Sabato 4 marzo GIORNATA MONDIALE CONTRO L’OBESITÀ: l’impegno dell’Emilia-Romagna per la prevenzione e il trattamento della patologia, già a partire dall’infanzia

Tante iniziative organizzate dalle Aziende sanitarie sul territorio. Nel quadriennio 2018-2021 in regione l’eccesso di peso ha interessato il 42% degli adulti tra i 18-69 anni; tra i bambini il 5,6% è risultato obeso e il 19,2% in sovrappeso

Seguire un’alimentazione equilibrata e fare attività fisica in modo costante: semplici regole per mantenere uno stile di vita sano e non ingrassare. Perché l’obesità è una patologia importante, che colpisce una buona parte della popolazione mondiale sia in età adulta che infantile, mettendo a rischio la salute.

Il primo passo per affrontare il problema – oltre a prevenire e curare – è informare e sensibilizzare i cittadini, combattere discriminazioni, pregiudizi e l’uso di un linguaggio stigmatizzante nei confronti delle persone che vivono questa condizione, riconosciuta come patologia, e quelle a rischio di svilupparla.

Questo il senso della Giornata mondiale dell’obesità, che si celebra domani, sabato 4 marzo, e che vede le Aziende del servizio sanitario regionale impegnate ad organizzare iniziative, incontri, progetti su questo tema (sui rispettivi siti internet sono disponibili i programmi). Insieme alla Regione, che da anni svolge attività di prevenzione, contrasto e cura della malattia in ogni fase della vita dei cittadini, a partire dalla prima infanzia. Il contrasto delle malattie croniche e dell’obesità passa da una strategia per promuovere uno stile alimentare sano in ambiti diversi (scolastico, lavorativo, di comunità e nelle strutture sanitarie); da uno specifico programma destinato ai bambini, e ancora prima dalla promozione di una sana alimentazione e movimento in gravidanza e all’interno delle famiglie. La presenza di un genitore in sovrappeso infatti – come dimostrano le evidenze epidemiologiche – è prevalente nei casi di sovrappeso infantile e soprattutto di obesità: se un genitore è obeso, circa un bambino su tre risulta in sovrappeso.

“L’obesità rappresenta un grande problema di salute pubblica, con conseguenze rilevanti anche sul fronte della spesa a carico del servizio sanitario- afferma l’assessore regionale alle Politiche per la Salute, Raffaele Donini-. La nostra Regione è impegnata da anni anche sul fronte della prevenzione sin dall’età infantile, con buoni risultati visto che il nostro modello di intervento sui più piccoli ha ottenuto dall’Oms il riconoscimento di ‘buona pratica europea’. E anche se i dati dell’Emilia-Romagna su sovrappeso e obesità sono migliori rispetto a quelli della media nazionale, questo non ci spinge ad abbassare la guardia”.

I dati in Emilia-Romagna

Come dimostrano i dati del programma regionale “Passi”, che monitora lo stato di salute e gli stili di vita della popolazione dell’Emilia-Romagna, si stima che nel quadriennio 2018-2021 ci fossero circa 900 mila adulti in sovrappeso e 331 mila obesi. Tra i bambini l’1,6% risultava in condizioni di obesità grave, il 5,6% obeso, il 19,2% sovrappeso (fonte OKKIO alla Salute 2019).

Confrontando i dati nazionali con quelli regionali, per lo stesso quadriennio si è evidenziata una minor tendenza al sovrappeso e all’obesità in Emilia-Romagna rispetto all’Italia (26,4% contro il 29,8%).

Infine, prendendo in considerazione gli ultimi dieci anni, in Emilia-Romagna il trend per la popolazione adulta mostra una sostanziale stabilità sia delle persone in sovrappeso che di quelle obese, mentre per quanto riguarda i bambini si conferma l’andamento in lieve discesa.

L’esperienza della Regione nella prevenzione e trattamento dell’obesità
Per la prevenzione e la cura dell’obesità la Regione Emilia-Romagna ha adottato un approccio multidisciplinare, con un’ampia gamma di interventi coordinati a differenti livelli e specifiche Linee di indirizzo per prevenirne l’insorgenza, rallentarne la progressione e assicurare la presa in carico precoce dei soggetti a rischio o ancora allo stadio iniziale. Dal 2013 è attivo il “Modello regionale di presa in carico del bambino sovrappeso e obeso”, inserito dall’Organizzazione mondiale della sanità tra le buone pratiche europee per il contrasto all’obesità infantile; nell’applicazione del modello sono state coinvolte le Aziende sanitarie locali per la realizzazione di una rete integrata di servizi per la prevenzione, diagnosi e terapia. Sempre in ambito pediatrico sono stati realizzati i progetti “Sapori di maternità” (https://regioneer.it/Saporidimaternita) e “Promozione della qualità nutrizionale dell’offerta alimentare scolastica” (https://regioneer.it/sanialimentiscuole), per una corretta educazione alimentare fin dai primissimi momenti di vita e in età scolare.
In ambiente di lavoro la distribuzione delle patologie croniche risente di quella rilevata nella popolazione generale. Un importante lavoro condotto in Emilia-Romagna nell’ambito del Piano “Promozione della Salute nei luoghi di lavoro” del precedente Piano Regionale della Prevenzione (2015-2018) ha mostrato che nel campione di oltre 1.900 lavoratori coinvolti, il 37% è in eccesso ponderale (27% in sovrappeso e 10% obeso); l’eccesso di peso è maggiore tra gli uomini (48%).
Il Programma della Regione Emilia-Romagna continua a portare nelle aziende i temi della prevenzione delle patologie croniche attraverso il sostegno a sani stili di vita (per l’anno 2022 al progetto regionale hanno aderito oltre 100 aziende). Il programma proseguirà fino al 2025, per tutta la durata del nuovo Piano Regionale della Prevenzione (2021-2025), nel corso del quale i servizi Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro delle Ausl regionali continueranno a sensibilizzare le aziende all’adozione di progetti di Promozione della Salute supportando i lavoratori nel delicato processo di cambiamento.
La Regione, inoltre, ha recentemente firmato un Accordo di collaborazione con il ministero della Salute e altre otto Regioni italiane, per realizzare un progetto specifico di prevenzione e cura di queste patologie. All’Emilia-Romagna, Ente capofila del progetto, e alle altre Regioni vanno oltre 400mila euro per sostenere interventi mirati di formazione e di presa in carico.
Obesità e sovrappeso in Emilia-Romagna: i numeri
Sulla base dei dati forniti dal programma regionale “Passi”, che monitora lo stato di salute e gli stili di vita della popolazione, si stima che nel quadriennio 2018-2021 in Emilia-Romagna l’eccesso di peso corporeo abbia coinvolto una quota rilevante (42%) di adulti nella fascia d’età 18-69 anni: in particolare il 31% (900 mila persone) era in sovrappeso e l’11% era obeso (331 mila). Le patologie legate all’eccesso ponderale (eccesso di grasso corporeo) sono risultate più diffuse tra i 50-69enni di sesso maschile, tra le persone con basso titolo di studio, in difficoltà economica e di cittadinanza straniera.
Per quanto riguarda i più giovani, i ragazzi sotto i 18 anni in sovrappeso erano il 13,8% e gli obesi il 2,2%. La percentuale di obesità più alta riguardava i tredicenni (pari al 2,4%), mentre a presentare un maggior sovrappeso erano gli undicenni (pari al 15,8%).
Nei bambini si conferma l’andamento in lieve discesa negli ultimi anni per quanto riguarda la prevalenza di sovrappeso e obesità: l’1,6% risulta in condizioni di obesità grave, il 5,6% obeso, il 19,2% in sovrappeso (fonte OKKIO alla Salute 2019).

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