MarghERita è il nome del supercomputer messo a disposizione da Regione Emilia-Romagna per Enti locali e Aziende sanitarie

Grazie al progetto Big Data Platform gli enti potranno contare su un supercomputer regionale da 3,5 milioni di euro. Possibili ambiti su cui lavorare: gestione del rischio ambientale, sorveglianza epidemiologica, prevenzione degli incidenti stradali, riduzione dell’inquinamento. Avviso aperto per 12 mesi

Bologna – Enormi quantità di informazioni richiedono importanti risorse informatiche per raccogliere, integrare, leggere i dati. Ma non tutti gli enti pubblici sono nelle condizioni per affrontare gli investimenti necessari per predisporre infrastrutture all’avanguardia.

Per questo la Regione Emilia-Romagna ha deciso di farsi carico dello strumento, un supercomputer -MarghERita- dotato di 150 microprocessori, pensato per consentire a tutte le amministrazioni locali di sfruttare le potenzialità delle nuove tecnologie.

Oltre ai grandi supercomputer presenti in Emilia-Romagna, come Leonardo o l’ECMWF, la Giunta regionale ha deciso di investire 3,5 milioni di euro nel progetto Big Data Platform, realizzato grazie al supporto tecnologico della società in-house Lepida S.c.p.A e il coinvolgimento della Fondazione Big Data (iFAB).

L’obiettivo è mettere MarghERita a disposizione di tutte le amministrazioni pubbliche dell’Emilia-Romagna per integrare e gestire grandi quantità di informazioni provenienti da fonti diverse e per far lavorare le Pubbliche Amministrazioni assieme: Comuni, Unioni di Comuni, Province, Aziende Sanitarie, Università, Agenzie, Società di servizi pubblici e altre istituzioni nazionali.

Il progetto è finanziato con le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC). La scelta non è casuale, visto che si tratta di finanziamenti pensati per contrastare le disparità territoriali, e il progetto metterà a disposizione un computer, altamente performante, per supportare al meglio i territori, soprattutto le aree interne, le zone rurali e montane.

L’avviso, che sarà pubblicato il 1° marzo, sarà aperto per 12 mesi, durante le quali i candidati potranno presentare le loro proposte progettuali.

“Con questo progetto vogliamo mettere a disposizione delle amministrazioni pubbliche della nostra Regione uno strumento estremamente sofisticato, moderno, affidabile per la gestione dei dati- commenta l’assessora regionale alla Agenda digitale Paola Salomoni-. Queste informazioni oggi sono una risorsa che, se gestita adeguatamente, migliora il governo dei territori e semplifica la vita dei cittadini. Un altro passo fondamentale volto ad attuare gli obiettivi dell’Agenda Digitale regionale che ambisce ad un’eccellenza che non lasci indietro nessuno.”

Cosa può fare MarghERita

La Regione suggerisce anche i quattro ambiti di intervento – prioritari, ma non esclusivi – in cui la potenza di MarghERita può fare la differenza: gestione del rischio ambientalesorveglianza epidemiologicaprevenzione degli incidenti stradaliriduzione dell’inquinamento.

Ambiti che richiedono grosse quantità di informazioni da raccogliere e classificare per giungere poi a scelte di governo efficaci, per sviluppare nuovi servizi e migliorare gli esistenti.  Si pensi, per fare qualche esempio, al monitoraggio delle polveri sottili, alle misure per prevenire il dissesto idrogeologico, agli indicatori del traffico, alla mappatura del territorio o alla previsione dei flussi turistici sulla costa romagnola.

Gli enti potranno contare sul supporto della Regione per raccogliere e gestire le enormi quantità di dati necessarie. Le applicazioni che richiedono grosse capacità di calcolo sono praticamente infinite, se si tiene presente che la peculiarità di questi sistemi è quella di integrare diverse fonti per suggerire correlazioni (quelle, per esempio, tra determinate patologie e le condizioni ambientali di un quartiere) proporre soluzioni (individuando per esempio le strade e i percorsi più trafficati in determinate circostanze) modificare tempestivamente i modelli e le simulazioni (aggiornando in tempo reale i costi delle materie prime e dell’energia previsti per un progetto).

I dettagli del bando
Il bando è aperto a tutte le amministrazioni pubbliche del territorio dell’Emilia-Romagna quali comuni, province, aziende sanitarie, città metropolitana, unioni di comuni, università, camere di commercio, agenzie statali, enti pubblici non economici, secondo quanto previsto dalla legge 165 del 2001. È possibile anche la partecipazione di gruppi di enti che individuino un capofila.
I progetti regionali da presentare saranno di tre tipi: già realizzati ma da ampliare, definiti ma ancora da mettere in opera, idee non ancora sviluppate. Saranno valutati obiettivi, metodologia, fonti dei dati da usare, collaborazioni, l’impatto del progetto, le azioni previste, il cronoprogramma, le risorse necessarie sia in termini di utilizzo di MarghERita e di algoritmi necessari, sia in termini di figure professionali da coinvolgere.
I progetti saranno valutati ogni due mesi da un comitato composto da dirigenti della Regione, di Lepida, di ArtER. Il comitato esprimerà l’ammissibilità o meno valutando la riusabilità dei risultati, il rispetto della normativa sulla privacy, l’aderenza rispetto ai quattro ambiti prioritari, la capacità tecnico-organizzativa del proponente, la qualità della proposta e delle collaborazioni, il grado di innovazione, la rapidità della messa in opera e la rilevanza dei risultati attesi.
Saranno avviati tutti i progetti valutati ammissibili fino alla saturazione della capacità di calcolo del sistema informatico.
Durante i 12 mesi di pubblicazione dell’avviso, la Regione si farà carico anche dei costi per la gestione della piattaforma (circa 80mila euro), per i servizi di sviluppo valutati intorno al milione di euro, delle utenze elettriche i cui oneri sono stimati intorno ai 180mila euro. Resteranno a carico dei proponenti i costi per gli eventuali servizi esterni che si interfacciano con la piattaforma, gli sviluppi personalizzati, le figure professionali specifiche, la realizzazione di modelli, anche sui dati della Regione stessa.
Le caratteristiche di MarghERita
MarghERita è un High Performance Computer (HPC): sarebbe più corretto definirlo una rete di computer, visto che è dotato di 75 nodi fisici, ciascuno dei quali è composto da due processori Intel Xeon Gold 6336Y 2.4GHz 24 core, dotati di 512GB di RAM, con scheda elaborazione dati Nvidia Tesla T4 e “data lake” composto da 230 terabyte di memoria flash e 700 terabyte di archiviazione. Si definisce “data lake” un archivio informatico estremamente sofisticato, perché in grado di conservare qualunque tipo di informazioni, da quelle provenienti da un CRM ad altri dati massivi: i dati possono essere in formato nativo, cioè non devono essere rigidamente strutturati, e questo semplifica il recupero e le analisi successive.
In questi sistemi ogni componente è sincronizzato con gli altri per ottimizzare la potenza di calcolo, perché non avrebbe senso, per esempio, disporre di microprocessori molto rapidi se poi i componenti per memorizzare i dati (storage) o la rete di trasmissione risultassero lenti. Ovviamente si tratta di infrastrutture estremamente complesse che difficilmente un singolo ente locale o una scuola potrebbe allestire, ma che trovano invece nella condivisione delle risorse la strada più efficace. Basti pensare che nel caso di MarghERita i diversi componenti sono equamente distribuiti tra i locali della Regione Emilia-Romagna in viale Aldo Moro e il datacenter Lepida di Ferrara.
La piattaforma sfrutta moduli appositamente adattati di diverse soluzioni open source ed è pensata per garantire la “multitenancy”, cioè per servire contemporaneamente diversi utenti. Infine, è integrabile con altre piattaforme che dovessero sorgere per raggiungere nuovi obiettivi nei prossimi anni.

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