEON” È STATA ACQUISTATA DAL COMUNE DI ROVERBELLA

Villa Gobio Chuavenet; tutto è ormai pronto a Roverbella perché questo importante edificio che ha fatto la storia del territorio divenga patrimonio pubblico grazie alla decisione assunta dal Comune di acquistare l’intera area prospiciente la sede del Municipio.

Da tempo la giunta guidata dal sindaco Mattia Cortesi era alle prese con una trattativa con la proprietà della villa per il passaggio delle consegne.

Un “sogno” che in pratica si è realizzato, quello di riportare a punto di riferimento della vita sociale della comunità del capoluogo l’area che comprende insieme alla villa settecentesca, di complessivi 1.050mq, un parco di 2.000mq ed una serie di stabili tra i quali l’ex sala da ballo “Napoleon”, di 600mq, che ospitò negli anni sessanta artisti del calibro di Gianni Morandi, Nilla Pizzi e molti altri e il bar attiguo.

Ad onore del vero questo è il primo passaggio di un progetto che punta a riportare questo significativo angolo del capoluogo ai fasti di un tempo.

L’operazione posta in essere dal Comune ha avuto il costo iniziale, quello previsto per l’acquisto dell’intera area, di 410mila euro, ma nell’intento di Cortesi ed i suoi collaboratori vi è un capitolo di spesa di 2milioni e 700mila, finanziati al 50% con i fondi che potrebbero giungere grazie ad un bando collegato alla rigenerazione urbana e l’altro 50% con risorse proprie.

Risorse con le quali si punta alla riqualificazione del parco, dell’ex sala da ballo e degli altri stabili mentre per quel che concerne la villa, che essendo del 1700 presenta vincoli storici che ovviamente sono da rispettare, al momento l’intervento previsto all’interno del progetto è quello della ristrutturazione del tetto.

L’esito dell’operazione compiuta è stato presentato martedì 12 luglio in sala consigliare dalla giunta al gran completo.

Sia il sindaco, Mattia Cortesi, sia la vice sindaco, Alessandra Madella, sia gli assessori, Nicolò Andrione, Moreno Amadori e Jenny Ferro nell’illustrare quanto sono riusciti a realizzare non hanno certo nascosto l’orgoglio per uno sforzo che riconsegna a Roverbellae, soprattutto ai roverbellesi, uno degli spazi tra i più significativi, in ambito storico, sociale e culturale.

“Quello che abbiamo compiuto – precisa il primo cittadino – presumo si possa definire un passaggio storico per l’intera nostra comunità. Da tempo stavamo lavorando per realizzare quello che alcuni consideravano un sogno. Tornare a far vivere Villa Gobio Chuavenet significa riconsegnare ai nostri concittadini uno dei principali punti di riferimento della vita sociale. Un primo passo è stato compiuto adesso lavoreremo per completare il progetto che abbiamo in mente”.

“Per noi Villa Gobio Chuavenet dovrà divenire – afferma l’assessore al bilancio Nicolò Andrione – una sorta di centro polifunzionale per quel che riguarda gli stabili presenti nell’area ed un parco pubblico che le persone possono frequentare nell’arco delle giornate. Altro obiettivo da raggiungere sarà quello di spostare la sala civica attuale, che si sta rivelando ormai stretta per le esigenze, all’interno di uno degli stabili presenti nell’area della villa”.

Soddisfazione per quanto si è riusciti a porre in essere è stata espressa sia dal vice sindaco Alessandra Madella che ha illustrato nei particolari quanto esista attualmente nell’area della villa sia dall’assessore Moreno Amadori.

Tutti quanti poi hanno ribadito con grande entusiasmo il desiderio di portare nei tempi più consoni a termine il progetto per consentire ai roverbellesi di tornare a fruire di questo “gioiello” incastonato nel centro storico del capoluogo.

VILLA GOBIO CHUAVENET

La prima menzione sul fabbricato adiacente al comune è del 1706. Nelle carte dell’Archivio di Stato risulta che la famiglia Fanegota possedesse questo “appezzamento di terreno con casa annessa”.

I Fanegota, di cui si è persa traccia, erano dei ricchi possidenti terrieri che avevano grandi proprietà nel mantovano e nel veronese. Nel 1713 il proprietario era il capitano Valentino Fanegota, come risulta da una lapide situata all’interno della villa, posta sul pianerottolo dello scalone principale.

Sulla lapide si cita la presenza di Elisabetta Cristina d’Austria, moglie dell’imperatore Carlo VI, appunto nel 1713, di rientro dalla Spagna dove aveva svolto il ruolo di Governatrice della Catalogna. Nel 1739 col testamento di Valentino, diventa erede la figlia Marianna che sposa Alessandro Nievo, parente del celebre Ippolito, il letterato e garibaldino che in futuro frequenterà molto le vari residenze di Carlo Gobio.

Nel mese di giugno del 1796 Napoleone Bonaparte abitò in questo palazzo per il periodo della battaglia di Borghetto, vittoriosa per il suo esercito, e del primo assedio alla fortezza di Mantova, allora in mano agli austriaci.

La figlia Laura Nievo sposa Federico Gobio e nel 1805 eredita la proprietà che a sua volta, come si evince da un atto notarile, nel 1816 lascia ai figli Giovanni, Evangelista, Cecilia, Teresa, Carlo e Matilde. Carlo Gobio (1827-1890) apparteneva alla nobiltà mantovana, ma col tempo si spostò nei possedimenti di Milano e di Bellagio, sul lago di Como.

Nel 1867 Carlo Gobio molto generosamente regalò alla comunità roverbellese l’area antistante la villa, abbattendo dei muri e dei locali, dati in affitto, che sorgevano sulla attuale via Custoza, dove adesso trovano spazio il pennone portabandiera e la fontana pubblica. Nacque così quella che ora si chiama Piazza Italia, ma che gli anziani roverbellesi chiamano ancora Piazza Vittoria. Una lapide posta al lato dell’entrata testimonia il regalo fatto da Gobio in data 2 giugno 1867.

Con testamento olografo, Carlo Gobio, il 25 luglio 1889 lascia la proprietà al figlio Francesco Cesare, poi il tutto passa ad Achille e Cesare Chauvenet nel 1897.

Questa rimane di loro proprietà fino al 1946 quando la “Fraterna Zampieri” costituita dai fratelli Rodolfo, Antenore, Ruggero, Clara e Olga acquisì villa e parco.

Al centro Nilla Pizzi con un giovanissimo Gianni Morandi

Dapprima viene restaurata la facciata con nuovi stucchi intorno alle finestre e collegando internamente tre locali, viene allestita la sala da ballo all’interno della villa, poi, dopo un decennio, l’impresa edile Gariselli  costruisce lo stabile del nuovo Dancing Napoleon, che rimarrà in funzione fino alla metà degli anni ’70. Per la stagione estiva, fu allestita una pista da ballo esterna, nel parco. Dopo la chiusura del Dancing, all’interno dell’edificio della sala da ballo furono installati dei campi da bocce e questa divenne la sede della Bocciofila Roverbellese fino al 1985 circa.

Da ultimo nel 1997 la famiglia Nardi entra in possesso di tutto il complesso.

Paolo Biondo

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