MANTOVA – “IMMAGINI INTERIORI”: L’ARTE DI CLAUDIA VIVIAN CHE RACCONTA IL CONFLITTO

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Dall’8 al 29 GENNAIO 2017

Vernissage: domenica 8 Gennaio – ore 11.00

L’ATELIER des ARTS di Mantova via della Mainolda 19, DOMENICA 8 gennaio alle 11.00 inaugura la “Personale Pittorica d’Arte Contemporanea” dell’artista mantovana CLAUDIA VIVIAN dal titolo “IMMAGINI INTERIORI”. Presentazione a cura della poetessa Rachele Bertelli.

L’Esposizione sarà visitabile sino al 29 gennaio, dalle 16.30 alle 19.30, escluso il lunedì, con ingresso libero.

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Come spiega Mendes Biondo nella critica: “Soggetti astratti che appaiono timidi da una forte luce bianca, una sospensione nebbiosa che fa emergere delle presenze qua e là, disposte con leggerezza quasi nipponica. A guardare i quadri di Claudia Vivian vengono in mente le poesie Haiku che hanno caratterizzato la letteratura giapponese per diversi secoli. Pulizia, asetticità e grande importanza ad un unico dettaglio, il protagonista della narrazione per immagini, che prepotentemente appare nel suo esserci modesto. Il processo creativo della pittrice parte dalla parola, da un titolo o da una poesia, che le ispirano paesaggi immersi in un bianco silenzioso, tanto silente da risultare persino rumoroso, un po’ come quando si prova la sensazione di freddo dopo aver messo le mani sotto un getto di acqua molto calda. […] Prendiamo ad esempio il dipinto “E poi” dove le silhouettes di uomini bianchi rimangono nascosti dietro ad una lunga, ingombrante barriera, spettatori incapaci di muoversi di fronte agli avvenimenti che costituiscono il nostro quotidiano. Sono volti che non parlano, mani che non aiutano, un’intera società incapace di mettersi in relazione. In un altro dipinto, la casa è in un contesto freddo, non ha finestre e non ha porte, non comunica con l’esterno ma attende, quasi come farebbe una pietra in un selciato, che il tempo finisca il proprio scorrere e rimane presente alla vista dello spettatore come fa la montagna di fronte all’orizzonte. Anche la neve racconta della solitudine, non ci sono impronte a scaldarla né bambini che la manipolano festanti. C’è solo il freddo e una forte ricerca di introspezione. Questo perché il dolore è un elemento costante nell’arte della Vivian, sia come protagonista, sia come monito per lo spettatore che come elemento da esorcizzare. La sua presenza è come quella dei gargoyles delle cattedrali gotiche, è un ricordarsi che il brutto e il doloroso sono sempre presenti nell’esistenza di chiunque e per questo vanno accettati per poter continuare giorno dopo giorno…

Durante il periodo della mostra verranno proposti degli eventi inerenti al Giorno della Memoria: DOMENICA 15 gennaio ore 11.00, Carlo Berini, Diego Zampolli e Rachele Bertelli  ricorderanno l’OMOCAUSTO, lo sterminio degli omosessuali, vittime dimenticate del regime nazista. Il numero esatto di quanti siano stati condannati e internati nei Lager non si conosce, ma si stima un numero di almeno 50.000 vittime; e il PORRAJMOS (o Porajmos), termine con cui Rom e Sinti indicano lo sterminio del proprio popolo perpetrato da parte dei nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Si stima che tale eccidio provocò la morte di 500.000 persone. Questo disegno genocida è definito da Rom e Sinti anche con il termine “Samudaripen”, che significa letteralmente tutti morti.

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SABATO 21 gennaio ore 17.30 “C’ERA UNA STRADA FERRATA” Poesie e Diari di un deportato : MENDES BARATTI, a cura di Mendes Biondo e Grazia Baratti.

Nella sua valigia di legno Dino Mendes Baratti ha lasciato i suoi ricordi degli anni vissuti da militare di leva, da militare durante la seconda Guerra Mondiale (1940 – 1945) nel 1° Reggimento Genio Pontieri  (44° Compagnia per Ponti Leggeri – 1° Plotone), e come prigioniero di guerra.

Durante il reading verrà presentato il pamphlet in tiratura limitata dal titolo “C’era una Strada Ferrata dove sono state pubblicate le poesie scritte dal Baratti e mai spedite e il suo diario, dove ha raccontato il dolore della guerra, la prigionia nei Lager in Germania, la speranza del suo ritorno a casa.

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DOMENICA 29 gennaio ore 17.00, letture da “TERRORE e MISERIA del TERZO REICH” di Bertolt Brecht a cura di Rachele Bertelli  e Denny Dondi.

Per l’occasione verranno letti e spiegati alcuni punti fondamentali del testo che è composto di ventiquattro scene drammatiche, precedute da un’introduzione in versi. L’opera è stata scritta tra il 1935 e il 1938 e vuole essere un tentativo di offrire, attraverso lo sguardo disincantato di vittime e carnefici, uno spaccato della terribile quotidianità della dittatura nazista operata sotto il Terzo Reich. Nella violenza esasperata delle scene affiora, a tratti, qualche spiraglio di poesia tipica dell’autore.

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