CONSUMO DEL SUOLO: MANTOVA PRIMEGGIA IN LOMBARDIA SEGUITA DA CASTIGLIONE DELLE STIVIERE E MEDOLE

Dall’ultimo rapporto sul consumo di suolo pubblicato pochi giorni fa da Ispra, arrivano nuovi primati per la provincia di Mantova, ma questa volta i dati non fanno sorridere.

Sì perché la nostra provincia si conferma ancora come quella, in Lombardia, con i numeri più preoccupanti, una tendenza che va avanti da alcuni anni e che, al momento, non accenna a diminuire. Per capire meglio di cosa stiamo parlando, partiamo come sempre dall’analisi dei dati.

Il rapporto Ispra 2023 (riferito al 2022) infatti, ci dice che lo scorso anno sono stati consumati, sul territorio provinciale, altri 80 ettari di terreno, che portano il totale a 24.899 ettari, pari al 10,63% della superficie della provincia, pari a 233.884 ettari. Numeri in crescita dunque, se pensiamo che nel 2019 il totale era di 24.639 et- tari, il 10,5% del totale. Ma a far riflettere sono anche i dati relativi al suolo consumato pro capite: la provincia di Mantova svetta in Lombardia con 615,59 mq/abitante, davanti a Pavia (530,33) e Cremona (528,87). Primato di poco mancato anche per quanto riguarda l’incremento tra 2021 e 2022, con +1,97 mq/abitante, con la sola Pavia (2 mq/abitante) che ci supera.

Scendendo a livello comunale, Mantova fa registrare 1.610 ettari cementificati, pari al 25,22% del totale (nel 2019 erano 1.570 ettari), con 33 ettari sacrificati a favore del cemento rispetto al 2021. Ǫuest’ultimo dato colloca Mantova al primo posto in Lombardia tra i capoluoghi di provincia, e al secondo posto complessivo (dietro al solo Casalpusterlengo) tra tutti i comuni della regione. Ma il nostro territorio comunale primeggia (tra i capoluoghi di provincia) anche per quanto riguarda il suolo consumato pro capite nel 2022, 332,27 mq/abitante, con un aumento di 6,73 mq/abitante rispetto al 2021 (anche in questo caso il nostro è un ampio primato, dato che Bergamo, secondo, è a quota 1,07 mq/abitante).

Dando ora uno sguardo all’interno del nostro territorio provinciale, scopriamo che i tre comuni ad aver “bruciato” più terreno nel 2022 sono stati Mantova (come detto, 1.610 ettari), Viadana (1.116 ettari) e Castiglione delle Stiviere (987 ettari), mentre quelli con il maggior incremento rispetto al 2021 sono Mantova (+33 ettari), Ostiglia (+10 ettari) e Medole (+3,91 ettari). Per quanto riguarda invece la percentuale di terreno che, sul totale comunale, è cementificata, il primato spetta ancora una volta a Mantova, con il 25,22%, seguito da Castiglione delle Stiviere (23,47%) e Medole (18,62 %).

«I dati forniti da Ispra – spiega Alberto Cortesi, presidente di Confagricoltura Mantova – ci dicono una cosa sola: il cemento avanza, e lo fa a discapito di suolo potenzialmente utile per l’agricoltura. Basti pensare che la S.a.u. (superficie agricola utilizzabile) provinciale è passata dagli oltre 200.000 ettari del 1970 ai 185.000 del 2019, fino ai 163.000 dello scorso anno. Ciò significa minor produzione agricola e minor disponibilità di cibo. Senza dimenticare la questione legata al riscaldamento globale, con il cemento che di certo amplifica questo fenomeno, a differenza di alberi e terreni, naturali mitigatori delle temperature».

Fonte: Agricoltura Mantovana del 6 novembre

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