La pittura di Ravasio impone allo spettatore che vi si accosta, una pausa di sospensione, lo costringe a compiere un’esperienza per così dire, di “decantazione di peso” – fisico e psicologico – a favore di un’intensificazione delle facoltà dell’immaginazione fantastica, accese dalle spericolate incursioni spaziali delle sue forme dinamiche e dal cromatismo ora squillante, ora orchestrato con raffinati accordi di tono.
Continua a leggere