IMMEDIATAMENTE MITO: il progetto biennale, curato da Libera Organizzazione Forme Teatrali, entra nella fase conclusiva del lavoro

PARMA – Il progetto “Immediatamente mito”, sostenuto dalla Fondazione Pizzarotti nell’ambito del bando “Trovarsi 2020”, entra dopo due anni di laboratori, fra scuole medie e superiori, nell’ultima fase del lavoro, quella deputata alla scrittura dei nuovi monologhi che verranno messi in scena tra maggio e giugno dagli artisti di L.O.F.T.

Tra gli artisti di L.O.F.T.Libera Organizzazione Forme Teatrali maggiormente coinvolti nella realizzazione del progetto laboratoriale “Immediatamente mito”, spiccano senz’altro i nomi di Elisa Cuppini, attrice e coreografa, e di Matteo Bacchini, drammaturgo e formatore. Entrambi – dall’ideazione della Cuppini del progetto biennale, sostenuto con il contributo di Fondazione Pizzarotti, alla guida dei laboratori affidata a Bacchini, per la raccolta del materiale sino alla scrittura dei monologhi, arrivando alla restituzione scenica, che ha visto l’anno scorso per le medie Cuppini insieme a Savino Paparella, Carlo Ferrari e Francesca Grisenti e quest’anno Adriano Engelbrecht, Sandra Soncini, Savino Paparella e Franca Tragni – hanno potuto seguire le diverse fasi del progetto, potendo ad oggi trarre un bilancio estremamente positivo della condivisione avuta con i giovanissimi partecipanti.

“Sono lieta che l’idea abbia portato a compimento un’esperienza stimolante e arricchente per tutte le parti coinvolte”  racconta Cuppini “per i ragazzi in primis che hanno affidato parole e pensieri a Matteo Bacchini, il quale ancora una volta ha saputo trasformarle in monologhi, testi bellissimi che noi attori avremo, anche quest’anno, il piacere di restituire prima alle classi e poi in uno spettacolo per tutti. La metamorfosi è trovare salvezza nel cambiamento, nuova vita in altra forma. Ecco, il progetto Immediatamente mito ha il potere della metamorfosi. Le testimonianze dei ragazzi, affidate ad un autore, diventano monologhi, i monologhi affidati agli attori diventano spettacolo, i ragazzi ideatori dei pensieri e dei nuovi miti contemporanei, si trasformano in pubblico partecipato e consapevole dello spettacolo a cui assistono. Si crea così un grande cerchio tematico che mette in stretta relazione professionisti e adolescenti, per dare a quest’ultimi la conferma che i loro pensieri, le loro sensazioni, sono importanti e se vengono valorizzati attraverso l’arte, come in questo caso, possono trasformarsi in efficaci strumenti comunicativi contemporanei. È davvero emozionante quando un ragazzo ti si avvicina, dopo lo spettacolo, e timidamente ti dice:- Sai quella frase l’ho detta io!”.

Otto diversi laboratori, fra i quattro delle medie e i quattro delle superiori di quest’anno, che hanno, quindi, consentito di avviare un’indagine comune e contemporanea sul concetto di “mito” fra gli adolescenti, attraverso racconti e momenti di dibattito, ma che hanno permesso altresì di aprire una riflessione preziosa sul mondo giovanile, come spiega Bacchini: “il valore di questi laboratori è stato quello di permettere ai ragazzi di parlare di loro stessi attraverso il mito che avevano scelto. Le loro domande, le loro incertezze e anche le loro certezze si rispecchiavano nei racconti degli altri, diventando uno strumento di conoscenza di sé ma anche dei propri compagni di classe. Per me è molto importante rispettare quelle loro parole raccolte ai laboratori: nella scrittura dei monologhi, quindi, metterò le loro considerazioni, le loro espressioni, le loro emozioni, impegnandomi a trasformarle in un racconto teatrale soprendente, nel quale ragazzi e ragazze potranno riconoscersi e al tempo stesso scoprirsi di nuovo”.

I monologhi verranno interpretati a maggio nelle classi degli istituti ed enti coinvolti quest’anno (Liceo Artistico Toschi, ISISS Pietro Giordani, Centri Giovani e Forma Futuro) e saranno poi presentati a giugno in un evento aperto al pubblico. 

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