ZOOTECNIA, ROLFI: DOPO ‘BUFALA’ COLLEGAMENTO ALLEVAMENTI-CORONAVIRUS, ALTRA CACCIA ALLE STREGHE IDEOLOGICA

FABIO ROLFI ASSESSORE REGIONE LOMBARDIAMilano, 9 giugno –  “Dopo aver sentito la panzana che collegava la diffusione del coronavirus alla presenza di allevamenti in pianura Padana ora assistiamo all’ennesima caccia alle streghe contro la zootecnia lombarda. Greenpeace ha fatto una scoperta sconvolgente: i fondi europei per l’agricoltura arrivano dove ci sono più aziende agricole. A me sembra naturale, a qualcuno invece è servita l’indagine di una presunta unità investigativa”. Lo ha detto l’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia, Fabio Rolfi, in merito ai risultati dell’inchiesta fatta da Greenpeace Italia.

“L’agricoltura è una attività essenziale per l’uomo perché gli permette di nutrirsi. E in più, dati Ispra, rappresenta solo il 7% delle emissioni totali in atmosfera in Italia”.

Prima regione agricola d’Italia, terra delle più importanti Dop

“La Lombardia – ha continuato l’assessore – è orgogliosamente la prima regione agricola d’Italia. Siamo la terra dei più importanti prodotti Dop, ossia le produzioni di qualità, e alleviamo oltre il 50% dei maiali italiani”. “La nostra zootecnia – ha ricordato – è un esempio straordinario di economia circolare. Abbiamo gli allevamenti più controllati d’Europa e abbiamo il 30 per cento degli impianti di biogas agricoli presenti a livello nazionale”. “Per noi – ha sottolineato – la sostenibilità ambientale è un valore e lo dimostriamo con i fatti, non con le chiacchiere, continuando a investire in innovazione e tecnologia”. “Proprio in questi giorni – ha rimarcato l’assessore – abbiamo destinato 1,7 milioni di euro a 26 aziende per ridurre le emissioni di ammoniaca e gli impatti ambientali dalla gestione dei reflui zootecnici attraverso l’acquisto di iniettori, coperture per lo stoccaggio e impiantistica di trattamento dei reflui”.

Chi critica preferisce la chimica nei campi

“Chi continua a criticare – ha detto l’assessore – evidentemente preferisce la chimica nei campi, noi preferiamo la materia organica che ha reso la pianura Padana la zona più fertile d’Europa”. “Tant’è – ha ricordato – che abbiamo vietato l’impiego per uso agronomico dei fanghi da depurazione in 168 Comuni del territorio regionale”. “Un impegno – ha rivendicato con orgoglio – verso la sostenibilità ambientale certificato anche dall’Unione europea visto che abbiamo ricevuto comunicazione positiva sulla proposta avanzata che pone la nostra regione in una condizione di idoneità per l’uscita dall’infrazione europea”. “Il futuro – ha proseguito – è ridurre ulteriormente le emissioni atmosferiche e odorigene puntando su sistemi di iniettori che consentono di incorporare immediatamente nel terreno gli effluenti evitando il contatto con l’aria”.

Aziende coniugano sostenibilità e redditività

“Questi sono i fatti – ha concluso l’assessore Rolfi – che consentono alle nostre aziende di coniugare sostenibilità e redditività, altre teorie sono chiacchiere cariche di ideologia che servono solo a danneggiare le nostre aziende e a fare gli interessi dei competitor stranieri e dei produttori di cibo sintetico”.

(fonte Lombardia News)

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