Le artiste mantovane Elisa Macaluso e Anna Somensari tornano alla Galleria Sant’Isaia di Bologna nella collettiva “Il talento e la passione”

Le artiste mantovane, molto conosciute sia in Italia, sia all’estero, Elisa Macaluso e Anna Somensari, dopo una breve pausa estiva, sono state nuovamente invitate da Cristiano Zanarini, titolare della Galleria Sant’Isaia a Bologna, in occasione dell’apertura della nuova stagione artistica.

L’invito in questione è rivolto a partecipare tra i “Maestri della Galleria” nella collettiva “Il Talento e la Passione” che si inaugura sabato 2 settembre alle ore 17:00.

Il talento e la passione sono due qualità che accumunano da molto tempo le due artiste che, grazie alle loro opere, possono esprimersi rappresentando la realtà, come un poeta con le sue parole. Dipingere le rende felici e allo stesso tempo allietano anche gli altri. 

Elisa Macaluso: Le onde si infrangono, si sollevano, schiumano

       Prof. Enrico Miglioli

Urlano forza, non si arrendono mai. Così, Elisa Macaluso, che nella sua sensibilità, naviga con loro sopra una fragile imbarcazione che non affonderà, perché esprimerà, insieme a loro, il disappunto verso una società spesso sorda e disattenta. Dove si infrangeranno queste onde? Riusciranno gli scogli ad arginarle? Questa forza irrefrenabile, continua parla della volontà di Elisa di combattere senza tregua, senza arrendersi mai, come quel mare ondoso, pieno però di fascino ed energia. La sua pittura pare urlare, ma queste onde sono anche ricche di poesia. Infrangendosi, generano mille bolle che paiono scintille. Volano, si alzano e arricchiscono con una grafica intensa, il loro movimento. Il suo mare non è cupo, ma pur nella burrasca è ricco di toni blu e azzurri. Tracce di speranza che combattono come quelle vele, per superare le delusioni di un’umanità distratta e stanca. Mi nasce il desiderio di farmi trascinare in quel movimento forte e risoluto, ma in fondo con tracce di una volontà nascosta di serenità, e il suo volo pittorico si unisce al pensiero.

Elisa, ha dipinto in precedenza paesaggi della campagna Mantovana, dolci, un po’ sfumati, espressi con dolcezza. Un forte richiamo per momenti di serenità, la portava a riprendere questi angoli dolci, come per pacare le ansie che sentiva dentro. Poi la sua pittura sente la necessità di scuotersi, di gridare, e nascono queste onde parallele alla sua insoddisfazione, e con esse parla, racconta, e come artista di grande sensibilità, sogna.                        

                                                                                                                           

Anna Somensari: Dal figurativo all’astratto

       Ottavio Borghi –   2019

L’indimenticata parentesi figurativa ricca di risvolti estetici ed umani, ha lasciato spazio nell’opera di Anna al libero universo della pittura astratta. Non certo perché intendesse rinnegare la precedente prassi operativa peraltro estremamente originale, ricca sempre di accattivanti contenuti nostalgici. Infatti la sua nuova filosofia tiene conto delle necessità dinamiche dell’arte che, per definirsi tale, deve identificarsi con la continua ricerca, al di là di tutti i parametri convenzionali. Il ricorso all’espressione pittorica astratta elimina la necessità di una chiave di lettura materiale dell’opera essendo l’espressione immediata di un “flash” emotivo dell’autore. Ogni dipinto stabilisce un “feeling” con il colore per sé stesso in conseguenza della sua grande valenza espressiva modulata dall’armonia delle specifiche tonalità, colore che ha la facoltà di indurre sensazioni poste più in alto della semplice figurazione. Quindi si può affermare che l’autrice ha superato la necessità di servirsi del segno, potendo così acquisire una sconfinata e suggestiva libertà di azione.

Un quadro astratto se attuato da un artista proveniente dal figurativo, rappresenta il risultato di un lungo “iter” di maturazione artistica foriera di nuovi e spiritualmente più elevati obiettivi posti ben oltre i parametri precostituiti della consuetudine corrente. Un’opera fatta di solo colore può generare un soffio di poesia dato che non magnifica le bellezze naturali, né particolari espressioni del carattere umano? IL ragionamento deve svolgersi su di un piano ideale: infatti alla vista dell’opera il fruitore prova una sensazione? Se sì, significa che l’autore ha raggiunto lo scopo che si era prefisso, a prescindere che la stessa sensazione sia negativa o positiva, dato che fatalmente induce ad un volo di fantasia seguito poi da una ridda di possibilità. Resta per il pittore la necessità di realizzare oltre alla estrinsecazione della propria idealità, anche un certo fascino estetico, da raggiungere con indovinata dinamicità cromatica che aiuta ad addentrarsi nei meandri della psiche. …

Galleria Sant’Isaia – Bologna via Nosadella 41/A

La mostra sarà aperta al pubblico fino al 14 settembre 2023 dal martedì alla domenica dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 16:30 alle 19:30 – chiuso Lunedì tutto il giorno e mercoledì pomeriggio.

                                                                             

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