TORTELLINI DI VALEGGIO SUL MINCIO

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INGREDIENTI (PER 4 PERSONE)

una sfoglia di pasta;

150 grammi stracotto di manzo, 50 grammi di maiale; 50 grammi di polpa di vitello, 25 grammi di fegatini di pollo; un uovo; burro; salvia, 40 grammi di Grana Padano; noce moscata; sale q.b.;3/4 litri di brodo di carne, per la cottura dei tortellini

PREPARAZIONE

Tritate finemente la carne e i fegatini e cuoceteli a fuoco lento nel burro.

A cottura ultimata aggiungete l’uovo sbattuto, il formaggio Grana Padano e un pizzico di noce moscata.

Stendete la sfoglia sottilissima e tagliatela a quadretti di tre centimetri di lato.

Al centro di ognuno ponete un cucchiaio di ripieno quindi richiudeteli, dando loro la caratteristica forma del Tortellino di Valeggio (piegate prima il quadratino di sfoglia su una diagonale avendo cura che la pasta si chiuda sui bordi, quindi unite gli estremi del triangolo e congiungeteli mediante spinzatura).

Lasciateli asciugare almeno un paio d’ore su una tovaglia in cotone e poi cuoceteli nel brodo bollente per un paio di minuti. Servite molto caldi, conditi con burro fuso dorato con foglie di salvia fresca.

Accompagnate con una abbondante spolverata di formaggio Grana Padano (grattugiato fresco) ed una bottiglia di vino Bianco di Custoza.


Cibo per la Mente

di Mendes Biondo

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Quali testi migliori potrebbero accompagnare la degustazione dei “Nodi d’Amore” di fine IV secolo se non quelli del cantore francese per eccellenza: Chrétien de Troyes.

Ora come ora son sicuro che, per quelli meno appassionati di questo genere, quel nome non dice niente ma scommetto che non appena inizio ad elencarvi le gesta dei personaggi che ha cantato non potrete fare a meno di sobbalzare sulla sedia e riportare la memoria a quando eravate bambini e giocavate a fare i cavalieri e le damigelle.

Percival, Erec ed Enide, Lancillotto, Guglielmo d’Inghilterra, Re Artù e Ginevra sono solo alcuni dei nomi che potreste trovare all’interno dei suoi scritti, molti dei quali redatti intorno al 1170, e che dalla loro pubblicazione hanno coinvolto ed ispirato le opere di tantissimi autori successivi sia dal punto di vista dello stile di scrittura (si pensi che il Petrarca si formò su quei testi durante il soggiorno avignonese) sia dal punto di vista dei temi trattati (Sir Walter Scott tradusse le opere del cantore di Troyes in romanzi che ancora oggi sono considerati dei veri e propri capolavori).

Pertanto cosa può esserci di meglio che prepararsi ad una felice scorpacciata di Nodi d’Amore dopo essersi debitamente calati in un contesto letterario affascinante e molto vicino a quello che verrà rievocato durante la cena. A dividere l’autore francese dalle ambientazioni di Valeggio ci sono circa duecento anni di storia che vengono, però, racchiusi tutti nelle vicende che lo stesso raccontò per corti e piazze ad aristocratici e villici.

Per chi non avesse la pazienza di collezionare un testo alla volta o per chi avesse voglia di trovarseli tutti riuniti in un’unica pregevole edizione, consigliamo il cofanetto Mondadori che si trova comodamente in libreria sotto il titolo di “I Romanzi Cortesi”.

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