Lo sguardo di Rubens su Palazzo Te. Costruendo l‘Europa della pittura a cura di Raffaella Morselli, martedì 30 maggio 2023 ore 10:30 -16:00.
La programmazione culturale di Fondazione Palazzo Te si basa da sempre sulla ricerca scientifica e la restituzione pubblica, e anche quest’anno, nell’ambito della stagione espositiva 2023 Mantova. L’Europa delle città, presenta due importanti occasioni di approfondimento: martedì 30 maggio Lo sguardo di Rubens su Palazzo Te, un primo webinar tenuto dalla curatrice Raffaella Morselli con gli interventi di numerosi studiosi che anticipa i contenuti della mostra autunnale dedicata a Rubens.
- Il convegno è online in inglese e italiano
La partecipazione è gratuita con iscrizione obbligatoria al link: https://bit.ly/3MqUmp7
Prodotto e realizzato da Fondazione Palazzo Te con il contributo della Direzione generale Educazione, Ricerca e istituti Culturali del MiC
“La mostra Rubens a Palazzo Te. Trasformazione, pittura e libertà, che si terrà a partire dal mese di ottobre, è dedicata al gesto di libertà creatore con cui il pittore fiammingo rielabora la pittura italiana inventando nuovi mondi a partire da racconti antichi. Le ricerche che hanno dato sostanza e ispirazione alla mostra saranno presentate nel convegno Lo sguardo di Rubens su Palazzo Te. Costruendo l‘Europa della pittura curato da Raffaella Morselli.”
Stefano Baia Curioni, direttore Fondazione Palazzo Te
Peter Paul Rubens fin da giovanissimo fu educato alla cultura classica e italiana: il padre Jan, scabino di Anversa ed esiliato in Germania per le simpatie calviniste, si laureò a Padova, dunque conosceva il latino e l’italiano. Insieme al fratello Philip, Rubens aveva frequentato, ancora bambino, la Scuola Latina del Capitolo della cattedrale di Nostra Signora. Anche grazie agli studi antiquariali di Philip, Peter Paul ebbe interessi legati all’archeologia, attività che in Italia si andava formando già all’inizio del XVI secolo con il ritrovamento dei pezzi più celebri della statuaria antica.
D’altro canto, però, Rubens si era formato, giovanissimo, su fonti iconografiche nordiche (in particolare Hans Holbein e Hendrick Goltzius), come testimonia Joachim von Sandrart, che raccolse i ricordi del grande maestro durante un viaggio su una chiatta tra Utrecht e Amsterdam.
Questa fusione di due culture diverse, quella italiana e quella nordica, e un atteggiamento più distaccato e intellettuale nei confronti dei dettami della Controriforma (Rubens ebbe una tardiva formazione cattolica, successiva alla morte del padre, convertito al Calvinismo), fu la principale motivazione di quella pittura universale (così definita da Giovanni Pietro Bellori) che rese Rubens una celebrità in Italia, in Inghilterra, nelle Fiandre, in Spagna, ma anche nelle regioni olandesi protestanti. Rubens, dunque, fu a tutti gli effetti l’uomo che inventò un nuovo linguaggio figurativo europeo, oltre i confini religiosi, geografici e politici.
Senza dubbio, gli anni italiani furono fondamentali per la creazione di questo immaginifico vocabolario che mescola antico e rinascimento, suggestioni mitologiche e fondamenti religiosi. Sotto tale punto di vista, per il giovane fiammingo una palestra ideale fu Palazzo Te a Mantova, decorato da Giulio Romano attraverso una vera e propria enciclopedia di citazioni letterarie e anatomiche. Proprio le sale di Palazzo Te sono l’ambientazione ideale per la mostra Rubens a Palazzo Te. Pittura, trasformazione e libertà (7 ottobre 2023 – 7 gennaio 2024), attraverso un percorso che sottolinea la corrispondenza tra ciò che il maestro fiammingo imparò in Italia e ciò che trasmise ai suoi allievi.
Partendo dall’esposizione, dunque, l’intendimento del convegno è riflettere sul carattere universale della cultura di Rubens: in un momento storico e sociale difficile ma fondamentale per la creazione dell’Europa, spaccata in due dai conflitti religiosi e dalle rotte commerciali verso il Nuovo Mondo, l’universale linguaggio del pittore fiammingo, unito alla sua attività di diplomatico e ambasciatore, fu testimonianza di una nuova, anticonvenzionale interpretazione del mito, della storia e della religione.
PROGRAMMA
Ore 10.30 INTRODUZIONE
STEFANO BAIA CURIONI, Fondazione Palazzo Te
Ore 10.40 PROGETTO RUBENS!
FRANCESCA CAPPELLETTI e LUCIA SIMONATO, Galleria Borghese di Roma Il tocco di Pigmalione. Rubens e la scultura a Roma
STEFANO L’OCCASO, Museo di Palazzo Ducale di Mantova Rubens a Mantova dentro e fuori Palazzo Ducale
RAFFAELLA MORSELLI, Università di Teramo Rubens a Palazzo Te. Pittura, trasformazione e libertà
Chair: Raffaella Morselli
Ore 11.00 ALBERTO BIANCO, Archivio Congregazione Oratorio di Roma Il Rubens di Grenoble: un capolavoro dall’iconografia sbagliata
Ore 11.20 CECILIA PAOLINI, Università di Teramo Travolti dal mito. La magniloquenza in Rubens attraverso l’interpretazione del classico di Giulio Romano
Ore 12.00 DISCUSSIONE
PAUSA
Chair: Sabine van Sprang – Academia Belgica di Roma
Ore 14.00 ANA DIÉGUEZ-RODRÍGUEZ, Istituto Moll di Madrid Rubens before he becomes Rubens. His Knowledge of Italy and the classical sources through his training with Otto van Veen
Ore 14.20 GIACOMO MONTANARI, Università di Genova Virtù e vizi tra storia e mito. Pietro Paolo Rubens a Genova tra memorie antiquarie, collezionismo librario e filosofia contemporanea.
Ore 14.40 LUCA SIRACUSANO, Università di Teramo “Il les trasformoit ainsi dans son propre goût”. Rubens e i disegni della Sala degli Stucchi
Ore 15.00 MASSIMO MORETTI, La Sapienza Università di Roma Ut pictura philosophia. Rubens e Lipsio per un immaginario neostoico
Ore 15.20 LEEN KELCHTERMANS, Phoebus Foundation di Anversa
Ore 15.40 DISCUSSIONE