Il Centro Culturale Ricreativo I TIGLI, la Biblioteca Comunale U. Bellintani e il Comune di San Benedetto Po, organizzano un incontro con l’autrice Cristina Sanzi Amadè, sabato 25 febbraio alle ore 17:30 presso Sala delle Colonne (chiostro di San Simeone, ingresso dal cortile della Biblioteca) che presenterà il libro “LA MERICANA L’emigrazione, il Dopoguerra, la vita in campagna”.
La Mericana racconta un secolo di storia, un secolo di vita vissuta da Ginevra, nata negli Stati Uniti da emigranti veneti tornati in Italia a Mantova negli anni Venti. La grande emigrazione, la famiglia patriarcale e la tragica Seconda guerra mondiale. Ma anche la vita nei campi, scandita dal ritmo delle stagioni e dalle tradizioni contadine.
L’Autrice, con lo sguardo della bimba di allora, ci offre il ricordo di un passato, un’identità, che ancora ci appartiene pienamente.
Dialoga con l’autrice GIANCARLO MALACARNE, con la partecipazione di ORNELLA FIORINI.
A seguire un simpatico rinfresco
Per info: Biblioteca Comunale – tel. 0376/623040
Recensione postata su Facebook dal Prof. Marzio Zanantoni: – Ritrovare e rileggere le proprie radici. È questo che fa Cristina (Doriana) Sarzi Amadè con il suo libro “La Mericana. L’emigrazione, il dopoguerra, la vita in campagna”, FdBooks, euro 16,90 (disponibile anche su Amazon). E tutto diventa più suggestivo e fonte di emozioni perché quelle radici sono anche le mie, un pezzo della mia famiglia da parte materna. Doriana è una lontana parente della quale avevo perso le tracce fisiche da sessant’anni. All’improvviso mi giunge questo libro e i ricordi riaffiorano, le genealogie ricompaiono. La protagonista- la Mericana- è la nonna (emigrata dal Veneto a fine 800) che dalla Pennsylvania nel 1920 torna in Italia, nel mantovano. Si sposa, ha figli e nipoti. Le famiglie fanno quello che è più consueto agli inizi del 900: agricoltori, contadini, braccianti. Intrecciano relazioni matrimoniali e qui arriva il mio ramo materno, che finalmente riesco a capire meglio. Tutto questo nel racconto sta dentro una bellissima, emozionante descrizione di un contesto storico costituito dal lavoro e dalle trasformazioni del suolo agrario della valle padana, operato da decine di migliaia di contadini. Ecco perché, pur essendo il libro una storia “privata”, è soprattutto un racconto collettivo, fatto di oggetti, animali, alimenti, consuetudini che tantissimi di noi hanno vissuto o di cui hanno sentito raccontare dai genitori o dai nonni. L’autrice non è una studiosa, ma non è neppure una illetterata: ha una solida istruzione che le è ora servita per raccontare, meglio che un manuale di agronomia, cosa si coltiva in ogni stagione, quando i prodotti della terra vanno piantati e poi raccolti. Tutte cose vissute nella grande cascina che per decenni è stata la sua casa, vissute così profondamente e felicemente, da essere rimaste dentro di lei con la gioia di chi ricorda senza una retorica nostalgia, da pranzi di natale con gli animali del cortile e la pasta tirata dalla nonna sino ad essere trasparente, dal letto scaldato con il “prete”, ai riti collettivi dell’uccisione del maiale e delle vendemmie autunnali. Anch’io ho ricordato tutto, perché in quella cascina-paradiso c’ero stato qualche giorno da bambino, ma ora tutto è più chiaro. Ci sono tanti libri di memorie private, soprattutto i ricordi di guerra, racconti partigiani, di momenti drammatici. Il libro di Doriana invece trasmette felicità quotidiana e al giorno d’oggi non è cosa da poco.
Cristina Sarzi Amadè è nata a Mantova nel 1956. È diplomata insegnante elementare, ma la sua vita lavorativa si è svolta principalmente nella Segreteria di Presidenza della Provincia di Mantova. Ora è felicemente impegnata con la famiglia come nonna, coltivando i suoi hobby, tra cui il volontariato presso l’Università della Terza Età di Mantova.