Il M° Sauro Serrangeli lancia il suo appello da Mantova: “siamo alla ricerca di spazi per fare arte contemporanea”

di Mendes Biondo

Gli spazi Artegusto di Gazzuolo, in provincia di Mantova, sono diventati il luogo di elezione per il Maestro Sauro Serrangeli dove collocare parte del suo operato realizzato durante un’intera esistenza.

Una vita dedicata all’arte contemporanea e alle installazioni, una vita di ricerche e di studio per arrivare ad una forma oramai definita di stile e di espressione.  La ricerca di Sauro Serrangeli è dedita al recupero del brutto, alla trasformazione dello “scarto” in materia prima da cui trarre ispirazione e creare oggetti unici.

Il suo lungo viaggio lo ha portato nel mantovano ancora una volta. Anni fa, infatti, era attivo sul territorio virgiliano con il ruolo di insegnante alla scuola d’arte del capoluogo, poi un lungo girovagare tra sedi espositive e località legate alle sue  radici marchigiane. Ora risiede nella sua Montelupone, terra ricca di ispirazioni artistiche provenienti dalla mano sapiente di Lorenzo Lotto, ma non rimane sordo alla terra di Virgilio quando lo richiama per aggiornare la sua mostra permanente.

“Il rapporto che ho con Artegusto – ha spiegato il M°Serrangeli – inizia diversi anni fa e da allora si è rafforzato giorno dopo giorno. Trovo il loro spazio espositivo un luogo mistico, ottimo per accogliere i miei Totem Improbabili. L’arte contemporanea ha bisogno di nuovi spazi, di reinventarsi giorno dopo giorno e credo che enti pubblici e privati dovrebbero scommettere maggiormente sugli artisti di lungo corso tanto quanto su quelli emergenti. Dobbiamo recuperare i giovani, riavvicinarli alla pittura, alla scultura e alle installazioni: creare gruppi di artisti e spazi a loro dedicati, insomma.”

L’arte di Serrangeli è, come dicevamo prima, dedicata al recupero del brutto. La materia d’elezione è lo scarto.

“Quando andai a New York non mi portai niente dietro – ha raccontato Serrangeli – ho trovato tutto là. Volevo cercare oggetti dimenticati e abbandonati, oggetti che provenissero da storie vere di gente vera. I quartieri bassi, le strade poco battute, i luoghi dimenticati mi hanno sempre affascinato. Trovo che ci sia maggiore verità in quei posti invece che nelle località dove si respira l’aria del successo.”

E anche sul grosso delicato nodo del successo per un artista Serrangeli ha il suo punto di vista: “ho avuto modo di conoscere Maurizio Cattellan. Lui ha scelto la via del successo economico e non è da biasimare per questo. Io ho preferito cercare una via alternativa evitandomi il grosso problema dei committenti. Sono rimasto sempre libero di agire e ricercare come preferivo, ho trovato la mia dimensione senza che altri mi trasformassero in una industria anziché un artista. Trovo che molti giovani, oggi più di ieri, vengano stritolati da questo sistema economico legato all’arte, ed è un peccato.”

La visione di Serrangeli, in ogni caso, rimane pessimista: “La base della mia arte è dadaista e pessimista. La visione che ho è legata molto al mondo capitalista di oggi che schiaccia ed appiattisce il gusto e l’arte. Anche per questo voglio lavorare nella direzione dell’arte brutta. Mostrare allo spettatore che esiste anche un’altra visione del mondo, un’altra verità scomoda che va affrontata. In parte si tratta anche di una denuncia verso il sistema anche se non mi sono mai veramente interessato di politica.”

Ma la politica, in particolare quella degli enti locali, è proprio il destinatario dell’appello che da Mantova manda Serrangeli.

“Mi rendo disponibile a valutare spazi artistici, anche apparentemente improbabili – ha detto il Maestro –proprio per rilanciare i territori e avvicinare i giovani all’arte. Credo che sia importante, specie in un momento come questo, dare valore e risalto alle espressioni libere di giovani e artisti consolidati in luoghi che la stessa comunità rende disponibili. Un’apertura agli artisti ma anche ai cittadini, un dialogo che continua e che unisce. Anche i privati possono fare la loro. Basterebbe mettere a disposizione negozi sfitti o ex piccole fabbriche. Tutto può contribuire a rilanciare l’amore per l’arte.”

Il M° Sauro Serrangeli con il M° d’Arte dott. Elena Pagani

Sauro Serrangeli è nato a Montelupone (MC) nel 1957 e, dopo la formazione accademica a Bologna, ha esposto in personali e collettive tra l’Italia e gli Stati Uniti. Nel territorio mantovano è stato protagonista alla Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Suzzara, all’Ex Convento di Santa Maria a Gonzaga, al Museo Virgiliano di Virgilio e al Palazzo Ducale di Mantova.

Le opere del Maestro Serrangeli sono esposte in maniera permanente negli Spazi Artegusto in Via San Pietro, 20 a Gazzuolo di Mantova.

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