Secondo l’analisi della congiuntura manifatturiera relativa al secondo trimestre del 2016, effettuata dal Servizio Informazione e Promozione Economica della Camera di Commercio di Mantova insieme a Confindustria Mantova, complessivamente, la produzione industriale da aprile a giugno 2016 vede una crescita del +2,8% rispetto allo stesso periodo del 2015. Tra gli altri indicatori solo gli ordini esteri mostrano un andamento positivo mentre risultano in calo gli ordini interni e il fatturato totale.
Per quanto concerne le aspettative per il secondo trimestre del 2016, gli imprenditori mantovani mostrano una certa cautela sul fronte della ripresa della domanda interna e della produzione. Negativi, se pur in misura minore, anche il fatturato e l’occupazione; resta stabile la domanda estera.
Prosegue l’andamento positivo per l’artigianato, con una variazione della produzione annua pari al +1,8%; in aumento anche tutti gli altri indicatori rappresentati dagli ordini interni, dagli ordini esteri e dal fatturato.
Entrando nel dettaglio, emerge una leggera ripresa nei dati congiunturali della produzione industriale, pari al +0,8% rispetto al trimestre precedente, sia a livello mantovano che lombardo.
Nella provincia di Mantova, risultano con segno più gli ordini esteri (+0,9%) mentre gli ordini interni (-0,1%) e il fatturato (-0,2%) mostrano un leggero rallentamento. A livello lombardo evidenziano una ripresa gli ordini esteri (+1,7%) e il fatturato (+0,5%), in calo invece gli ordini interni (-1,2%).
Considerando le variazioni tendenziali della produzione, la provincia di Mantova rafforza la crescita, già iniziata con il primo trimestre, attestandosi a un +2,8%, superiore rispetto al dato della Lombardia, pari al +2,2%. Nel confronto con le altre province lombarde, Mantova si colloca tra le prime posizioni, preceduta solo da Pavia; ai piedi della classifica si posizionano, al contrario, Cremona e Como.
Sempre tenendo presente le variazioni annue, mostrano risultati positivi solo gli ordini esteri (+3,6%); il fatturato totale (-0,8%) e gli ordini interni (-0,5%), al contrario, evidenziano un trend negativo.
Nel dettaglio delle attività economiche, relativamente alla media lombarda, a inizio 2016 la dinamica della produzione risulta essere molto differenziata. Le variazioni negative riguardano due settori: -0,6% gli alimentari e -1,9% l’abbigliamento. I restanti comparti risultano in territorio positivo, con performance superiori alla media per le pelli–calzature (+7,1%), siderurgia (+4,7%), meccanica (+3,2%), tessile (+ 3%).
Gli altri indicatori congiunturali relativi alla provincia virgiliana restituiscono i seguenti valori: diminuisce la quota di fatturato estero che dal 42,5% del primo trimestre scende al 31,3%, così come calano le giornate assicurate dal portafoglio ordini, che passano dai 64 giorni dello scorso trimestre a 47 giorni.
Diminuisce anche il tasso di utilizzo degli impianti (dal 72,5% al 62,5%) così come calano i prezzi dei prodotti finiti (-0,6%); vedono al contrario un aumento in questo trimestre i prezzi delle materie prime (+0,4%) e le giacenze di materiali (+1,2).
Per quanto concerne le aspettative per il secondo trimestre del 2016, gli imprenditori mantovani sembrano meno ottimisti: prevale un sentiment negativo riferito alla produzione e alla domanda interna e, in misura minore, fatturato e occupazione; stabile la domanda estera. Stesso clima si registra a livello lombardo con aspettative maggiori rispetto all’estero.
La produzione mantovana relativa al comparto artigianale registra, nel secondo trimestre dell’anno, un aumento tendenziale del +1,8%, valore che risulta uguale a quello lombardo. Confrontando le province lombarde, con la sola eccezione di Varese, tutte hanno avuto variazioni positive; Mantova si colloca in posizione intermedia, la performance migliore del trimestre è quella di Lodi (+ 4,7%).
Gli ordini interni vedono in questo trimestre un aumento tendenziale del +1,8%, così come gli ordini esteri (+1,2% ) e il fatturato (+1,6%).
Secondo il Presidente della Camera di Commercio di Mantova, Carlo Zanetti, “i dati del secondo trimestre confermano il quadro complessivamente positivo di inizio anno con dimostrazione dell’importanza del mercato estero, sia per il settore industriale che per quello artigiano. Tuttavia, anche se i dati esposti non ne risultano influenzati, non si può non esprimere incertezza per l’inaspettato risultato del referendum britannico. Brexit, avviene in un momento delicato nel processo di crescita dell’economia europea ma anche in un contesto nel quale l’economia mondiale già mostrava segni di debolezza. Gli effetti saranno maggiormente evidenti in un orizzonte temporale di medio lungo periodo, proprio per questo motivo è importante mantenere una costante e reale attenzione sul nostro sistema produttivo evitando che le incertezza vadano ad intaccare una ripresa che, poco alla volta, sta partendo”.