Venerdì 5 febbraio è la Giornata Nazionale di prevenzione dello spreco alimentare
Il progetto Lions della Dispensa alimentare, nonostante il lockdown, nel 2020 ha fornito con regolarità, nella sola Bergamasca, alimenti per oltre 140.000 pasti per un controvalore di circa 300.000 Euro, fornendo inoltre un’opportunità di lavoro a 8 disabili impegnati nella rete logistica.
A fine anno si è presentata poi la possibilità di recuperare, dalla riorganizzazione di un centro di distribuzione commerciale, 45 tonnellate di alimenti per neonati: uno stock di eccedenze dal valore commerciale di 545mila euro, di cui 395mila per latte artificiale (l’equivalente del fabbisogno quotidiano, per tre mesi, di 1550 lattanti).

Un regalo inaspettato e e sempre molto gradito per altrettante giovani famiglie in difficoltà nelle province di Bergamo, Brescia e Mantova, dove la rete organizzata da Pierantonio Bombardieri (anima del progetto per conto del Distretto 108Ib2) si sta via via espandendo, grazie al coinvolgimento di istituzioni, aziende e associazioni.
La piattaforma peraltro non si limita solo al recupero alimentare, ma si occupa di welfare familiare a tutto tondo: dalla dismissione di un centro logistico BricoCenter si sono recuperati accessori per la manutenzione di casa (valore 120mila euro), anch’essi distribuiti tramite organizzazioni assistenziali a famiglie bisognose. Nella seconda parte del 2020, sempre grazie alla mobilitazione di molti Club Lions e Leo, nei centri commerciali Leroy Merlin, BricoMan e BricoCenter la manifestazione “Lampadina Sospesa” ha infine raccolto lampadine a risparmio energetico da ridistribuire (attraverso associazioni caritatevoli o Comuni del territorio) a nuclei familiari fragili.
La “povertà energetica” è più diffusa di quanto si creda, e il service ha comportato anche la sensibilizzazione di migliaia dei clienti nei confronti del problema e delle attività dei Lions.
“Covid, crisi economica, globalizzazione, surriscaldamento globale, rivoluzione digitale sono il contesto in cui dobbiamo consapevolmente confrontarci” commenta Bombardieri “ed è anacronistico che l’attività dei Lions continui a limitarsi a episodiche – anche se meritorie – iniziative di raccolte fondi volte ad alleviare transitoriamente le più evidenti situazioni di difficoltà, e non invece a ritagliarsi un ruolo determinante nelle comunità, prendendo l’iniziativa e la leadership di progetti in grado di incidere strutturalmente sul benessere e le prospettive di coloro che ne fanno parte”.
Il welfare dei prossimi anni va costruito su queste reti, che i Lions sono certamente in grado di realizzare nelle comunità coinvolgendo istituzioni, mondo economico, cultura e ricerca, associazionismo e privati. Il campo dove questo tipo di iniziative può essere utilmente replicato è certamente quello del recupero alimentare: questo progetto dimostra come sia possibile ritirare a costo zero (dalla grande distribuzione, dai mercati generali, dalle imprese agroalimentari) eccedenze alimentari – generalmente prodotti freschi o comunque ancora commestibili che, a scadenza, si trasformerebbero in rifiuti da smaltire, con un impatto ambientale ed economico negativo – indirizzandole verso associazioni e cooperative che assistono nuclei famigliari o gestiscono mense sociali.
Questo approccio richiede investimenti relativamente limitati (sostenibili con raccolte e crowdfunding nelle stesse collettività e/o finanziamenti istituzionali) rispetto al valore economico complessivo dei prodotti recuperati, e soprattutto rispetto al beneficio sociale derivante dalla possibilità di assicurare, a famiglie fragili, forniture di cibo non a carattere saltuario, ma sistematico. Per di più, Regioni e Comuni vedono con favore la sussidiarietà di queste iniziative, e sono interessate a sostenerne lo sviluppo.
In concreto, si tratta di attrezzare nuove piattaforme logistiche in grado di soddisfare sia le esigenze di ritiro sistematico dai donatori, sia quelle di una distribuzione mirata, così da evitare o minimizzare sprechi e costi di smaltimento. Il risultato di questo schema progettuale soddisfa diversi degli obiettivi propri dei Lions, la più grande organizzazione di servizio al mondo – la lotta contro la fame e per la salvaguardia dell’ambiente – promuovendo per di più l’inserimento lavorativo di soggetti fragili nelle cooperative sociali coinvolte a livello logistico. Non a caso LCIF, la fondazione internazionale Lions, cofinanzierà con 80mila dollari il progetto, consentendone il consolidamento e lo sviluppo nelle tre province di Mantova, Brescia e Bergamo.