La missione istituzionale della Regione Emilia-Romagna in Giappone si chiude in uno dei cuori mondiali dei Big Data: al futuristico Riken Center for Computational Science di Kobe, in Giappone.
Qui l’ecosistema della Data Valley emiliano-romagnola, e in particolare il supercomputer Leonardo, il quarto più veloce al mondo, incontra il supercomputer Fugaku, oggi al secondo posto nella classifica internazionale, gettando le basi per future importanti collaborazioni.
A ricevere la delegazione regionale guidata dal presidente Stefano Bonaccini e da Francesco Ubertini, presidente della Fondazione IFAB (International Foundation Big Data and Artificial Intelligence for Human Development, voluta dalla Regione), il vicedirettore generale del Centro, Yasumasa Watanabe, per una nuova tappa della missione in corso nel Paese del Sol Levante.
“Con questo appuntamento chiudiamo il cerchio di una missione molto importante, che ci ha permesso di presentare a interlocutori di assoluto prestigio e valore internazionale l’ecosistema regionale dell’innovazione, con la sua rete di università, centri di ricerca, imprese e filiere altamente specializzate- ha sottolineato Bonaccini-. E di creare le condizioni per avviare, in un’area tra le più avanzate del Pianeta, nuovi progetti comuni nei settori del supercalcolo e dell’intelligenza artificiale, al servizio delle nostre comunità. Oltre a consolidarne alcuni già in essere, a partire dalla prossima apertura della nuova sede dell’Università Onu al Tecnopolo di Bologna. Un impegno per questa Regione prioritario. Salvaguardia dell’ambiente, medicina e salute, mobilità sostenibile e tempi delle città, industria, manifatture e agricoltura 4.0: vogliamo consolidare il ruolo della Data Valley emiliano-romagnola come hub internazionale della ricerca e dell’innovazione, in grado di attirare talenti e investimenti. E, lo ribadisco, promuovere uno sviluppo pienamente sostenibile”.
All’incontro con Watanabe e alla visita al Riken Center, assieme a Bonaccini e Ubertini presente anche l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, le Università di Bologna, Modena e Reggio Emilia, Parma e Ferrara, i Cluster Mech, Agrifood, Health, Greentech, Cineca e IFAB, l’Istituto romagnolo per lo studio dei tumori “Dino Amadori” di Meldola (FC) e l’Irccs Policlinico Sant’Orsola di Bologna.
“Il Giappone è la terza economia mondiale, un Paese che investe fortemente in ricerca e innovazione e con relazioni consolidate con l’Italia e l’Europa- ha aggiunto Bonaccini-. Per la nostra Regione un interlocutore importante, anche sul piano delle relazioni economiche. In questi giorni abbiamo presentato il meglio del made in Emilia-Romagna a partire dall’agroalimentare, con i nostri prodotti Dop e Igp, così apprezzati. Un lavoro che continua, al fianco delle nostre imprese per spingere su export e internazionalizzazione”.
Riflettori su medicina e scienze della vita
Nella stessa giornata, appuntamento al Creative Lab di Kobe per un incontro con il KOBE Biomedical Innovation Cluster, il più grande cluster biomedico del Giappone: una rete di circa 370 aziende, università, istituti di ricerca e ospedali specializzati, oltre a partner internazionali, impegnati sullo sviluppo di tecnologie mediche innovative.
Riflettori accesi dunque sulle nuove opportunità di cura e di prevenzione, per un invecchiamento attivo della popolazione, in un Paese che ha la più alta aspettativa di vita.

Medicina preventiva e pre-sintomatica, medicina rigenerativa e di precisione, sviluppo di farmaci, dispositivi medici e informatica sanitaria. Temi che sono stati affrontati anche in altri appuntamenti nel corso della missione. Dalla visita al National Cancer Center Hospital a Tokyo a quella – sempre nella capitale – al Link J, organizzazione no profit, nata nel 2016 come piattaforma di collegamento internazionale sul tema salute, per un confronto con il Cluster Health and Wellness dell’Emilia-Romagna.
Con questi appuntamenti si conclude, dunque, la missione guidata dal presidente Bonaccini insieme agli assessori allo Sviluppo economico, Colla, e all’Agricoltura, Alessio Mammi.
Big data e digitale, cambiamento climatico, aerospazio, agroalimentare e ricerca in agricoltura, healthcare: i temi al centro di un’agenda ricca di incontri.
Tra i tanti, quelli con il rettore dell’Università Onu di Tokyo, Tshilidzi Marwala; il rettore dell’Università di Tuskuba, Kyōsuke Nagata; il vicepresidente dell’Agenzia aerospaziale giapponese Yasuo Ishii.
E la presentazione di MunER e FoodER, i due poli dell’alta formazione nei settori dell’automotive e dell’agroalimentare; illancio della Settimana della cucina italiana nel mondo, protagonisti i prodotti Dop e Igp dell’Emilia-Romagna. Guardando già all’appuntamento con l’Esposizione universale di Osaka del 2025.
Una missione che ha toccato oltre alla capitale, le prefetture di Ibaraki e Osaka e che ha visto la partecipazione di imprese regionali, Consorzi dei prodotti tipici, associazioni di categoria, Università, Cluster, Centri di ricerca.
Il supercomputer Fugaku e il supercomputer Leonardo
Il supercomputer Leonardo
Con una performance misurata di High-Performance Linpack (HPL) di 238,7 petaFLOPS (milioni di miliardi di operazioni al secondo), il supercomputer europeo Leonardo, gestito dal Cineca, co-finanziato da EUROHPC JU e dal Ministero dell’Università e della Ricerca, è al 4^ posto nella TOP500, la lista dei supercomputer più potenti al mondo.
Un investimento di 240 milioni di euro: 120 milioni dalla Ue, 120 milioni dal Governo italiano per l’allestimento e la gestione. A questi si aggiungono i fondi della Regione per il recupero urbanistico e l’infrastrutturazione dell’area ex Manifattura Tabacchi, oggi sede del Tecnopolo di Bologna: un’autentica cittadella della scienza, dei Big Data e delle nuove tecnologie, dove si trovano già il Data Center del Centro Meteo Europeo, Agenzia Italia Meteo e dove troveranno sede Università, Centri di ricerca e le sezioni locali dei principali istituti scientifici del Paese.
Leonardo è stato inaugurato il 24 novembre 2022, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Il supercomputer Fugaku
Fugaku – nome alternativo del Monte Fuji – è stato installato nel 2014. L’Unione Europea ha stipulato un accordo sull’utilizzo dei supercomputer con il Giappone per intensificare la collaborazione nel campo della ricerca e della tecnologia.
Il progetto, denominato “HANAMI,” sarà ufficialmente lanciato all’inizio del 2024 e riceverà un finanziamento fino a 5 milioni di euro da Horizon Europe attraverso EuroHPC, l’impresa comune dell’UE dedicata al supercalcolo. Il partenariato coinvolgerà 14 organizzazioni di ricerca europee e 10 giapponesi, concentrando i propri sforzi su modelli climatici, modellazione medica e scienza dei materiali.
Grazie a questo accordo, gli scienziati europei avranno accesso al supercomputer giapponese Fugaku, che è attualmente uno dei supercomputer più veloci al mondo. Gli scienziati europei potranno eseguire simulazioni sulla macchina Fugaku e adattare il proprio software per funzionare su questa architettura, mentre i ricercatori giapponesi potranno esplorare le tecnologie basate su acceleratori fornite in Europa.