L’impegno antifascista dei sacerdoti don Costante Berselli, don Aldo Porcelli e del gruppo Barbano è stato ricordato mercoledì 8 settembre davanti alla Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio in via Trento dal Comune di Mantova e dall’Anpi che hanno organizzato una cerimonia e deposto una corona di alloro sul fianco dell’edificio.
In apertura ha preso la parola l’assessore comunale Iacopo Rebecchi: “Il movimento di Liberazione – ha detto – era formato anche da sacerdoti che parteciparono attivamente alla Resistenza, come dimostrano le figure che vengono rievocate oggi”.
Carlo Benfatti ha ricostruito la vita dei due sacerdoti mantovani e del gruppo Barbano, soffermandosi in particolare sulla radio clandestina che fu installata nella canonica e che serviva per trasmettere informazioni alla rete dei partigiani per contrastare i tedeschi e i fascisti.
Il 2 agosto del 1944 l’impianto radio fu scoperto, quindi don Berselli fu arrestato, torturato e deportato in Germania nel campo di concentramento di Dachau. Fortunatamente tornò a Mantova vivo.
Fu arrestato anche Felice Barbano, ma riuscì a scappare dal carcere di Verona, mentre don Porcelli riuscì a dileguarsi e non fu incarcerato. Infine, don Giovanni Telò, ha evidenziato che sono stati una quindicina i sacerdoti che parteciparono alla Resistenza in modo attivo e in collegamento con don Primo Mazzolari.
Alla cerimonia erano presenti anche gli esponenti dell’Anpi Maria Zuccati, Luigi Benevelli e Rodolfo Rebecchi.