Bonaccini a Buenos Aires per creare un ponte con l’Argentina e l’Uruguay per attrarre giovani talenti e promuovere il sistema produttivo e della ricerca dell’Emilia-Romagna

L’Emilia-Romagna punta sulle nuove generazioni: ragazze e ragazzi che potranno scegliere di lavorare, studiare, fare ricerca qui, italiani, anche di ritorno dall’estero, o stranieri. E su questo, dopo aver lanciato un ponte con diverse regioni e Stati a livello internazionale – solo negli ultimi mesi prima il Massachusetts e la Pennsylvania con Boston e Philadelphia, poi Houston in Texas -, ora fa lo stesso verso Argentina Uruguay: per promuovere l’ecosistema regionale della ricerca e dell’innovazione e attrarre giovani talenti – studenti e professionisti con elevate competenze – che desiderino trasferirsi o rientrare lungo la Via Emilia.

Primi appuntamenti per la missione istituzionale della Regione in corso a Buenos Aires e Montevideo, fino al 13 maggio, guidata dal presidente Stefano Bonaccini, che tuttavia, a causa dell’emergenza maltempo, rientrerà anticipatamente (partenza mercoledì 10 e arrivo giovedì 11).

Una missione che punta a costruire nuove alleanze e collaborazioni in ambito economico e universitario con due Paesi in cui vivono tanti emiliano-romagnoli di seconda e terza generazione. Partendo proprio dal tema della conoscenza, sempre più al centro delle politiche regionali e strategico per promuovere una crescita di qualità: dalla sanità alla tutela dell’ambiente, dal lavoro a processi produttivi sostenibili.

Ieri (9 maggio) nella capitale argentina, nella sede locale dell’Università degli Studi di Bologna, la presentazione di International Talents Emilia-Romagna, il programma di Art-ER, la società in house della Regione per l’innovazione, l’attrattività e l’internazionalizzazione, pensato proprio per illustrare l’ecosistema della ricerca e dell’innovazione emiliano-romagnolo, e con esso le opportunità e i servizi offerti a quanti desiderino compiere un’esperienza di studio o lavoro in regione. Un’iniziativa nata nel 2019 sul modello delle più avanzate esperienze europee in materia. E un impegno rafforzato da parte della Regione, resto strutturale e messo a sistema grazie all’approvazione della nuova legge regionale per attrarre talenti, un provvedimento unico in Italia che prevede una serie di misure per chi sceglie l’Emilia-Romagna: dalle agevolazioni alle imprese che assumono ai master e percorsi di alta formazione, fino pacchetti di servizi di welfare familiare (alloggio, nidi e scuole per i figli, conciliazione dei tempi di vita e lavoro).

Studiare, fare ricerca, lavorare e vivere in Emilia-Romagna, dunque. Rivolta espressamente a universitari, ricercatori, phd, professionisti argentini l’iniziativa di ieri ha visto la partecipazione del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e del rettore dell’Università di Bologna, Giovanni Molari.  E le testimonianze di emiliani-romagnoli di nascita e formazione che vivono Buenos Aires.

Ambasciatore italiano a Buenos Aires, Lucentini e Bonaccini

Prima, l’incontro con l’ambasciatore d’Italia in Argentina, Fabrizio Lucentini.

“Vogliamo puntare sui giovani e sulla conoscenza- afferma Bonaccini-. Per costruire un futuro nuovo, più equo e sostenibile, e vincere le grandi sfide che abbiamo davanti, a partire da quella della transizione ecologica e digitale. Oggi abbiamo raccontato cos’è l’Emilia-Romagna. Con la sua rete di imprese altamente qualificate, i centri di ricerca, le università, la rete dei Tecnopoli, a partire da quello di Bologna, cuore della Data Valley emiliano-romagnola con il supercomputer Leonardo, il quarto più potente al mondo, il Data Centre del Centro meteo europeo, Agenzia Italia Meteo e tutti i principali enti scientifici nazionali che lì si trasferiranno. Un territorio dinamico in grado di competere a livello internazionale, ma allo stesso tempo in grado di offrire un’elevata qualità della vita, con la sua rete di servizi, il welfare, la storia e la cultura. La nuova legge regionale per attrarre talenti punta proprio a questo: rafforzare occasioni di scambio e collaborazione a livello internazionale, puntando sulle competenze. E’ quello che vogliamo fare in Argentina, sicuri di trovare un terreno fertile, tali e tanti sono i legami storici e culturali tra questo Paese, l’Italia e la nostra regione. Qui vive un’importante comunità di origine emiliano-romagnola e il sistema scolastico universitario è di elevata qualità. Due realtà che possono facilmente dialogare”.

All’iniziativa ha partecipato anche Giorgio Alliata di Montereale, presidente della Camera di commercio italiana a Buenos Aires; Raffaella Campaner, prorettrice dell’Ateno bolognese con delega per le relazioni internazionali; Enrico Prezio, della Commissione europea sede di Buenos Aires, Mariela Perez, membro dell’associazione Alumni Unibo che riunisce quanti hanno intrapreso un percorso di studi presso l’ateneo bolognese, Lara Porciatti di Art-ER.

missione istituzionale a Buenos Aires

Oggi l’iniziativa rivolta ai giovani di origine emiliano-romagnola

All’appuntamento rivolto a giovani argentini, fa seguito oggi sempre a Buenos Aires quello pensato per studenti e professionisti che vivono in Argentina, ma sono di origine o formazione emiliano-romagnoli.  “On the Move – L’ecosistema in movimento”, il titolo dell’iniziativa, anche questa promossa da Art-Er insieme alla Consulta regionale degli emiliano-romagnoli nel mondo, ultima tappa in ordine di tempo di un tour che negli scorsi anni ha già toccato diverse capitali estere, tra cui Londra, Barcellona, Bruxelles, Berlino, San Francisco, Dubai. All’iniziativa, con il presidente Bonaccini, il presidente e la vicepresidente della Consulta, rispettivamente Marco Fabbri e l’argentina Maria Lina Bertoncini.

L’Argentina possiede una forza lavoro di livello internazionale, notevole per la capacità tecnica, la creatività e la versatilità. Il Paese occupa il secondo posto nell’area per indice di sviluppo umano, dopo il Cile, e per minore diseguaglianza nella distribuzione del reddito, dopo l’Uruguay. L’alfabetizzazione è al 98% e ogni anno si laureano circa 110mila studenti.

Due master in relazioni internazionali e servizi per la salute

Non si parte da zero. E’ stata infatti avviata nel 2018 e rinnovata quest’anno una convenzione tra Regione Emilia-Romagna e Università di Bologna per la realizzazione di iniziative congiunte nel settore della sanità pubblica. Tra queste un master di secondo livello in Politiche e gestione dei servizi per la salute Ue-America Latina, destinato a professionisti latino-americani con lezioni sia a Buenos Aires che a Bologna. E’ stata rinnovata fino al 2024 anche la convenzione tra Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo e Università di Bologna per la realizzazione di un master in Relazioni internazionali che nell’anno accademico 2022-2023 ha permesso di assegnare sei borse di studio a giovani argentini di origine emiliano-romagnola per dare loro la possibilità di studiare in Emilia-Romagna.

missione istituzionale a Buenos Aires

Patto fra Università

L’ecosistema regionale della ricerca e dell’innovazione ancora in primo piano durante l’iniziativa che si è svolta, sempre ieri nella capitale argentina, alla Fondazione Observatorio Pyme e durante la quale sono stati discussi accordi di formazione e ricerca applicata tra le università argentine e quelle regionali. Oltre all’Ateneo Bolognese, le Università di Modena e Reggio e quella di Parma, che partecipano alla missione. Tra le Università argentine presenti: Universidad Nacional de Luján; Universidad Nacional Tecnológica, Regional Delta; Universidad Nacional del Nordeste; Universidad Nacional del Sur; Universidad Nacional Arturo Jauretche.

Nella delegazione, presenti anche Alessandro Capra, delegato all’internazionalizzazione dell’Università di Modena e Reggio Emilia; Valentina Bernini Mattia Iotti, docenti dell’Università di Parma, e, per l’Università di Bologna, Raffaella Campaner, prorettrice alle Relazioni internazionali, Rafael Lozano Miralles, presidente della Fonazione Alma Mater Studiorum.

La comunità emiliano-romagnola in Argentina

La comunità emiliano-romagnola in Argentina conta ufficialmente circa 30mila persone, iscritte all’Aire. Un numero decisamente sottostimato che non tiene conto dei tantissimi oriundi che non sono necessariamente iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero. Basti pensare che secondo alcune stime la metà dei 40 milioni di abitanti dell’Argentina è di origine italiana. All’interno della Consulta regionale, quella Argentina è una delle comunità più attive con 25 associazioni su un totale di 92.  Una realtà che partecipa attivamente ai bandi con cui la Consulta finanzia le proprie iniziative.  

La mostra su Pasolini

Una mostra su Pierpaolo Pasolini nel centenario della nascita dell’intellettuale è stata inaugurata alla Casa della cultura di Buenos Aires domenica, primo giorno della missione istituzionale della Regione. Un’iniziativa dedicata al poeta, scrittore, regista bolognese per iniziativa della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo.  Tra gli appuntamenti, ancora promossi dalla Consulta, la visita alla scuola italiana di Buenos Aires Cristoforo Colombo e la presentazione di un progetto del Comune di Ferrara.

missione istituzionale a Buenos Aires

La legge regionale per attrarre giovani talenti

Portare in Emilia-Romagna giovani talenti, fare restare quelli che già ci sono, perché nati in
Emilia-Romagna, o venuti a studiare in regione. E agevolare il rientro di chi ha scelto di fare
esperienza all’estero. Questo l’obiettivo della legge regionale approvata a febbraio
dall’Assemblea legislativa su proposta della Giunta guidata dal presidente Stefano
Bonaccini.
La legge intende centrare l’obiettivo attraverso diverse misure: agevolazioni alle imprese;
percorsi formativi personalizzati; percorsi di specializzazione e qualificazione attraverso
una rete di master in strutture e scuole di alta formazione; pacchetti di servizi di welfare
(nidi, scuole, alloggi, conciliazione dei tempi di vita e di lavoro) per i giovani e le loro
famiglie. Misure che saranno garantite anche attraverso i Fondi europei, in particolare per
formazione, occupazione e residenzialità, e del bilancio regionale, dove, già a partire
dall’esercizio 2023, è previsto un primo stanziamento di 2 milioni di euro per le imprese
che assumeranno.
Ma nel complesso le risorse che concorreranno al raggiungimento del traguardo sono molte
di più, a partire dagli oltre 100 milioni di euro che la Regione investe per il diritto allo
studio universitario assicurando borse di studio in denaro e servizi al 100% degli studenti
idonei, in un ecosistema che si conferma di forte attrattività: quasi 170mila iscritti agli
atenei dell’Emilia-Romagna lo scorso anno accademico, il 51% dei quali da fuori regione.
Per garantire a tutti le stesse opportunità, al di là di condizione economiche e provenienza.
In più, i 13 milioni di euro previsti sempre nel bilancio 2023 per finanziare i progetti
sull’attrazione degli investimenti selezionati nell’ultimo bando della legge regionale
14/2014, con quote previste per assunzioni di personale qualificato o per l’ingresso in
impresa di ricercatori. Fondi a cui andranno aggiunti quelli di tutti i soggetti coinvolti, dalle
altre istituzioni ai privati.
Allegato: International Talents Emilia-Romagna

it-ER International Talents Emilia-Romagna è un programma, realizzato da Art-ER, la
società in house della Regione per l’innovazione, l’attrattività e l’internazionalizzazione, che
raccoglie e sviluppa servizi e iniziative, di livello locale o regionale, dedicati ai talenti
(studenti, ricercatori, lavoratori qualificati) internazionali (stranieri che studiano o lavorano
in regione o emiliano-romagnoli all’estero o rientrati) e alle loro famiglie in Emilia-Romagna.
Dal 2019 ad oggi sono stati realizzati, tra l’altro: un sito web disponibile in italiano e in
inglese, quale strumento utile a chi intende trasferirsi in Emilia-Romagna per studiare, fare
ricerca o lavorare e ha bisogno di avere una panoramica dei servizi e delle iniziative
dedicate; un “tavolo regionale” a cui partecipano oltre 70 organizzazioni rappresentative
del mondo della formazione, accademia, ricerca, istituzioni, inclusi enti locali, associazioni di
categoria e associazioni del Terzo Settore; una rete di “ambasciatori” con funzioni di
testimonial e una community. E ancora: una Guida i servizi dedicati ai talenti internazionali
in Emilia-Romagna; un Infodesk multilingue per quanti intendono rientrare o trasferirsi
dall’estero e vogliono orientarsi rispetto alle opportunità offerte sul territorio.

La Data Valley e Il Tecnopolo di Bologna

La Regione Emilia-Romagna ha avviato da anni – insieme alle infrastrutture di ricerca presenti sul
territorio, le Università e le imprese – un’azione senza precedenti per fare dell’Emilia-Romagna la Data
Valley europea.
Ha finanziato 10 tecnopoli della ricerca, ha sostenuto la crescita di oltre 80 laboratori di ricerca
accreditati, ha finanziato 350 dottorati e borse di ricerca, centinaia di progetti di innovazione delle
imprese, aree dedicate alla nascita, allo sviluppo e all’accelerazione delle start-up e 9 Associazioni
Cluster formate da oltre 700 soggetti pubblici e privati che operano nelle più importanti filiere
regionali per promuovere network, azioni integrate, partecipazione a progetti e corsi e master di livello
internazionale.
Cuore del sistema le reti regionali dei Tecnopoli, dell’Alta Tecnologia e dell’Alta Formazione. Insieme
al Tecnopolo di Bologna che si sta completando negli oltre 120.000 metri quadrati di superficie dell’ex
Manifattura Tabacchi del capoluogo emiliano.
Un hub nazionale ed europeo grazie a Leonardo, il quarto supercomputer più potente al mondo,
che garantirà l’80% della potenza di calcolo italiana e oltre il 20% di quella europea, inaugurato
alla fine del 2022 dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. E che permetterà di
sviluppare nuove applicazioni in aree come intelligenza artificiale e medicina personalizzata, fonti
di energia rinnovabile, progettazione di farmaci e materiali, bioingegneria, previsioni
meteorologiche e lotta al cambiamento climatico.
Il Tecnopolo bolognese è una vera e propria cittadella della scienza. Tra le altre infrastrutture
ospitate: il Data Center del Centro meteo europeo, il supercomputer dell’Istituto nazionale di fisica
nucleare, oltre alle sedi di Agenzia Italia Meteo e di tutti i principali enti scientifici di ricerca italiani.
Qui troveranno lavoro circa 1.500 tra ricercatori, tecnici e addetti.
Non solo. L’International Foundation Big Data & Artificial Intelligence for human development (iFab)
ha l’obiettivo di consolidare e integrare le capacità scientifiche del Paese per sostenere il rilancio e
l’innovazione sostenibili dell’intero sistema produttivo. iFab vede la partecipazione delle più importanti
istituzioni scientifiche regionali e nazionali attraverso l’Associazione Big Data (Università, Cnr, Enea,
Inaf, Infn, Cineca, Cmcc) e di importanti imprese italiane e internazionali (Unipol, Eni, Atos).

“La Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo”

È lo stesso Statuto regionale a indicare tra gli obiettivi dell’azione della Regione Emilia-Romagna il
riconoscimento degli emiliano-romagnoli nel mondo e delle loro comunità. Nel 2015 è stata
approvata una legge regionale sul tema (L.R. 5/2015), con l’obiettivo di rafforzare i legami con
queste comunità di emiliano-romagnoli all’estero (compresi i discendenti dei migranti),
considerate una risorsa per lo sviluppo economico, sociale e culturale della stessa Emilia-
Romagna, anche per favorire l’attivazione di politiche di collaborazione internazionale.
Nello specifico, quindi, la Regione Emilia-Romagna, attraverso la Consulta, contribuisce
all’organizzazione degli emiliano-romagnoli nel mondo e al rafforzamento dei rapporti con i paesi
di emigrazione, lavora poi per mantenere vive, nelle comunità di corregionali nel mondo, le
proprietà linguistiche, storiche e culturali delle zone d’origine, segue anche l’evoluzione del
fenomeno migratorio regionale, si impegna infine per valorizzare le iniziative proposte e realizzate
dalle comunità all’estero.
Il tutto attraverso un Piano triennale di interventi. A gennaio è stato approvato quello valido per il
periodo 2022-2024 che può contare su risorse pari a 408mila euro per ogni annualità.
La Consulta viene costituita a inizio di ogni legislatura. L’attuale presidente, nominato
dall’Assemblea legislativa e scelto tra i componenti della stessa, è Marco Fabbri. Al suo fianco due
vicepresidenti: Valentina Stragliati (scelta tra i componenti dell’Assemblea) e Maria Lina
Bertoncini, che vive in Argentina, espressione dei consultori residenti stabilmente all’estero.
Breve storia dell’emigrazione regionale
L’Emilia-Romagna è una regione di emigrazione, un fenomeno che, peraltro, perdura. Il picco
dell’emigrazione emiliano-romagnola è stato all’inizio del ‘900, riguardando, in particolare, piccoli
centri nelle aree appenniniche tosco-emiliane e piacentine e nella bassa modenese (in pochi anni,
dal 1900 al 1910, sono partiti quasi mezzo milione di emiliano-romagnoli). Un fenomeno che negli
ultimi anni è in ripresa, tanto che si registrano decine di miglia di emiliano-romagnoli in partenza,
soprattutto giovani, per motivi di lavoro ma anche per la ricerca di una nuova esperienza
all’estero.
A livello nazionale i cittadini nati in Italia attualmente all’estero sono circa 3 milioni, che diventano
6 milioni se si aggiungono quelli nati in altri paesi ma comunque con cittadinanza italiana.
Risultano, invece, oltre 80 milioni coloro che vivono all’estero con origini italiane.
La Giornata degli emiliano-romagnoli nel mondo
Da segnalare anche l’approvazione dall’Assemblea (su proposta della Consulta), lo scorso
novembre, della legge istitutiva per la Giornata degli emiliano-romagnoli nel mondo, che sarà il 2
luglio, data che ricorda l’affondamento della nave Arandora Star nel 1940, silurata da un
sommergibile tedesco, che provocò la morte di oltre 400 persone, molte delle quali provenienti
dalla provincia di Parma (emigranti italiani allontanati dalla Gran Bretagna dopo lo scoppio della
guerra).

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