I “CANTI” DI SALOMONE ROSSI (1622/23) TORNANO A CASA DOPO 400 ANNI. Lezione-concerto al Conservatorio Campiani

“Ebraismo al sesto giorno”: quarto incontro promosso dall’Associazione di cultura ebraica “Man Tovà – La città della manna buona”.

Parecchie sono le primizie che la Mantova ebraica ha donato al mondo. Fra queste, spiccano senza dubbio i “Canti di Salomone” (in ebraico Ha-shirim asher li-Shelomoh), pubblicati a Venezia nel 1622/1623, di Salomone Rossi (Mantova, circa 1570 – ?, circa 1630?), compositore ebreo di enorme valore che, attivo da protagonista nel mondo dei madrigali e della musica strumentale, diede così una svolta straordinaria al mondo musicale ebraico. Basti pensare che l’espressione, oggi comune, “musica ebraica” venne utilizzata per la prima volta in questa pubblicazione di Salomone Rossi.

Ora, l’unicità dei “Canti di Salomone” è data dal fatto che costituiscono il primo esempio, al mondo, di musica polifonica su testo ebraico. Questa la ragione per cui ogni anno (soprattutto negli Stati Uniti, in Italia, in Israele) vengono pubblicati saggi musicologici dedicati a questo lavoro e al suo autore, e ensembles di statura internazionale (basterà citare per tutti i “Profeti della Quinta”, che tra l’altro saranno in concerto al Teatro all’Antica di Sabbioneta sabato 13 maggio 2023 alle ore 21:00, con musiche, oltre ad altri, di Salomone Rossi) hanno dedicato e dedicano sforzi continui, sia tramite CD, sia in sede concertistica, alla diffusione della conoscenza di questo compositore, contemporaneo e collega di Claudio Monteverdi.

La lezione-concerto che celebra questo ritorno a casa avrà luogo venerdì 28 aprile, alle ore 21:00, presso il Conservatorio “Campiani”, e sarà a cura di Stefano Patuzzi (membro del gruppo internazionale di studio della musica ebraica della Fondazione “Levi” di Venezia, a cui saranno affidati gli interventi musicologici di introduzione e spiegazione) e della Cappella musicale “Adolfo Tanzi” diretta da Davide Nigrelli.

L’evento è organizzato dall’associazione di cultura ebraica “Man Tovà – La città della manna buona” in sinergia con la Fondazione “Franchetti” – che porta il nome di Giuseppe Franchetti (1824-1903), noto filantropo appartenente alla comunità ebraica mantovana – e il Comune di Mantova.

Quanto agli aspetti pratici, ci informano gli organizzatori che, visto l’enorme interesse suscitato e la capienza limitata del posto, sono rimasti disponibili solo pochissimi posti: essendo la prenotazione obbligatoria, fino a esaurimento posti, si pregano gli interessati di prenotare quanto prima al 345 4783529.

Di particolare interesse è ricordare che parecchie delle composizioni di Salomone Rossi vennero pensate appunto per la sinagoga e per il servizio liturgico, e che i brani scelti per la sera di venerdì 28 sono i Salmi 8, 80, 128 e 137 (il notissimo “Sui fiumi di Babilonia”, alla latina Super flumina Babylonis, musicato ad esempio anche da Palestrina).

Verrà anche eseguita una gemma all’interno della primizia, ossia la prima musicazione al mondo (appunto a firma di Salomone Rossi) del Qaddìsh, un testo centrale nella liturgia ebraica: una preghiera antichissima (da certo punto di vista simile al Padre Nostro) che è una professione di fede e, al tempo stesso, un’esaltazione della grandezza divina.

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