IN ARRIVO IL REGISTRO DIGITALE PER CEREALI E FARINE. SI AGGIUNGE ALTRA BUROCRAZIA PER I CEREALICOLTORI

MANTOVA – Tra le pieghe della Legge di Bilancio approvata alla fine del 2020 è stato inserito un adempimento che rischia di appesantire ulteriormente il lavoro degli imprenditori agricoli mantovani. Si tratta dell’articolo 21-bis, che prevede che “chiunque detenga, a qualsiasi titolo, cereali e farine di cereali, è tenuto a registrare, in un apposito registro telematico istituito nell’ambito dei servizi del Sian (Sistema informativo agricolo nazionale), tutte le operazioni di carico e scarico, se la quantità del singolo prodotto supera le 5 tonnellate annue”.

L’operazione di inserimento nel nuovo registro digitale dovrà avvenire entro sette giorni lavorativi dall’effettuazione del carico-scarico.

«Un ulteriore appesantimento burocratico – spiega Daniele Sfulcini, direttore di Confagricoltura Mantova – a carico delle nostre aziende. Basti pensare che a Mantova abbiamo quasi 60.000 ettari di mais e oltre 30.000 tra grano tenero, duro e orzo. Il che significa che più di 90.000 ettari verranno interessati da un provvedimento a nostro avviso totalmente inutile. Senza contare i vari comparti zootecnici, anch’essi interessati dall’acquisto e dal consumo di cereali e farine».

E oltre al danno, la beffa, dal momento che sono previste sanzioni tra i 5.000 e i 20.000 euro per chi non effettuerà la registrazione, e tra i 1.000 e i 5.000 per chi la effettuerà in ritardo: «Il Mipaaf ha tempo 60 giorni per emanare la circolare attuativa – spiega Sfulcini – e Confagricoltura darà battaglia affinché il settore agricolo venga esonerato da questo inutile e costoso adempimento».

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