Asilo nido gratuito per le famiglie che risiedono in montagna e nelle aree interne. Regione Emilia-Romagna investe oltre 70 milioni di euro

La Regione Emilia-Romagna continua a investire nell’istruzione dei più piccoli e mantiene l’impegno preso: a partire da questo anno educativo (2023-24) l’asilo nido sarà gratuito per le famiglie che vivono in montagna e nelle aree interne, mentre è confermata per il quinto anno consecutivo la misura che ha consentito una drastica riduzione delle tariffe per la maggior parte dei nuclei familiari in tutto il resto del territorio.

Lo hanno annunciato oggi in Regione a Bologna in conferenza stampa il presidente Stefano Bonaccini e l’assessore al Welfare, Montagna e Aree interne, Igor Taruffi.

“La Regione non arretra di un passo sugli investimenti per l’istruzione dei più piccoli: porre le famiglie in una prospettiva pienamente europea è possibile a patto di potenziare al massimo il sistema integrato di servizi educativi di qualità, accessibili e inclusivi- hanno sottolineato Bonaccini e Taruffi-Dove c’è un nido che può accogliere un bambino, ci sono genitori non più costretti a rinunciare ad avere un figlio per non perdere l’occupazione. O che viceversa devono rinunciare al lavoro, e sappiamo che questo accade più frequentemente alle donne. Con queste politiche coniughiamo la crescita economica e sociale delle nostre comunità e perseguiamo davvero la parità di genere”.

“Manteniamo quanto abbiamo promesso – proseguono Bonaccini e Taruffi – e lo facciamo mettendo a disposizione complessivamente oltre 70 milioni di euro per ridurre le liste di attesa nei centri più popolosi e rendere gratuiti i nidi nei Comuni della montagna e delle aree interne, dove i servizi sono fondamentali per contrastare lo spopolamento e favorire la permanenza delle famiglie. Un risultato di cui siamo orgogliosi, e che corona l’impegno costante di questi anni”.

Un impegno che ha permesso di raggiungere risultati significativi: nell’ultimo decennio la frequenza agli asili nido dei bambini 0-3 (sul totale dei bambini residenti) è passata dal 29,3% dell’anno 2012/2013 al 39,4% del 2022-2023.

Le risorse

Le risorse complessivamente stanziate per sostenere i territori nel rispondere alle esigenze delle famiglie con bambini e bambine in fascia 0-3 ammontano a oltre 70 milioni di eurouna cifra mai raggiunta in passato.

Le misure sono attuate in accordo con le linee nazionali previste per il Sistema integrato di educazione e di istruzione rivolto ai bambini da zero a sei anni di età, istituito con il decreto attuativo 65/2017 della legge 107/2015.

Più nel dettaglio, il MIUR ha assegnato per quest’anno risorse pari a 27,5 milioni di euro per l’Emilia-Romagna, da destinare alla gestione e qualificazione dei servizi e ad azioni innovative per la fascia 0-6 anni. Di queste, la Regione destina alla fascia 0-3 il 90% complessivo, pari a circa 25 milioni di euro.

A ciò si aggiunge il Fondo Regionale per i servizi educativi per l’infanzia 0-3, con risorse di quasi 7 milioni di euro (6.880.000) previste da una delibera regionale dello scorso luglio, da ripartire in base al numero dei bambini iscritti, con una maggiorazione per i Comuni montani e delle aree interne e per le situazioni di disabilità.

Ampliamento dell’offerta educativa

La Regione ha deciso inoltre di confermare per l’anno scolastico 2023-24 la misura che prevede l’abbattimento delle liste di attesa tramite l’ampliamento dell’offerta educativa. Una risposta concreta all’aumento di richieste di accesso al servizio nido che si è registrato in molti comuni.

Si prevede un investimento complessivo pari a 15 milioni di euro. La misura, nata in forma sperimentale, diventa così strutturale. L’avviso in preparazione consentirà sia la prosecuzione del finanziamento per l’anno educativo 2023/24 dei nuovi posti attivati grazie al bando dello scorso anno, sia la possibilità di richiedere il sostegno per ulteriori nuovi posti, anche questi in una prospettiva biennale.

Ai Comuni che creano nuovi posti sarà quindi garantito il sostegno per almeno due anni, corrispondenti alla durata media della permanenza di un bambino al nido.

Il bando sarà rivolto ai Comuni e alle Unioni di Comuni che dimostrino di avere famiglie in liste di attesa per i servizi 0-3 anni, o comunque una potenziale domanda alla quale non si riesce a dare risposta. Rispetto a quello dell’anno scorso, sarà riformulato con l’obiettivo di semplificare gli adempimenti in carico agli Enti locali.

Il contributo per ogni nuovo posto creato dai Comuni sarà di 5.300 euro annui, rispetto ai 4.500 dello scorso anno, in linea con l’unità di costo standard in corso di approvazione da parte della commissione UE. Il contributo riguarda sia i nuovi posti pubblici, che quelli ottenuti tramite convenzioni con i privati accreditati, a patto che alle famiglie sia comunque garantita l’applicazione del sistema tariffario comunale.

Al nido con la Regione

Prosegue anche la misura “Al nido con la regione” per la quale saranno messi a disposizione 18 milioni di euro provenienti dal Fondo sociale europeo Plus. Le famiglie residenti nei comuni montani e nelle aree interne vedranno così completamente azzerata la somma a proprio carico grazie ad ulteriore integrazione di risorse che la Regione sta predisponendo di circa a 10 milioni di euro.

In tutti gli altri casi, le famiglie con un ISEE pari o inferiore ai 26mila euro si vedranno in ogni caso ridotta la retta mensile. Considerando che la misura, infatti, si combina con il bonus asilo nido predisposto dall’INPS, il costo per la maggior parte delle famiglie sarà estremamente ridotto.

La misura riguarda le rette di frequenza ai servizi educativi per la prima infanzia pubblici (a gestione diretta o indiretta) o servizi a titolarità e gestione privata se convenzionati, di cui alla L.R. 19/2016.

Sentire l’inglese nella fascia 0-3-6

La Regione ha confermato infine il progetto Sentire l’inglese nella fascia 0-3-6 che rientra nelle azioni innovative finanziate dal fondo nazionale. Partito in via sperimentale nell’anno educativo 2021-22 con il supporto dell’Università di Bologna, ha l’obiettivo di avvicinare i bambini fin dalla primissima infanzia alle sonorità della lingua inglese, in una dimensione ludica.

Unico in Italia per estensione e capillarità sul territorio, nell’anno educativo 2022-23 ha coinvolto 305 servizi in tutta l’Emilia-Romagna e quasi 14mila bambini, con oltre 180mila euro messi a disposizione dalla Giunta regionale.

L’impegno complessivo della Regione per la fascia 0-3 anni in sintesi: oltre 70 milioni di euro I 70 milioni di euro complessivi derivano da diversi impegni, tutti volti a potenziare i servizi educativi per la fascia 0-3 anni (cioè la popolazione di 0,1 e 2 anni compiuti). 6,8 milioni di euro di provenienza regionale – ripartiti tra Comuni e loro Unioni – sono destinati a qualificare e migliorare nidi d’infanzia e servizi integrativi al nido per i bambini da zero a tre anni pubblici e privati convenzionati 27,5 milioni di euro sono la quota del Fondo Nazionale assegnata quest’anno alla Regione per sostenere il sistema integrato di educazione e istruzione 0-6 anni, e ripartita anch’essa tra i Comuni e Unioni dell’Emilia-Romagna. La Regione ha deciso di assegnare il 90% di queste risorse, pari a 25 milioni, alla fascia 0-3 anni. 15 milioni finanziati con risorse del Programma europeo Fondo sociale europeo Plus 2021-2027 saranno destinati all’ampliamento dell’offerta educativa. 18 milioni sono destinati alla misura “Al nido con la regione” che, in continuità con gli scorsi anni, garantisce l’abbattimento delle rette a carico delle famiglie sull’intero territorio regionale, con il completo azzeramento nei Comuni di montagna e delle aree interne. Anche in questo caso le risorse provengono dal Fse+. La misura sarà integrata con ulteriori 10 milioni di euro predisposti espressamente per i Comuni montani e delle aree interne. I risultati conseguiti negli anni precedenti: le iscrizioni Nell’anno educativo 2023 hanno frequentato i nidi pubblici o convenzionati 35.455 bambini su una popolazione 0-3 anni di 90.091, pari al 39,4%: la percentuale più alta degli ultimi dieci anni. La crescita rispetto all’anno precedente è netta, visto che nel 2022 la quota era stata del 36,3%. Dieci anni prima (2012-2013) il tasso dei bambini che frequentava il nido arrivava appena al 29,3% dei residenti. I risultati conseguiti negli anni precedenti: Sentire l’inglese nella fascia 0-3-6
Al termine del primo anno educativo di avvio (2021-2022), la sperimentazione ha coinvolto 75 nidi d’infanzia da Piacenza a Rimini, per un totale di 3.477 tra bambini e bambine da zero a tre anni, 525 operatori nella formazione, 74 ore di formazione erogate.
Nell’anno educativo 2022-2023 sono stati interessati 229 nuovi servizi (di cui 38 scuole dell’infanzia) che, aggiungendosi ai 75 già partiti, hanno portato la sperimentazione ad un totale di 304. Sono stati coinvolti una scuola dell’infanzia per ogni distretto per la continuità pedagogica ed educativa e due nidi per ogni distretto. I restanti 114 sono stati suddivisi in base al numero dei nidi presenti nel distretto. Le unità di personale educativo per la formazione sono passarti da 525 a 1.374, i formatori da 37 a 55, i bambini e le bambine da 3.477 a circa 13.900.
Complessivamente hanno preso parte alla sperimentazione 256 nidi (97 pubblici e 159 misti) e 49 scuole dell’infanzia (21 statali, 11 comunali e 17 private)

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