IL CONVIVIO, dipinti e sculture nella retrospettiva del maestro VANNI VIANI alla GALLERIA ARIANNA SARTORI DI MANTOVA

La Galleria Arianna Sartori di Mantova (via Ippolito Nievo, 10) ricorda l’Artista Vanni Viviani (1937 – 2002) con la retrospettiva “Il Convivio”. La mostra, curata da Vincenzo Bruno e Arianna Sartori, inaugura Sabato 11 febbraio alle ore 17:00.

In Galleria saranno esposti dipinti e sculture realizzati a partire dagli anni Sessanta, e si potranno ammirare fino al 23 febbraio 2023 con orario: dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 e 15.30-19.30, Domenica chiuso.

Mela sequenziale 1968 Acrilici su faesite

VANNI VIVIANI (1937 – 2002). Vanni Viviani nasce nel 1937 a San Giacomo delle Segnate (MN), si trasferisce giovanissimo a Bolzano dove inizia l’attività artistica, improntata inizialmente sulla figurazione pittorica e scultorea.

Ed è nuovamente Alba 1982 Acrilici su tela

Nel 1963 vive e opera a Parma, partecipando attivamente alle avanguardie emiliano-lombarde, ove si segnala tra i giovani protagonisti di corrente sul simbolo per la sua inconfondibile personalità, il soggiorno parmense si identifica nel ciclo di opere realizzate con spighe di grano applicate, rappresentanti in emblema, l’affollata umanità.

La sfericità del desiderio. 1990. Acrilici su tela

Negli anni ‘70 si trasferisce in via Brera a Milano, capitale dell’arte europea ed è nell’ambito milanese che avverte il bisogno di passare dalla collettività delle spighe all’individualità della “Mela”, simbolo allusivo ed erotico, frutto delle religioni, delle favole, della scienza e degli eroi, evocante con la sua capacità descrittiva e citazionista importanti momenti del passato, dal Pomo d’oro di Paride alla religiosità di Piero della Francesca, alla catarsi dell’Ultima Cena Leonardesca per finire col surrealismo magrittiano con la mela simbolo di vita, di sensualità, luogo delle idee, con un’ineguagliabile capacità di rappresentare la storia e i sentimenti dell’uomo attraverso questa metafora.

Il dolce sogno. 1990. Acrilici su ceramica

La critica lo segue con crescente interesse nella sua parabola creativa;

Luigi Carluccio, scriveva: “Viviani, un caso della pittura italiana contemporanea”.

Mario De Micheli: “Viviani, prodigioso giardiniere di un incorrotto pomario”.

Riflessioni a Ca di Pom 1991 acrilici su tela

Renzo Margonari: “Viviani, non dipinge mele ma nudi umani”. Nei primi anni ‘70 l’artista su invito della scrittrice ed amica Milena Milani inaugura uno studio estivo nell’Eden privato di Villa Faraggiana ad Albissola (SV) dove per vent’anni opera nel campo della ceramica artistica, realizzando moltissime opere uniche. Nel 1975 porta a compimento “Monumentalmente Vostro”, la grande opera che trova accomunati 49 tra gli artisti più significativi dell’area lombarda.

Il Convivio. 1994. Acrilici su tela

Nel 1983 realizza il “Convito di Pietra” citando in dieci grandi opere l’Ultima Cena di Leonardo, l’alto profilo artistico dell’opera viene proposto per rappresentare l’arte italiana a Melbourne in Australia. Iniziano poi i frequenti viaggi in Sud America, dove conosce Oscar Niemeyer, il grande architetto, inventore di Brasilia, diventano amici, le pomacee curve trovano corrispondenza fra le ali architettoniche di una Brasilia metafisica, “Arquiteturas de Leonardo a Niemayer” è la grande mostra-omaggio all’amico, ospitata al Museo D’Arte Contemporanea di San Paolo.

La grande mela 1995. Acrilici su tela

Viviani nel 1988 a sorpresa lascia il vecchio quartiere bohèmien di Brera a Milano, ritorna al paese e alle proprie origini virgiliane, inventa Ca di Pom, addensa di significati la sua opera, concretizza il suo universo alla conquista della sua più intima identità.

Figli dell’estate. 1996. Scultura con spighe dorate

Nel 1995 Alitalia per L’Arte nell’ambito di far conoscere le più significative espressioni dell’arte contemporanea italiana, lo invita nei propri spazi presso l’aeroporto J.F. Kennedy di New York a presentare una selezione antologica della sua opera, “The Big Apple” è il titolo emblematico della vicenda artistica del maestro italiano. Nel 1998 “Pisaneide” in 15 grandi opere l’artista interpreta una rovinosa caduta della storica Torre in Piazza dei Miracoli a Pisa, come a rappresentare nella sua provocazione sibillina, l’ipotesi di una caduta degli ideali che solo gli strumenti dell’amore possono evitarci.

Arena stellare. 1999. Acrilici su tela

Nel 2001 lo Young Museum di Revere (MN) dedica al maestro la personale “Geometrie del Seme” con opere realizzate a cavallo del terzo millennio. Nel 2002 Viviani realizza il suo sogno, donando Ca di Pom alla Fondazione Banca Agricola Mantovana per farne un Centro Culturale e Museo Vanni Viviani, aperto a tutte le istanze dell’arte, promuovendo in particolare l’attività dei giovani.

Conquista solare, 2000 acrilici su tela

L’ultima grande esposizione antologica “Pom Aria” alle Fruttiere di Palazzo Te a Mantova (aprile-giugno 2002) sintetizza la sua vita artistica, dalle spighe alle mele per concludersi con grandi sculture in lamina di ferro svuotate, che evidenziano nella negatività della rappresentazione, “l’Anima” dei suoi personaggi da Adamo a Dafne agli Angeli Totemici.

Vanni Viviani, Palazzo Te, 2002

Vanni Viviani scompare nel 2002.

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