Un’antologica che celebra il trentennale percorso artistico di Claudio Nicoli tra scultura, pittura e grafica.
Al vernissage di sabato 18 novembre, a partire dalle ore 17:30, sarà presentato il suo esordio in narrativa con il titolo I corvi di Vincent (MnM & Amolà). Letture di Carlo Alberto Ferrari.
I temi che l’artista affronta nella maggiore parte delle sue opere sono legati all’universo dei miti greci, matrice della cultura occidentale. Ma dietro a ogni suo lavoro si scorge anche la metafora di una presa di coscienza del disfacimento in cui sta scivolando il mondo contemporaneo globalizzato. Una crisi morale, quella dei nostri giorni, ancor prima che economica e politica. C’è un disperato bisogno di rifondare la società su nuovi valori, anche nel campo dell’arte, basta volerlo…
Dai primi esercizi accademici e dai primi studi con le modelle, la trattazione del corpo è evoluta da una dimensione squisitamente contemplativa della natura femminile a una ricerca più sintetica e architettonica. Nei nudi, ispirati all’enigmatica etrusca, sono tuttavia già evidenti alcuni segni di una «tensione-torsione» caratteristica di tutte le prime opere dell’artista. L’evoluzione prosegue con una lunga parentesi dedicata alle Sibille e ad altri personaggi mitologici, figure ieratiche a sviluppo verticale dove le vesti e il corpo si trasformano in un gioco di equilibri volumetrici che si susseguono a scansione alternata, statica e dinamica. È la volta poi dei Nudi geometrici, dove il corpo femminile diventa pretesto per creare strutture architettoniche sinuose e rigorose allo stesso tempo; un omaggio alla sacralità del corpo della donna. Nella serie recente delle Donne totem, il linguaggio formale si fa quasi astratto, lasciando solo alcuni spunti di rimando al corpo, per dedicarsi alla costruzione di sculture cariche di suggestioni arcane, quasi primordiali. Nascono così la Donna sole la Donna luna e la Donna clessidra, a testimonianza del continuo sforzo di ricerca verso una dimensione di assolutezza e atemporalità.
Il tema della figura a cavallo è stato ampiamente trattato dall’artista, complice anche la sua esperienza equestre come cavaliere, che gli ha lasciato in eredità una solida conoscenza dell’anatomia e dell’indole di questo animale. Affrontato in senso generico o con una connotazione più specifica, come nel caso delle opere San Giorgio, San Martino e Don Chisciotte, è uno dei temi topici nella sua produzione. Nelle opere equestri di Claudio Nicoli occorre distinguere due momenti corrispondenti a due diversi approcci allo stesso tema. Nei cavalli e cavalieri dinamici, quelli delle origini, con evidenti richiami a simboli sessuali e ad atmosfere romantiche (vedi il dipinto La leggenda di Mazeppa di Delacroix), l’animale è trascritto in termini figurativi carichi di grande vigore plastico, a cui fa da contrappunto il corpo del cavaliere egualmente in tensione. Nei soggetti mono-piede il cavallo, sostenuto da un solo arto, come fosse un perno attorno al quale ruota lo spettatore per cogliere tutti i mutevoli punti di vista, si fa pretesto per una costruzione sospesa, architettonica e mentale insieme. In queste raffigurazioni erose dalla luce assistiamo a un’operazione di sintesi estrema; seguendo un progetto di originalità formale l’uomo e l’animale si fondono in una unica entità fisica e morale, entrambi portatori del patrimonio genetico dell’altro in perfetto equilibrio.
Inaugurazione: sabato 18 novembre 2023, ore 17:30, presso i nostri spazi espositivi di via Curtatone 20 – centro storico – Mirandola (MO).
La mostra si concluderà sabato 2 dicembre e seguirà gli orari di apertura al pubblico della Galleria d’arte e libreria: da mercoledì a domenica compresa: 9:30-12:00 / 16:00-19:00 – chiuso lunedì e martedì