La percentuale di auto-approvvigionamento di prodotti agricoli in Italia, tra il 2012 e il 2017, si è ridotta dall’83% al 78%. Un calo di cinque punti percentuali dovuto anche alla riduzione della Sau (superficie agricola utilizzata), che è calata del 3,53% (persi 445mila ettari), e compensato dunque dall’aumento delle importazioni dall’estero (+7%) di prodotti agricoli. È questo il quadro emerso dai dati Ismea elaborati dal centro studi di Confagricoltura, che mettono in evidenza come, per alcune colture, il nostro paese sia sempre più dipendente dall’estero.
È il caso ad esempio del mais e del frumento tenero, che da anni ormai vivono situazioni di difficoltà. Continua a leggere