CCIAA MANTOVA: IN CALO I RISULTATI DELL’IDAGINE MANIFATTURIERA QUARTO TRIMESTRE 2020

La ripresa che si è intravista nei mesi estivi non è stata sufficiente a recuperare le perdite dei due trimestri precedenti, con effetti di trascinamento anche sugli ultimi mesi dell’anno caratterizzati da una ripresa dell’epidemia e dei sistemi di chiusura a zone.

Secondo l’analisi della congiuntura manifatturiera relativa all’ultimo trimestre del 2020, effettuata dal Servizio Informazione e Promozione Economica della Camera di Commercio di Mantova insieme a Confindustria Mantova, complessivamente, la produzione industriale media annua nel 2020 vede un calo del -6,1% rispetto al 2019. Anche il fatturato mostra risultati negativi, così come gli ordini interni e gli ordini esteri.

Per quanto concerne le aspettative per il primo trimestre del 2021, gli imprenditori mantovani sembrano ottimisti sul fronte della produzione, del fatturato, della domanda estera e dell’occupazione, mentre mostrano più incertezze per quanto riguarda la domanda interna.

Il settore artigiano vede la produzione media annua pari al -8,6%, accompagnata da un calo di tutti gli altri indicatori.

Il comparto della grande distribuzione mostra ancora alcune sofferenze, con una media annua relativa sia agli ordinativi sia al volume d’affari negativa.

In calo anche il volume d’affari medio del 2020 relativo al settore dei servizi, mentre risulta in crescita quello dell’edilizia.

Considerando i dati congiunturali, ovvero confrontati con il trimestre precedente, si evidenzia una situazione di leggera ripresa della produzione industriale, pari al +0,5% per la provincia virgiliana e al +2,7% per la Lombardia.

Emerge invece un rallentamento per il fatturato, gli ordini interni e, seppur in maniera più contenuta, per gli ordini esteri; a livello lombardo, invece, si registrano variazioni con segno positivo.

Gli altri indicatori congiunturali relativi alla provincia virgiliana vedono in diminuzione la quota di fatturato estero, mentre aumentano sia il tasso di utilizzo degli impianti sia le giornate assicurate dal portafoglio ordini, pari a circa 64 giorni. Crescono i prezzi delle materie prime e quelli dei prodotti finiti, mentre sia la scorta dei prodotti finiti sia la giacenza di materiali subiscono una contrazione.

Considerando le variazioni della produzione media annua, nel 2020 rispetto al 2019, come anticipato la provincia di Mantova vede un calo del -6,1%, più contenuto rispetto al -9,8% della Lombardia. Nel confronto con le altre province lombarde, Mantova si colloca al vertice della classifica, preceduta solo da Lecco e Lodi; tutte le province si trovano, comunque, in territorio negativo con i valori peggiori registrati per Como, Varese, Pavia e Brescia.

Sempre tenendo presente le variazioni medie annue, mostrano risultati negativi il fatturato totale (-2,4%), gli ordini interni (-5,4%) e gli ordini esteri (-0,4%).

Nel dettaglio delle attività economiche, relativamente alla media annua lombarda, nel 2020 risultano ancora in calo tutti i settori, in vetta alla classifica troviamo Alimentari (-3,1%), Chimica (-5,6%) e Gomma-Plastica (-7,5%); risultati superiori alla media si hanno anche per Meccanica (-8,8%) e Minerali non metalliferi (-9,4%). Al contrario, mostrano risultati peggiori Pelli-Calzature (-23,6%), Tessile (22,3%) e Abbigliamento (-18,2%).

Per quanto concerne le aspettative per il primo trimestre del 2021, gli imprenditori mantovani sembrano ottimisti, in quanto prevale un sentiment positivo riferito alla produzione, al fatturato, alla domanda estera e all’occupazione; solo per quanto riguarda la domanda interna le prospettive si spostano in territorio negativo. Stesso clima si registra a livello lombardo per produzione, domanda interna, domanda estera e fatturato.

La produzione mantovana relativa al comparto artigianale registra, nell’ultimo trimestre dell’anno, una diminuzione tendenziale del -1,1%, situazione migliore rispetto a quanto si verifica a livello lombardo dove si evidenzia un -4,9%. Considerando le variazioni della produzione media annua, nel 2020 rispetto al 2019, la provincia di Mantova vede un calo del -8,6%, mentre la media lombarda segna un -11,9%. Nel confronto con le altre province lombarde, tutte in territorio negativo, Mantova si colloca in cima alla classifica insieme a Monza e Brianza, mentre in fondo troviamo Lodi e Pavia. Sempre considerando le medie annue, il fatturato vede nel 2020 una contrazione del -4,4%, così come gli ordini interni e gli ordini esteri rispettivamente del -8% e del -5,1%.

Considerando il comparto della grande distribuzione, la media annua relativa al volume di affari risulta negativa e pari al -1,4%, come in Lombardia il cui andamento risulta pari al -6,5%. Considerando la variazione tendenziale dell’ultimo trimestre del 2020, nella nostra provincia, il volume d’affari registra un +2,7%. Entrando nel dettaglio, il commercio alimentare e quello non specializzato vedono una variazione, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, pari rispettivamente al +2,4% e al +9,2%, mentre il commercio non alimentare vede un calo del -3,1%.

Per quanto riguarda gli ordinativi continua il trend complessivamente negativo emerso nei mesi precedenti, con una media annua del -7,1% nella provincia di Mantova e del -22,5% in Lombardia. Nell’ultimo trimestre del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019, a Mantova, gli ordinativi calano del -17,2%. Pesano soprattutto gli esercizi alimentari e non alimentari con una variazione rispettivamente del -20 e del -27,3%; al contrario quelli del commercio non specializzato si collocano in territorio positivo, con un valore pari a +6,7%.

Il settore dei servizi, dal punto di vista del volume d’affari, mostra un +0,6% rispetto al trimestre precedente per la provincia di Mantova e un +4,1% per la Lombardia; rispetto allo stesso periodo del 2019 si evidenzia, invece, un valore negativo sia per il territorio virgiliano (-4,8%) sia per il territorio lombardo (-8,7%). Entrando nel dettaglio, rispetto al terzo trimestre 2020, gli unici comparti che registrano una variazione negativa sono gli alberghi e ristoranti (-13,1%) e i servizi alle persone (-51,9%). Per i rimanenti settori emerge una generale ripresa: i servizi alle imprese (+5,9%) e il commercio all’ingrosso (+8,5%). La variazione annua risulta negativa e pari al -10% per la provincia di Mantova e al +12,3% per la Lombardia.

Il comparto dell’edilizia mostra una performance positiva a livello congiunturale, con una ripresa del volume d’affari pari al +19% rispetto ai tre mesi precedenti, un aumento del +9,9% rispetto allo stesso periodo del 2019 e del 8% per quanto riguarda la media annua 2020. La Lombardia si colloca in territorio positivo a livello congiunturale e tendenziale ma registra una media annua negativa pari a -5,4%.

Come è solita fare nell’ultimo trimestre dell’anno, l’indagine congiunturale ha analizzato anche la dinamica degli investimenti effettuati nel corso del 2020.

Per quanto riguarda il comparto industriale, il 56,7% delle imprese ha compiuto investimenti. Si tratta di una percentuale leggermente più alta rispetto alla media lombarda che si attesta al 51,9% dei casi, ma in diminuzione aumento rispetto al 2019, quando era pari al 64,8%. Rispetto allo scorso anno, diminuisce la percentuale di aziende che prevedono di realizzare investimenti nel 2021, passando dal 59,3% al 57,7%.

Gli investimenti effettuati hanno riguardato principalmente i macchinari (66,1%), seguiti dai fabbricati (8,1%) e dall’informatica (4,4%); un’altra parte è destinata agli investimenti di tipo immateriale: consulenza R&S (6,1%), software (3,4%) e brevetti (2,6%). Nel complesso, la quota degli investimenti sul fatturato è stata pari al 5,1%, in calo se confrontato con quello del 2019, pari al 6,1%.

Il Covid-19 ha influito sulla scelta delle aziende in relazione agli investimenti: solo il 44,2% dichiara di non aver fatto nessuna variazione rispetto a quelli previsti, mentre il 42,3% li ha ridotti. Il 7,7% delle aziende ha mutato la tipologia di investimento, mentre il 3,9% ne ha fatti di non previsti. Il 5,8% ha sospeso tutti gli investimenti.

Gli ultimi mesi del 2020 sono stati caratterizzati da una nuova ondata della pandemia e dagli effetti delle disposizioni di contenimento. Considerando i risultati emersi dall’indagine, rispetto al primo semestre dell’anno, le imprese mantovane e lombarde sembrano mostrare una maggiore tenuta, mantenendo comunque alta la predisposizione all’investimento anche se in rallentamento rispetto al 2019. Questo sentiment sembra anche emergere dai dati sulle aspettative degli imprenditori per i primi mesi del 2021, nonostante il perdurare dell’emergenza sanitaria.

Difficile fare previsioni sui prossimi mesi; molte le variabili dovute all’andamento della pandemia a livello italiano e internazionale, alle conseguenti misure di contenimento che potrebbero essere nuovamente attuate e al piano delle vaccinazioni.

Il Presidente di Confindustria Mantova Edgardo Bianchi: “La flessione del PIL mantovano, maturata soprattutto nella prima metà del 2020, è la diretta conseguenza della diffusione della pandemia e dell’adozione di forti misure di contenimento.

L’andamento del prossimo futuro dipenderà dall’influenza di almeno 4 fattori: le restrizioni antipandemia, la quota del turismo, l’andamento del settore delle costruzioni, le misure di policy. Tali variabili determineranno con quale misura i consumi saranno rinforzati e la ripartenza potrà assumere un’intonazione positiva e duratura.”

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