GAZOLDO DEGLI IPPOLITI – LA MOSTRA SUL CIBO AL FEMMINILE “BOCCONI AMARI” PROSEGUE FINO AL 31 OTTOBRE

Inaugurazione2di Valeria Pedrazzini

Prosegue fino al 31 Ottobre la mostra collettiva tutta al femminile Bocconi Amari, a pink art food show, inaugurata il 20 Settembre al museo MAM, Museo d’arte moderna dell’Alto Mantovano, a cura di Francesca Baboni, Gianfranco Ferlisi (direttore del Museo MAM) e Stefano Taddei, con il contributo di Italia Alimentari Spa.

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Si tratta di più di 40 opere di artiste di varie generazioni, nazionali e internazionali, che con installazioni, pittura e fotografia interpretano il tema del cibo nell’anno di Expo. “Una mostra che non potevamo perderci”, conferma il dott. Pedrazzi, Presidente di Italia Alimentari Spa, “in un anno in cui tutti parlano di cibo. Noi lo facciamo in un modo particolare e originale, grazie a questo bellissimo museo, cosa unica nel panorama della provincia, al Sindaco Nicola Leoni e alla municipalità.”

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Una mostra in cui 17 artiste, tutte di qualità, si misurano col rapporto con il cibo, “che, si sa, è una prerogativa prettamente femminile”, spiega la curatrice Francesca Baboni, “in una società in cui la donna dev’essere sempre perfetta, sempre magra, sempre rispondente a certi canoni. Le artiste invitate hanno saputo esprimere, con più di 40 lavori, l’assoluta ambiguità del rapporto tra femminilità e atto nutritivo, mettendo in evidenza anche la disfunzione alimentare, sia essa legata alla patologia o alla donna stessa come cibo da mangiare, come viene vista in accezione maschilista. Sono artiste guerriere, che esprimono la loro femminilità nel rapporto col cibo.”

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Non è, dunque, una mostra rassicurante questo “pink food art show””, conferma Gianfranco Ferlisi, curatore e direttore del museo, “Le artiste si interrogano, assai semplicemente, sui sentimenti scomodi della patologia anoressico-bulimica, sulle cerimonie ossessive alla base della triangolazione cibo/corpo/peso. E tutte si specchiano in un’arte che riflette la complessità della vita e che diviene intervento sui riti dell’osservazione allo specchio, dell’analisi e della misura di corpi femminili emaciati e sfibrati, che sfidano la morte o che quasi la portano in giro sulle loro afflitte sembianze. E l’arte parla inevitabilmente di sfide e di desideri che sublimano i bisogni primari del proprio corpo, di riflessioni sul culto di una bellezza fisica e di una gioventù che, ahimè, non possono essere eterne. ….Inevitabili, da queste molteplici proposte di «bocconi amari», altrettanto molteplici riflessioni, perché, se il Ciacco infernale di Dante porta da sempre la condanna di uno smisurato e insaziabile abuso del cibo, non sono meno infernali innumerevoli altri tipologie di scorretto o aberrante rapporto con l’alimentazione, intesa come nutrimento del corpo, dello spirito, dell’intelletto. Per questo il racconto estetico di «bocconi amari» vuole portare alla luce brandelli d’immagini in cui l’arte e il cibo ritrovano, talvolta amaramente, un significato chiarificatore nella ricerca, quasi catartica di gocce di verità.

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Chi ancora non avesse visitato la mostra ne può ancora approfittare, magari per passare ad una visione politically incorrect, dopo aver visitato Expo Milano. “Il nostro è un Expo diverso”, dice ancora la curatrice Francesca Baboni, “non è una provocazione, ma semplicemente un voler mostrare un altro lato del rapporto col cibo, un lato più ambiguo, un lato più accattivante e seduttivo.”

È con orgoglio che il Sindaco di Gazoldo degli Ippoliti Nicola Leoni ha inaugurato la mostra e ha ringraziato tutti coloro che hanno partecipato concretamente alla sua realizzazione: dal Presidente di Italia Alimentari Spa, che ha finanziato il progetto, ai curatori, ai volontari: “di questi tempi realizzare mostre come questa è sempre più difficile, soprattutto per piccoli enti come il nostro e ciò è possibile solo grazie al supporto di aziende e persone che amano l’arte e la cultura, che diventano ossigeno vitale.”

Foto di Valeria Pedrazzini

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