MOSTRA DI GIOVANNI BERNARDELLI al MUSEO DIOCESANO di Mantova, sala delle colonne, piano terra con ingresso gratuito dal 27 maggio al 11 giugno con i seguenti orari: venerdì, sabato e domenica 10-12:30 e 16-19. INAUGURAZIONE sabato 27 maggio 2023 ore 17:30.
Il Museo Diocesano di Mantova continua la sua ricerca sui protagonisti del 900 artistico mantovano. E’ora il tempo di ricordare Giovanni Bernardelli (1911-2000) di Gorgo di San Benedetto Po, pittore segreto, appartato che ha sempre cercato di rappresentare il legame inscindibile tra l’uomo e la natura.
I suoi personaggi raffigurati nei quadri sono nello stesso tempo antichi e contemporanei. Antichi perché ci parlano di un tempo lontano di stenti, di povertà, di gesti essenziali, di silenzi, ma anche contemporanei. Infatti, grazie alla sua tecnica pittorica che riduce all’essenziale la loro fisicità, risultano essere presenze veggenti. Volti capaci di interrogare la nostra condizione umana nel presente e nel futuro, spiazzando ogni forma di camuffamento e di indicarci la strada di un pensiero critico rivolto alle espressioni della autenticità e del sacro.
Il colore di Giovanni Bernardelli al pari del disegno è perfettamente coerente col suo modo di pensare. Colore privato da ogni velleità narcisistica eppure sontuoso a suo modo. Colore depositato sulla tela e poi raschiato, trattenuto nelle sue parti infinitesime dalla trama sottile come un velo. Colore atmosferico, nebbioso, capace di creare una relazione profonda tra l’osservatore e il personaggio descritto o il paesaggio evocato.
La mostra del Museo Diocesano a cura di Alberto Bernardelli (omonimo, ma non parente del pittore) raccoglie una rigorosa selezione di circa 35 oli e 15 disegni e pastelli.
L’8 giugno alle ore 1730 il prof. FRANCO NEGRI terrà una lezione dal titolo “Immagini e parole in riva al Po: Giovanni e Umberto Oggi” sul sodalizio di arte e amicizia tra Giovanni BERNARDELLI e il poeta BELLINTANI.
GIOVANNI BERNARDELLI nasce a Gorgo di San Benedetto Po nel 1911. Giovanissimo frequenta la locale scuola per decoratori. I primi contatti con la pittura avvengono agli inizi degli anni Trenta a bottega di alcuni artisti della zona come Lorenzetti, Costa, Bodini. Più incline alla pratica della scultura realizza vari modelli in terracotta che per un eccesso di ipercriticismo finiranno tra i rottami delle fondamenta della sua casa aldilà dell’argine in golena di Po. Fin da giovane ha per amico Umberto Bellintani (1914-1999) diplomatosi nel 1937 in scultura alla Scuola d’arte di Monza.
Bernardelli ufficialmente agricoltore e Bellintani segretario di scuola amici inseparabili si vedono ogni giorno. Parlano di arte, letteratura, non perdono gli appuntamenti artistici più importanti a Milano e a Venezia.
Le prime pubblicazioni di Bellintani usciranno negli anni ’50, mentre l’attività artistica di Bernardelli, ormai decisamente rivolta alla pittura, si svelerà tardivamente a partire dagli anni ’70. Suzzara, San Benedetto Po, Ferrara fino alla grande mostra del ’99 nell’appartamento di Isabella d’Este a Palazzo Ducale. Pittura profonda, essenziale che desterà interesse tra gli storici dell’arte come Tassi, Pontiggia, Cerritelli e altri.