DEJAVU’, il nuovo singolo di VINICIO SIMONETTI, ma non ve lo facciamo ascoltare

Se fai sempre le stesse cose non cambia nulla

Che senso ha ormai proporre l’ennesimo singolo di uno dei tanti cantautori che bussano alle porte della stampa e delle radio per arrivare alle orecchie di centomila persone quasi sempre troppo distratte per ascoltare e capire davvero quello che l’artista sta comunicando?

Se fai sempre le stesse cose non cambia nulla” afferma Vinicio Simonetti nel breve docu-video in cui racconta com’è nata l’idea di pubblicare il suo nuovo lavoro solo per chi davvero è interessato e disposto ad ascoltarlo.

La stessa riflessione sulle abitudini frenetiche del music-biz odierno Vinicio l’ha rivolta anche ai concerti, realizzando una performance provocatoria nella piazza della sua città, Ascoli Piceno, dove è salito sul palco davanti a centinaia di persone facendo scena muta, senza suonare neanche una nota. Il messaggio è chiaro: Vinicio è deciso a far ascoltare le sue canzoni dal vivo solo in mezzo a un pubblico che ama davvero la musica, allontanandosi dalle logiche di chi la sfrutta solo per il proprio tornaconto. Nel mirino c’è principalmente l’appiattimento dell’arte che, soprattutto tramite il dispersivo e caotico meccanismo dei social network, mescola indistintamente tutti gli artisti in un calderone di proposte eterogenee che sfrecciano alla velocità della luce lasciando poco e niente dietro di sé. Siamo sicuri che valga ancora la pena stare a questo gioco?

Chi conosce e apprezza la musica di Vinicio Simonetti o è curioso di scoprire dove porterà questa sua rivoluzione, può partecipare alla personalissima “call to action” tramite questo multi-link: https://linktr.ee/ilvinismo . L’occasione è, appunto, l’uscita del suo nuovo album “Messi al mondo”, anticipato dal singolo “DEJAVU’” che potrete ascoltare da oggi ma… solo se lo vorrete davvero.

DEJAVU’

Così Vinicio Simonetti descrive il nuovo singolo:

DEJAVU’ appoggia le sue fondamenta sul concept dell’album a cui appartiene. Ci parla di noi e di ciò che stiamo facendo, in quel momento in cui la realtà ci appare più sottile, ci ricorda che siamo già stati qui, o che magari qualcuno da qualche altra parte, vorrebbe cambiare qualcosa, parafrasando un po’ Matrix. Il desiderio di scrivere DEJAVU’ viene da un sogno.

Il mio mondo onirico è pittoresco e vivido, questa volta in maniera particolarmente speciale.

Per ascoltarlo NON andate su Spotify, perché tanto non lo troverete lì. Più facile qui: https://linktr.ee/ilvinismo o magari qui: www.instagram.com/ilvinismo . Solo chi ci tiene davvero lo scoprirà…

Forse sto provando a immaginarmi libero da schiavitù

Nato ad Ascoli Piceno il 5 giugno del 1990, Vinicio Simonetti si avvicina alla musica da adolescente cominciando a suonare la chitarra da autodidatta. La sua esperienza si fortifica suonando in diverse formazioni (Scar – grunge/metal; Checkmate – rock; Nimiz69 – punk-rock; Distretto 13 – rock) e perfezionando lo studio del suo strumento, di cui, nel 2017, diventa a sua volta docente, con la speranza di tramandare la passione per la chitarra e per la composizione anche ai più giovani. Intanto è con la band dei Duedarte che Vinicio trova la sua espressione più completa e comincia a scrivere arrangiamenti, testi e musiche per raggiungere quell’armonia tra le parti che da sempre rincorreva.

Nel 2019, dopo aver testato diversi brani inediti nelle numerose esperienze live, anche all’estero e di fronte a diversi tipi di pubblico, Simonetti raccoglie in un primo EP le canzoni più apprezzate, pubblicando “S.N.A.G.G.”, primo album a suo nome, a cui fa seguito “Dynamite”, EP di 5 pezzi uscito nel 2020. Entrambi questi lavori sono caratterizzati da un sound grunge e da ritmi funky, con soluzioni a volte inaspettatamente pop, mix dovuto al forte imprinting degli artisti con cui Vinicio Simonetti è cresciuto, ossia Kurt Cobain, Anthony Kiedis e Michael Jackson.

La chiave compositiva di Vinicio negli anni si è evoluta e la visione e il ruolo della musica è maturato.

Quest’ultima, infatti, è sia il mezzo attraverso il quale esprimere emozioni e sia la lente di ingrandimento sull’analisi della genesi stessa delle emozioni. Da qui si intraprende dunque la virata su un tema escatologico-spirituale, intro ed estrospettivo, che darà vita al suo primo album in italiano, dal titolo calcisticamente profetico, “Messi al mondo”. Il singolo che dà il titolo al disco, con le sue sfumature rock/folk e con una voce a volte leggera e a volte graffiante, ha aperto il sipario verso un concept album intriso di sentimenti e riferimenti alla ciclicità della nostra esistenza; la ricerca del ricordo di ciò che siamo, i piani emotivo-dimensionali che si intrecciano, i sincronismi delle circostanze, la magia dei déjà-vu e l’effetto domino della presa di coscienza.

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