I TORTELLI A NATALE SI INNAMORANO

Alla corte dei Gonzaga, viveva un tempo il vecchio stalliere, uomo di fiducia del Duca di Mantova.

Nel giorno di Natale di quell’anno, il Duca gli offrì due stanze ai margini del giardino pensile, come riconoscimento della sua devozione.

Quel giorno come ogni mattina si alzò di buon’ora, doveva interrare piccoli semi di zucca, una novità.

Dopo quasi un’ora, al suo ritorno rimase sbalordito, si strofinò bene gli occhi per vedere meglio, era proprio vero le zucche erano già fiorite e brillavano dalla bellezza. Fu così che le zucche arrivarono a palazzo, entrarono nelle cucine ducali dove furono lavate e tagliate per diventare presentabili ai signori della tavola, i Tortelli.

Mai avevano affrontato un ripieno, erano considerati eccellenze, con il loro mantello fatto di burro e uova cucito a merletti regolari che ne magnificava il portamento. Ma queste zucche si presentavano alla tavola di corte portate dal Duca che ne raccontava meraviglie, la loro veloce crescita incuriosiva e il loro colore invitava i palati più raffinati.

Perfino gli amaretti, i giullari di corte, vollero sapere, senza dimenticare le signore della mostarda, nei loro vestiti ricchi di colori, cuciti con la preziosa senape e il signor Grana il saggio di tavola ducale.

Tutti incuriositi da questo evento guardavano le zucche ansiose sfilare dentro ad una splendida carrozza ricavata da una grande zucca con ruote alte fatte dei loro fiori, trainata da un gallo di corte e condotta dal vecchio, fino a quando arrivarono davanti al Duca che, seduto sul trono e vestito del mantello ducale per le grandi occasioni, con al suo fianco i Tortelli fieri cavalieri della tavola, si rassicurarono.

Il Duca fece le presentazioni, le zucche si colorarono ancora di più dall’emozione.

“Ohhh” esclamarono i cortigiani dalla meraviglia.

Gli amaretti cominciarono a saltellare, le mostarde ballavano quasi scivolando e il signor Grana si scagliò dalla gioia, mentre i Tortelli davanti a queste meravigliose zucche si innamorarono.

Chiamarono vicino a loro gli amaretti, il Grana e le signore della mostarda, aprirono il mantello di pasta con burro e uova e avvolsero tutti sotto la loro protezione e vennero serviti in tavola.

Il vecchio vista la scena si emozionò e dal suo viso scesero lacrime di gioia, poi ritornò al suo orto camminando nei vicoli della città e osservando la gente felice per la festa.

Il Duca dopo quel giorno invitò il vecchio a corte dove venne vestito e accolto per abitare in un appartamento del castello fatto di tre enormi stanze, sempre vicino al suo orto, dove ogni anno raccoglieva le oramai famose zucche per farcire i cavalieri della tavola: i Tortelli.

Da quel momento ogni giorno alla tavola ducale e in tutto il Ducato si trovano da gustare i Tortelli di zucca.

Fiaba di Marco Gialdi

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