Libreria Paoline – Il Rio & Associazione Isacco presentano: Libri e spiritualità a casa di Tazio. Evento collaterale di Festivaletteratura 2023, sabato 9 settembre, Casa di Tazio Nuvolari, Viale delle Rimembranze 1/B, Mantova – (ingresso dalla Libreria Paoline – Il Rio)
- 11.00 | Nuovo alfabeto del sacro. Un abbecedario per disobbedienti
Presentazione del libro di Alessandro Deho’ e Davide Brullo (Aliberti 2023)
Un nuovo vocabolario per la spiritualità di oggi. Dalla A di Amore alla Z di Zero, passando per Dio, Giuda, Quarantena, Occidente, Peccato, Vergogna…Un prete eremita e un poeta si gettano a capofitto nel vocabolario, risignificando parole consunte dall’uso e svuotate, ridotte a ricamo televisivo, a sentimentalismo stantio o ad atto di guerra. Giocando all’alfabeto, Davide Brullo e Alessandro Deho’, da inadatti e ingenui, con la ferocia dei felici, percorrono le estremità del sacro, guardando là dove non si deve, nei luoghi oscuri, ostili del Vangelo, nelle stimmate del nulla. In questo Nuovo Alfabeto del Sacro si entra a piedi nudi, con le candele sui polsi. Certi che varcare la soglia di alcune parole è un atto di disobbedienza, di libertà.
Davide Brullo ha pubblicato, tra l’altro, Un alfabeto nella neve e Gries. Ha tradotto i Salmi e il Libro della Sapienza; ha fondato il quotidiano culturale «Pangea». In un libro, ha raccolto le Stroncature scritte nell’arco di diversi anni. Le cose migliori le tiene nascoste.
Alessandro Deho’ è prete dal 2006; vive in Lunigiana, in una casa nel bosco, dove prega, cammina, accoglie, ascolta, celebra. Ha pubblicato, tra l’altro, Padri (2021), La parola libera (2021) e Padre nostro (2022).
- 11.45 | Che cos’è la consacrazione religiosa?
Incontro con Marco Zenere OFM, autore di La consacrazione mediante la professione religiosa nella riflessione giuridica di P. Andrea Boni OFM (Antonianum 2019)
La dissertazione si prefigge lo scopo di evidenziare la concezione di consacrazione religiosa elaborata dal canonista francescano A. Boni (1927-2014) negli anni successivi al Vaticano II. Dopo un iniziale excursus storico, si esaminano i principali snodi entro i quali è possibile porre l’evoluzione della sequela Christi, per poi passare alla dottrina ecclesiologica del Concilio. Infine, partendo dall’analisi linguistica del termine “consacrazione” e dal contributo del codice del 1983, si espone la concezione maturata dallo studioso ligure a proposito della consacrazione religiosa in una cornice ermeneutica.
Marco Zenere OFM è nato a Valdagno (Vicenza) l’11 giugno del 1984. Dopo gli anni della formazione iniziale, nel 2010 ha emesso la professione perpetua nell’Ordine dei Frati Minori. Nel 2011, presso lo Studio Teologico interprovinciale San Bernardino di Verona, ha conseguito il Baccalaureato in Teologia. È stato ordinato sacerdote a Lonigo (Vicenza) nel 2012. Nel 2016, presso la Pontificia Università Antonianum di Roma, ha ottenuto la licenza in diritto canonico e nel 2019 il dottorato di ricerca in diritto canonico. Dal 2019 è membro della Commissione giuridica della Provincia Sant’Antonio dei Frati minori; dal 2019-2021 è stato membro della Commissione giuridica dell’Ordine dei Frati minori.
Attualmente è docente aggiunto nella facoltà di teologia della Pontificia Università Antonianum di Roma e incaricato nella facoltà di diritto canonico. Docente presso l’Istituto Studi Ecumenici San Bernardino di Venezia; docente incaricato presso la Facoltà di diritto canonico San Pio X di Venezia. Dal 2019 è delegato diocesano CISM per la Diocesi di Mantova. Nel biennio 2020-2022 insegna presso l’Istituto teologico di Mantova. Dal 2020 è corresponsabile del Corso di specializzazione sulla vita consacrata promosso dalle segreterie USMI – CISM diocesane e patrocinato dall’Istituto Superiore di Scienze religiose “San Francesco” di Mantova. Il 18 marzo 2021, nell’ambito dell’inchiesta diocesana sulla vita, le virtù, la fama di santità e di segni della Serva di Dio Suor Pura Pagani, viene nominato dal Vescovo di Verona, Presidente della Commissione storica. Dal 2022 è consulente canonico per le Sorelle Povere dell’Ordine di Santa Chiara delle Federazioni (Santa Caterina da Bologna, Immacolata Concezione) presenti nel territorio del Nord Italia. Dal settembre 2022 è membro del Gruppo di ricerca sulla Teologia pubblica ecumenica promosso dall’Istituto Studi Ecumenici San Bernardino di Venezia. Accompagna numerosi Istituti religiosi femminili nel processo di rinnovamento del diritto proprio e come consulente nell’ambito del diritto della vita consacrata. Nel dicembre 2022 viene nominato membro della commissione tutela minori e adulti vulnerabili per la provincia dei Frati minori del nord Italia. Vive a Mantova nella Casa formativa per i professi temporanei della Provincia Sant’Antonio dei Frati minori.
- 16.00 | Vivere Dio qui e ora
Presentazione del libro di Wanda Tommasi (Paoline 2023). Con l’autrice dialoga Antonietta Potente
Un volume che rende accessibile la sapienza mistica di alcune autrici del nostro tempo: Etty Hillesum, Simone Weil, Cristina Campo, Adrienne von Speyr, Madeleine Delbrêl e Antonella Lumini.
Wanda Tommasi, già docente di Filosofia all’Università di Verona, fa parte della comunità filosofica femminile “Diotima”, con cui ha elaborato il pensiero della differenza sessuale. La sua ricerca e molte delle sue pubblicazioni privilegiano filosofe e scrittrici contemporanee e le pratiche e le teorie del movimento delle donne. Nella sua nuova fatica editoriale, Vivere Dio qui e ora, si pone l’obiettivo di rendere accessibile a tutti la sapienza mistica di alcune autrici del nostro tempo. In un’epoca come questa, segnata da ansia e preoccupazione per i danni inflitti al nostro pianeta, chi vive con partecipazione e consapevolezza ha bisogno di volgere lo sguardo ai raggi di luce della mistica. E, in particolare dell’esperienza mistica femminile, in grado di parlare a tutti coloro che sono alla ricerca di una forma libera di spiritualità, al di là di qualsiasi fede religiosa. Le autrici presentate dalla Tommasi nel libro invitano a coltivare un punto di silenzio e di quiete nel profondo dell’anima, a far crescere in ciascuno quel seme infinitamente piccolo che tende nonostante tutto al bene, a volgere lo sguardo a un Dio materno e misericordioso che cerca sempre il consenso delle creature, a custodire la fiducia che, benché vi sia molto male nel mondo, esso non avrà l’ultima parola. Il libro è arricchito dalla prefazione di Antonietta Potente. Che scrive: «A chi pensa che l’esperienza mistica sia confinata nella storia medievale, il libro che ospita questa mia prefazione dirà che non è vero. La storia è impregnata di quel mistero che molte donne riconoscono e seguono, tra meraviglia e amore, perché anche per loro le tenebre sono diventate come luce».
Antonietta Potente, suora domenicana della Congregazione San Tommaso d’Aquino, ha insegnato teologia morale presso l’Angelicum a Roma e presso la Facoltà Teologica dell’Italia Centrale a Firenze. Vive in Bolivia in comunità in una famiglia Aymara nella zona Quechua. Insegna teologia presso l’Università cattolica di Cochabamba e l’Istituto ecumenico di teologia andina di La Paz; tiene conferenze, corsi di ritiro e di studio in altri paesi latino americani. Tra i suoi libri ricordiamo Il miele e l’amaro. Lettura mistico-sapienziale dell’Apocalisse (Paoline 2021).www.antoniettapotente.com
- 16.45 | Voci dall’argine
Presentazione del libro di Franca Gualtieri (Il Rio 2022). Con l’autrice dialoga Elisa Paltrinieri
Sono sentieri luminosi, questi di Franca Gualtieri. Sentieri che compongono sei storie per adulti e bambini. Hanno lo stile delle fiabe e delle favole, nelle quali gli animali e gli uomini spesso comunicano tra loro con la forza dell’amore, della fratellanza reciproca, dei sensi. I cani, gli oggetti, gli alberi, il fiume, i volatili, prendono la parola e dialogano raccontando le malefatte e le disattenzioni degli esseri umani, accecati dalla brama di dominare tutto, spesso distratti e, proprio per questo, pericolosi. L’autrice ci suggerisce, per il tramite della natura, di cercare armonia tra sé e il creato, ci suggerisce la grande forza dell’esistenza universale, dove tutto è vivo e merita rispetto, attenzione, ascolto. Storie dove tutto oscilla tra elegia e dramma, tra ordine e confusione. Le parole dell’autrice sembrano accarezzare la carta, e ne abbiamo bisogno tutti di queste carezze. Ne abbiamo bisogno come non mai.
«Storie dal respiro francescano alimentate da quell’armonia del creato che rende tutte le cose, gli animali e la natura in dialogo. Un libro che ci regala nuove ragioni di stupore e riconoscenza». (Pupi Avati)
«In un ambiente drammaticamente antropizzato, Franca Gualtieri ridà vita agli oggetti quotidiani e dà voce agli animali che si trasformano nelle figure protagoniste di questo suo bel libro di racconti brevi. Un esempio di letteratura che ci riporta al realismo magico.
La riscoperta della natura e degli aspetti nefasti che l’uomo ha prodotto su di lei e gli animali che da soggetti passivi diventano attivi donano la capacità di farci ragionare e capire anche il loro punto di vista. Non più solo il genere umano al centro, ma tutte le cose animate e inanimate. Sono racconti autobiografici, ma non troppo. Nel libro c’è un rapporto intenso di comunicazione con la natura che porta ad una sua “umanizzazione”, ma anche nella “naturalizzazione” della specie umana. Potete leggerlo come una raccolta di racconti, come una favola o come un repertorio etnoantropologico. In Voci dall’argine la leggenda e la realtà si incontrano magicamente». (Pierluigi Senatore)
Franca Gualtieri vive e lavora a Carpi (MO). La sua sfida inizia negli anni ’70 occupandosi di moda. Nel suo laboratorio sartoriale produce abbigliamento femminile. Negli anni ’80 si afferma nel mondo imprenditoriale per i suoi capi dalle linee morbide e dai colori naturali.
Nel nuovo millennio scopre il mondo del design, studiando
complementi d’arredo. Per Il Rio ha pubblicato L’anima dello stivale (2019, finalista ai premi letterari “Speciale donna” e “Caffè delle arti” e terzo classificato al Premio Letterario “Città di Sarzana”) e Materni dettagli (2020, premio speciale della giuria al Premio Letterario Giovane Holden e diploma di merito al Premio Città di Cattolica). Questo libro – giunto alla seconda ristampa – nel 2023 ha vinto il “Green Book, Premio di Letteratura Naturalistica”.
Elisa Paltrinieri, 46 anni, è laureata al Dams di Bologna in Arti Visive, ha lavorato per 15 anni come bibliotecaria a Novi di Modena e attualmente collabora con la testata giornalistica Voce di Carpi. Ha pubblicato anche recensioni su mostre fotografiche e videoclip musicali per la rivista http://www.cultframe.com, la monografia Tina Modotti, fotografa irregolare (nel 2004) e il romanzo Prima o poi il coraggio (nel 2020). La sua passione, oltre alla scrittura, è la boxe.
- 17.30 | Donne, tra Resistenza e Costituzione
Dialogo tra Romano Cappelletto, autore di Ventuno. Le donne che fecero la Costituzione (Paoline 2022), e Laura Cappellazzo, autrice de La brigata Fiori Selvatici (Paoline 2023), in occasione dell’ottantesimo anniversario della caduta del fascismo.
Romano Cappelletto, Angela Iantosca, Ventuno. Le donne che fecero la Costituzione (Paoline 2022),
Chi sono le ventuno donne che hanno contribuito all’elaborazione della Costituzione italiana? Quali sono le loro storie, la provenienza, le battaglie che hanno portato avanti, sacrificando spesso la vita privata e la propria famiglia in nome di un bene comune? Questo libro prova a raccontarlo attraverso le loro stesse voci, con una narrazione in prima persona che restituisce ai lettori la passione di chi ha partecipato alla ricostruzione di un Paese appena uscito da una devastante guerra. Il testo, rivolto agli studenti delle scuole secondarie di I e II grado, intende ricordare quelle figure, spesso dimenticate, che hanno lottato senza mai tirarsi indietro e mostrare quanta strada ci sia ancora da fare, oggi, per attuare i princìpi e le battaglie di ieri.
Nel libro sui parla di:
1. Adele Bei, «Senatrice non senatore»!
2. Bianca Bianchi. Tutti i figli sono uguali
3. Laura Bianchini. Penelope alla guerra
4. Elisabetta Conci. La Pasionaria bianca
5. Maria De Unterrichter Jervolino. Una grande educatrice
6. Filomena Delli Castelli. Evviva il cinema!
7. Maria Federici Agamben. Sempre italiani, anche all’estero!
8. Nadia Gallico Spano. Azione politica e solidarietà: un nesso indissolubile
9. Angela Gotelli. L’importanza dell’associazionismo
10. Angela Maria Guidi Cingolani. Formazione e cooperazione
11. Nilde Iotti. Sono sempre stata Nilde Iotti
12. Teresa Mattei. Quella della mimosa
13. Angelina Merlin. Il corpo delle donne
14. Angiola Minella Molinari. Assistenza non è beneficienza
15. Rita Montagnana Togliatti. La mia Resistenza
16. Maria Nicotra Verzotto. La pena, tra umanità e rieducazione
17. Teresa Noce Longo. Il diritto di essere madri
18. Ottavia Penna Buscemi. Non sono una donna qualunque
19. Elettra Pollastrini. Opporsi alle ingiustizie
20. Maria Maddalena Rossi. Senza pace non c’è vita civile
21. Vittoria Titomanlio. Stato centrale, decentramento e bisogni dei cittadini
L’autore: Romano Cappelletto, laureato in filosofia all’università Sapienza di Roma, è responsabile dell’Ufficio Stampa Paoline. Appassionato di storia e di storie, da piccolo sognava di diventare scrittore; da grande ha smesso di sognarlo.
Laura Cappellazzo, La brigata Fiori Selvatici (Paoline 2023
Caterina vive con la figlia quindicenne a Villapiana, una tranquilla cittadina ai piedi delle montagne trevigiane, dove si dedica al restauro di oggetti antichi. È il suo modo per non perdere il legame col passato. Un passato che riemerge dalle pagine sgualcite di un quaderno, scritto chissà da chi. Vi si parla di Iris, Rosaspina, Papavero, Ranuncolo, Malva, Geranio… Non si tratta di botanica: sono i nomi di battaglia di donne che, nel periodo buio seguito all’8 settembre 1943, scelsero di non stare a guardare e di fondare una brigata tutta al femminile, la brigata Fiori Selvatici. Donne che hanno saputo dare alla parola “Resistenza” un valore ancora più potente, non legato soltanto alle armi: «Noi siamo donne e la Resistenza la facciamo a modo nostro. La facciamo proteggendo la vita […]. Daremo speranza a chi non ne ha più».
Il nuovo romanzo di Laura Cappellazzo, già autrice di Donne di sabbia e Madri e maree, esplora nuovamente il mondo femminile, raccontando – con maestria e sensibilità – storie di donne della Resistenza, nate dalla sua fantasia ma ispirate a vicende reali. Vite che, proprio in quanto femminili, la Storia ufficiale ha quasi ignorato e, ancora oggi, fa fatica a collocare nel posto che meritano.
Scrive l’autrice: «Questo libro è nato da una passione. È sbocciato a maggio, improvviso come i papaveri rossi di cui la campagna in cui vivo si era vestita allegra e piena di vita. Non è un testo biografico. Non ha la pretesa di esserlo, perché ho troppo rispetto per le storie delle donne che hanno contribuito alla Resistenza per pretendere di impossessarmi delle loro vite e spiegarle agli altri. È un tributo di riconoscenza. Un grazie che va ripetuto, per non dimenticarsi di quante hanno sacrificato la loro esistenza perché noi avessimo questa realtà, acciaccata, imperfetta, ma libera. E perché noi facciamo poi altrettanto, per le generazioni future».
- 18.15 | Never Ending
Dialogo sui Breviari dell’artista Luca Freschi con Giovanni Gardini, direttore della Raccolta Lercaro di Bologna
I Breviari sono lavori asciutti ed enigmatici che segnano un’evoluzione della ricerca artistica dell’artista Luca Freschi basata sul mondo della ceramica contemporanea. A metà strada tra il multiplo e l’opera unica, in queste opere il linguaggio si fa rarefatto ed essenziale. In apparenza semplicissimi, portano un nome dal sapore antico che rimanda alla liturgia delle ore, azione sacra che ritma il tempo degli uomini. Nello spazio delimitato da una cornice trovano posto radi elementi perché la regola è quella di non eccedere. All’interno di ovali dai colori decisi e sempre diversi emergono pochissimi oggetti: una forbice da sarto – eco del passato familiare dell’artista – e un fiore, dei fiori e dei chiodi, dei chiodi e una banana dal sapore pop, oppure solo un gelato o, ancora, una pipa di magrittiana memoria. Talvolta la vena poetica lascia spazio a creazioni più dure che chiedono di essere decifrate al pari di un rebus, mentre altre volte assume toni delicatissimi, spirituali, tanto da richiamare alla mente ingenui e popolari ex-voto. Bastano una mano, un cuore e una chiave talora spezzata a evocare mondi personalissimi, densi di presagi, di amori finiti o sentimenti mai corrisposti.
I Breviari, una selezione dei quali sarà esposta a Casa Nuvolari, sono accompagnati dal volume Never Ending (Il Rio, 2023) che può essere ospitato sul retro delle opere, all’interno della cornice, dando così vita a un’edizione limitata in cui opera d’arte e libro si completano a vicenda.
Luca Freschi (1982) si è laureato presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna “sezione Pittura”. In questi anni di lavoro ha intrapreso una ricerca basata sull’alterità della figura umana, sulla memoria personale e collettiva tramite l’utilizzo della tecnica del calco. Ha partecipato a varie esposizioni collettive e personali in Italia e in Europa, tra le quali si segnalano negli ultimi anni: la 51° Edizione del Premio Campigna, presso la Galleria d’Arte Contemporanea Vero Stoppioni di S. Sofia (FC) e Open 12, Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni presso l’Isola di S. Servolo di Venezia nel 2009; nel 2011 vince la prima edizione del Premio OPERA, presso la Biblioteca Oriani di Ravenna. Fra le recenti mostre personali si ricordano: Sulla Soglia del Tempo, CRAC Spazio Arte, Castelnuovo Rangone (MO) nel 2023; Tra Perdita e Rinascita, Galleria Bonioni Arte, Reggio Emilia; Vanitas, AimoRoom, Lugano, Svizzera; Frammenti, MAF di Forlimpopoli (FC); Archetipi del contemporaneo, UMA Gallery, Novara nel 2022; nel 2019 Nec spe nec metu, Palazzo del Monte di Pietà, Forlì (FC); nel 2018 Rust Never Sleeps, Zeit Gallery Pietrasanta (LU); Out of Memory, “Art & Space Gallery”, presso il Mandarin Oriental Hotel, Monaco di Baviera (D) nel 2017; La pratica dell’imperfetto, NiArt Gallery Ravenna nel 2015; Volatili apparenze, presso il Museo Nazionale Etrusco di Marzabotto(BO) e Lacrimae Rerum, presso la Galleria dell’Immagine di Rimini nel 2014; Simplify and Disobey, presso la Galleria Stefano Forni di Bologna nel 2013. Fra le collettive: Contatto – Border Line Art Festival, Palazzo dei Musei, Varallo (VR); Ultraromanticismo, Rocca di Vignola (MO) 2022; Cuatro Series, Galeria Lucia Duenas, Oviedo (E) 2021; Nature inquiete GASC Villa Clerici, Milano; Monastero di Camaldoli, (AR) 2021; Chiesa di Santa Maria dell’Angelo, Faenza (Ra) nel 2020; Nella mente di chi guarda, Chiesa di San Giovanni Battista, Modena nel 2019; Fragilis Mortalitas, Casa Serra, Cesena (FC) e Italy Korea, Art & Culture – Acknowledging the Differences, Museo Nazionale di Ravenna nel 2018; Dialoghi paralleli, presso la Galleria Lara e Rino Costa, Valenza (AL) e La scultura è una cosa seria, Galleria Bonioni Arte, Reggio Emilia nel 2016; Arte dal Vero, Centro Gianni Isola di Imola (BO) nel 2015; Martyrium, presso il M.E.A.M di Barcellona e la Biennal Internacional d’Art presso la Pobla de Segur, Lleida (E) nel 2014. Nel 2020 viene invitato al MAC di Lissone con la sua Installazione “Asàratos òikos”, sempre nello stesso anno il suo progetto “Cariatidi” viene ospitato presso il Museo Ebraico di Bologna e alla 6° Biennale del Mosaico Contemporaneo presso il Museo Nazionale di Ravenna nel 2019, nel 2017 viene invitato in Corea alla Gyeonggi International Ceramic Biennale e nel 2015 viene selezionato come finalista al 59° Premio Internazionale della Ceramica di Faenza. Alcune delle sue opere sono state vincitrici di premi nazionali e acquisite in collezioni pubbliche italiane e spagnole. Attualmente collabora con importanti gallerie italiane e europee. Vive e lavora a Meldola (FC).
Giovanni Gardini ha conseguito il Baccellierato in Teologia e la Licenza in Teologia dell’Evangelizzazione presso lo Studio Teologico Accademico Bolognese, associato alla Facoltà Teologica San Tommaso d’Aquino di Roma. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Ravenna ha conseguito la Licenza in Archeologia cristiana presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana a Roma. Ha inoltre conseguito la Laurea Magistrale in Storia, tutela e conservazione delle opere d’arte presso la Facoltà di Beni Culturali di Bologna, sede di Ravenna. È vice-direttore del Museo Diocesano di Faenza e direttore della Raccolta Lercaro di Bologna. Per il quinquennio 2020-2025 ricopre l’incarico di Presidente AMEI – Associazione Musei Ecclesiastici Italiani.