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CLAUDIO GALLO presenta “L’ISOLA DEL TESORO. IL MIO PRIMO LIBRO” di Robert Louis Stevenson LIBRERIA FELTRINELLI DI VERONA

Lunedì 31 maggio 2021, alle ore 18:00, Claudio Gallo presenterà il volume “L’isola del tesoro. Il mio primo libro” di Robert Louis Stevenson (Oligo Edizioni), di cui è curatore, alla libreria La Feltrinelli di Verona, in via Quattro Spade 2. Intervengono il curatore Claudio Gallo con Massimo Latalardo Presidente dell’Università del Tempo Libero di Negrar e membro del Premio Emilio Salgari di Letteratura Avventurosa.

L’incontro avverrà nel pieno rispetto delle normative anti-Covid. Ingresso libero e gratuito, fortemente consigliata la prenotazione via e-mail a: eventi.verona@lafeltrinelli.it.

L’ISOLA DEL TESORO. IL MIO PRIMO LIBRO

My first bookTreasure Island di Robert Louis Stevenson venne pubblicato nell’agosto 1894 sul mensile illustrato “Idler Magazine”. La rivista, fondata da Robert Barr e codiretta da Jerome Klapka Jerome, proponeva romanzi a puntate, testi di viaggio e umoristici, poesie, memorie, recensioni, interviste.

Lo scrittore scozzese, quattro mesi prima della sua morte, raccontò nel dettaglio l’origine de L’Isola del Tesoro e ne analizzò la costruzione narrativa. Ammise ironicamente di avere rubato un pappagallo al Robinson Crusoe di Defoe, uno scheletro ad Edgar Allan Poe, una palizzata a Masterman Ready di Frederick Marryat, Billy Bones e il suo baule a Washington Irving. Ma soprattutto ricordò che il titolo originario della sua opera era Il cuoco di bordo mentre L’Isola del Tesoro era quello della mappa da lui disegnata e che lo avrebbe accompagnato durante la stesura del libro. Ed è proprio quella mappa, smarrita dall’editore prima della pubblicazione del romanzo, a seguire il flusso dei ricordi di Stevenson.

Una pergamena che ha più di un valore simbolico e alla cui realizzazione collaborarono suo padre Thomas e il figliastro Lloyd Osbourne. Perché come spiega Stevenson ogni mappa è “un’inesauribile fonte di seduzione per ogni uomo che abbia occhi per guardarla e che voglia spendere la sua immaginazione per comprenderla. Ogni bambino poggia la testa sull’erba illustrata su quel pezzo di carta e sbircia curioso l’infinita foresta che vi è rappresentata, immaginandosela popolata popolata da magici eserciti”.

La magia de L’Isola del Tesoro è partita tutta da lì e se anche quella mappa non rappresenta «tutta la trama del libro fornisce però una miniera di suggestioni uniche» sia allo scrittore che al lettore.

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