Sono settimane concitate quelle che stanno vivendo i produttori risicoli della provincia di Mantova. Da un lato infatti arrivano buone notizie sul fronte della clausola di salvaguardia per il riso di varietà Indica, che sta funzionando e ha decisamente arginato le importazioni di materia prima (lavorata e semilavorata) da Cambogia e Myanmar.
Dall’altro lato però, i due paesi si sono organizzati e sono partiti al contrattacco, puntando questa volta sulla varietà Japonica, non soggetta a dazi e comprendente le tipologie più diffuse nel nostro territorio, vale a dire Carnaroli e Vialone nano. Nell’ultima campagna in provincia di Mantova infatti, secondo i dati forniti dall’Ente nazionale risi, sono stati 1.044,97 gli ettari coltivati (in calo del 19% rispetto al 2017), di cui 703,84 ha di Vialone nano e 240,95 ha di Carnaroli. Continua a leggere