Se il 2023 sarà un anno di transizione per la suinicoltura, prima di un nuovo corso come dice il direttore della cooperativa Opas, Valerio Pozzi, “dove ad essere valorizzate dovranno essere non solo le cosce per i prosciutti Dop come Parma e San Daniele, ma anche la carne fresca”, dipenderà dalla capacità di tutti i soggetti coinvolti nella filiera di individuare un progetto e arrivare al consumatore.
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COLDIRETTI MANTOVA E IL FUTURO DELLA SUINICOLTURA: Convegno col presidente PRANDINI il 20 gennaio a MARMIROLO
La suinicoltura italiana si interroga sul proprio futuro e lo fa da Mantova, la seconda provincia in Italia per numero di maiali allevati.
Continua a leggereIL FUTURO DELLA SUINICOLTURA ITALIANA. INCONTRO A MARMIROLO IL 20 GENNAIO CON PRANDINI, OPAS E ANAS
La suinicoltura italiana si interroga sul proprio futuro e lo fa da Mantova, la seconda provincia in Italia per numero di maiali allevati. L’incontro, organizzato da Coldiretti Mantova, sarà venerdì 20 gennaio alle ore 17:00 a Corte Peron (Strada Roverbella Bancole 60, Marmirolo) e si pone l’obiettivo di tracciare prospettive e obiettivi solidi, per costruire una filiera in grado di garantire qualità, valorizzare le produzioni Dop della salumeria Made in Italy e valorizzare tutti i tagli dell’animale.
Continua a leggereCOLDIRETTI LOMBARDIA: BENE MISURA DA 17,4 MLN A SOSTEGNO FILIERE DEI SUINI E DEL LATTE DI MONTAGNA
Lo stanziamento di oltre 17 milioni di euro a sostegno dell’agricoltura lombarda rappresenta un provvedimento importante in un momento in cui le imprese del settore primario continuano a fare i conti con il boom dei costi delle materie prime e dell’energia e con le speculazioni seguite alla guerra in Ucraina.
Continua a leggereCAMPAGNA VACCINALE ANTINFLUENZALE AL VIA: RACCOMANDATA LA SOMMINISTRAZIONE A CHI È A CONTATTO CON SUINI E VOLATILI
Si riapre, come ogni anno, la campagna vaccinale antinfulenzale e, come sempre, Confagricoltura Mantova si attiva per la sensibilizzazione verso le categorie agricole più a rischio, vale a dire quelle che lavorano a stretto contatto con le specie suine e avicole.
Continua a leggerePESTE SUINA: LE TEMPISTICHE DI ADEGUAMENTO NUOVE NORME DI BIOSICUREZZA SONO LENTE E PREOCCUPANO LE AZIENDE
MANTOVA – «Non è accettabile che gli allevamenti suinicoli passino da vittime, quali sono di fatto, a realtà sottoposte a nuovi, stringenti obblighi di biosicurezza privi di fatto di risorse, quando a livello politico non si sta facendo nulla di concreto per l’abbattimento dei cinghiali».
Questo il commento del presidente di Confagricoltura Mantova, Alberto Cortesi, dopo la pubblicazione della nuova bozza di decreto ministeriale in materia di contrasto alla Peste suina africana.
Continua a leggereMAIALI, COLDIRETTI MANTOVA: I COSTI ELEVATI METTONO IN GINOCCHIO GLI ALLEVAMENTI, SPERANZA DAL TURISMO
Costi elevati e consumi stanchi. La suinicoltura mantovana cammina a un passo dal baratro, con spese in allevamento più alte rispetto agli incassi e spera in una ripresa dei listini, che potrebbe arrivare a breve, qualora la ripresa del turismo portasse ad avere una congiuntura di domanda superiore all’offerta.
Secondo le stime di Coldiretti Mantova su dati di Teseo.Clal.it, il costo del maiale per il periodo dell’ingrasso si aggira intorno ai 2,10 euro al chilogrammo, mentre le quotazioni in Cun, la Commissione unica nazionale che ha sede nel capoluogo virgiliano, sono diminuite a 1,57/kg, mettendo fortemente sotto pressione i produttori.
“Siamo stritolati dal costo dell’alimentazione, che pesa per circa il 63% del costo totale dell’ingrasso e dell’energia”, spiega Claudio Veronesi, allevatore di Sustinente e rappresentante in Cun designato da Coldiretti Mantova.
Due i fattori che hanno sostanzialmente mandato in tilt i costi della razione alimentare. in una prima fase, già nel corso della scorsa estate, furono gli acquisti massicci di cereali e semi oleosi da parte della Cina, interessata a rafforzare le proprie scorte interne, in seguito alla riorganizzazione interna della zootecnia. “I cinesi hanno da un lato ripristinato la filiera suinicola – puntualizza Veronesi – e allo stesso tempo stanno accelerando anche sulla produzioni interne di latte e per alimentare le mandrie di suini e bovini necessitano di ingenti quantità di materie prime, dal mais al grano, dall’orzo dalla soia”.
A sommarsi accanto al fattore import cinese, anche l’emergenza guerra, che sta innescando una vera e propria emergenza alimentare, dal momento che Russia e Ucraina erano responsabili dell’export di circa un terzo dei cereali su scala mondiale.
In particolare – rileva Coldiretti Mantova – il costo del granoturco per uso zootecnico è salito di oltre il 33% nel mese di marzo rispetto al mese precedente, assestandosi oggi su valori superiori ai 380 euro alla tonnellata, con un’accelerazione del 40,3% rispetto allo stesso periodo del 2021.
La soia di importazione è passata da una quotazione media mensile di 608 euro alla tonnellata a febbraio a 682 euro a maggio (+12,1%), mentre l’orzo, con listini attuali che superano i 376 euro alla tonnellata, si trova su valori più alti del 77% rispetto a maggio 2021.
“L’altro elemento che pesa sui bilanci aziendali è il costo dell’energia – prosegue Veronesi –. Le esigenze di garantire il benessere animale stanno comportando un consumo elevato di gas e di elettricità, per far funzionare le ventole e gli impianti di raffrescamento”. Dinamiche che indubbiamente pesano sugli allevamenti, tenuto conto che i prezzi dell’energia elettrica sono passati dai 149,4 €/MWh dello scorso 24 febbraio, data dell’invasione russa dell’Ucraina, agli attuali 216,4 euro, con picchi che hanno sfiorato a marzo anche i 450 euro per MegaWatt/ora.
Il prezzo del gas alla Borsa di Amsterdam, riferimento europeo, quotava esattamente un anno fa 17,8 €/MWh. Oggi – rileva Coldiretti Mantova su dati Teseo.Clal.it – è vicino ai 90 euro, dopo aver registrato un picco di 210 euro lo scorso 7 marzo.


“Pesano anche i consumi, in questo periodo addormentati su una fase di stanca, che non invoglia i listini della Cun a rialzarsi”, riconosce Veronesi. La situazione però potrebbe sbloccarsi grazie alla ripartenza dei consumi legati al turismo.
Cominciano a rallentare le consegne, anche per una diminuzione delle produzioni di suini a livello europeo – osserva Coldiretti Mantova – e questo potrebbe rappresentare un segnale positivo per i mercati e compensare un export di carni suine e salumi che nei primi due mesi del 2022 hanno tirato il freno (-14,32% rispetto a gennaio-febbraio 2021).
Il commento di Anas. Sulla situazione è intervenuto anche Thomas Ronconi, allevatore di Coldiretti a Marmirolo e presidente dell’Associazione nazionale allevatori di suini (Anas). “Siamo nel baratro più totale, con allevatori che chiudono l’azienda, altri che sono passati in soccida e allevatori che non fecondano le scrofe per rallentare le produzioni”, dice Thomas Ronconi, presidente di Anas.
Sull’andamento del mercato, invece, Anas è più ottimista sulla ripresa. “Salvo passi salvi, la situazione è favorevole per gli allevatori e mi aspetto già oggi un aumento dei listini – sostiene -. I cali che abbiamo subito in queste ultime settimane sono stati di fatto imposti, ma ora mi attendo un atteggiamento costruttivo per non mettere definitivamente in ginocchio un segmento importante della zootecnia italiana”.
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La diffusione della peste suina minaccia quattro salumi di qualità su cinque prodotti in Lombardia, che rischiano di scomparire se il virus dovesse diffondersi negli allevamenti di maiali.
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Notizie non incoraggianti in arrivo dal Lazio per quanto riguarda la peste suina africana: nel parco dell’Insugherata infatti, tra la via Trionfale e la via Cassia, è stato ritrovato un cinghiale infetto.
Continua a leggereSUINI, Coldiretti Mantova: PRODOTTI SOTTO PRESSIONE. Ronconi (Anas): SETTORE VICINO AL COLLASSO
“Il settore suinicolo è vicino al collasso e temo chiusure o progressivi spostamenti verso le soccide. Con i rincari di materie prime ed energia temo che il comparto non riesca a reggere l’ondata. Già oggi i costi di produzione si aggirano mediamente intorno a 1,80-1,90 euro al chilogrammo e se le quotazioni non arriveranno molto rapidamente intorno ai 2 euro al chilo, dovremo fare i conti con aziende in default”.
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