SalinaDocFest: ANNUNCIATI I TITOLI DEL CONCORSO INTERNAZIONALE “DIASPORE INCONTRI E METAFORE: Dall’Ucraina alla “Piazza” del quartiere ebraico romano

Quattro giorni di Kermesse internazionale per il festival del Documentario Narrativo ideato e diretto da Giovanna Taviani. Sei film in concorso: quattro anteprime nazionali e un’anteprima mondialeUcraina, Belgio, Francia, Iran, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Arabia Saudita, Svizzera, Germania e Italia i paesi coinvolti.

Beppe Fiorello e Giovanna Taviani

Tra gli ospiti, Vittorio GiardinoPaolo MondaniDavid PolonskyStefano SavonaCris Toala OlivaresBeppe Fiorello special guest della serata finale, domenica 3 luglio. Annunciati anche i Premi della sezione eoliana del festival: Premio Ravesi Dal Testo allo Schermo a Nadia TerranovaPremio Pistì a Ricky Tognazzi per il suo documentario La voglia matta di vivere, il Premio SIAE Sguardi di Cinema a Leonardo Di Costanzo, il Premio Irritec a Giuseppe Tornatore.

Ricky Tognazzi

Ad arricchire il calendario romano, due grandi finestre tematiche: “Le metamorfosi del linguaggio del reale. Il documentario d’animazione”, articolata in proiezioni e masterclass, e “Isole Vulcani Energia”, un focus dedicato alla scoperta e alla tutela delle ricchezze ambientali, realizzato in collaborazione con Green Salina Energy Days.  

“Diaspore Incontri e Metamorfosi” è il titolo della XVI edizione del SalinaDocFest:un invito alla riflessione sulla pluralità e il molteplice – nella storia, nel presente e nell’arte – a partire dalle molte ibridazioni che il linguaggio del documentario ha attraversato negli ultimi anni. 

Nel programma del festival, il racconto della realtà sarà declinato in tutte le sue forme, per attraversare insieme al pubblico un universo in cui trovano posto, accanto al documento e alla storia, le dimensioni inaspettate della lirica e del sogno. E’ questo il filo rosso che lega i sei titoli del Concorso Internazionale a chiamata che si terrà alla Casa del Cinema di Roma dal 30 giugno al 3 luglio.  

Leonardo Di Costanzo Premio SIAE (set_Ariaferma_by Gianni Fiorito)

Ad assegnare il Gran Prix Media Fenix al Miglior Documentario del Concorso Internazionale SDF 2022 sarà una giuria composta da Laura Delli Colli (Presidente), Igiaba Scego e Gioia Avvantaggiato. Il Premio Dams Roma Tre sarà consegnato dalla professoressa Ivelise Perniola, Presidente e coordinatrice della giuria studentesca.  

I film in concorso – selezionati da Antonio Pezzuto, Annamaria Pasetti e Paola Cassano – sono (in ordine di proiezione): 

TERYKONY di Taras Tomenko (Ucraina 2022, 80’ – Anteprima Italiana in collaborazione con Biografilm Festival), un appello alla pace e alla speranza, nel racconto della vita, tra giochi e macerie, di due bambini del Donbass, in guerra dal 2014; 

MA VIE EN PAPIER di Vida Dena (Belgio, Francia, Iran 2022, 80’ – Anteprima Italiana), in cui una famiglia siriana rifugiata a Bruxelles rivive il trauma della fuga e immagina il suo futuro, in un ritratto intimo fatto di disegni, canzoni e parole; 

NOUS, ETUDIANTS! di Rafiki Fariala (Repubblica Centrafricana, Francia, Arabia Saudita, Repubblica democratica del Congo 2022, 82’ – presentato alla Berlinale 2022), dove il regista, insieme a tre amici come lui studenti universitari di Bangui, mostra le difficoltà e i sogni di una gioventù comunque pronta a costruire il futuro del suo paese; 

Nadia Terranova_Premio Ravesi

BETTINA di Lutz Pehnert (Germania 2022, 107 ’ – Anteprima nazionale – presentato alla Berlinale 2022), la storia artistica e politica di Bettina Wegner, cantautrice tedesca nata a Berlino Ovest e cresciuta a Berlino Est (tra le sue canzoni più famose “Kinder – Children”, cantata anche da Joan Baez), raccontata al regista dalla protagonista ora settantenne; 

DIDA di Nikola Ilić e Corina Schwingruber Ilić (Svizzera 2021, 78’ – Anteprima nazionale), un’altra soggettiva tra due mondi: la Svizzera, dove Nikola vive da anni, e la Serbia dove è nato e dove vive la madre Dida, affetta da difficoltà di apprendimento e dipendente dalla nonna ormai invecchiata; 

PIAZZA di Karen Di Porto (Italia, 2022, 60’- Anteprima mondiale), uno sguardo personale sulla storia del cuore popolare del quartiere ebraico romano e della gente che lo abita, alla ricerca delle proprie radici identitarie e di quelle di tutto un popolo, in un percorso a ritroso attraverso la diaspora, dalla ‘piazza’ di oggi ad Israele. 

Il progetto SalinaDocFest – Festival Internazionale del Documentario Narrativo Ed. XVI – DIASPORE INCONTRI E METAMORFOSI, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico “Estate Romana 2022 – Riaccendiamo la Città, Insieme”curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE; con ilsostegno della Regione SicilianaAssessorato Turismo Sport e Spettacolo – Sicilia FilmCommission, del Ministero della Cultura, di SIAE; con il sostegno per il progetto “SalinaDocFest Speciale Tradizione e Innovazione nella Cucina Eoliana/1° Salina” della Regione Siciliana, Assessorato delle Attività Produttive e con il patrocinio del Comune di Santa Marina di Salina (Me) e del Comune di Malfa (Me). 

Il Festival vanta nel Comitato d’Onore: Cristina Comencini, Romano LuperiniGiorgio e Mario Palumbo (G.B. Palumbo Editore), Paolo TavianiBruno Torri. Il comitato scientifico è composto da Francesco D’Ajala, Agostino Ferrente, Fabio Ferzetti, Enrico Magrelli, Emiliano Morreale, Andrea Purgatori, Silvia Scola, Lidia Tilotta. 

www.salinadocfest.it 

Una grande finestra tematica è dedicata a “Le metamorfosi del linguaggio del reale. Il documentario d’animazione”. La rassegna si aprirà il 30 giugno con Flee” (Fuggire) di Jonas Poher Rasmussen, candidato all’Oscar come miglior film internazionale, miglior documentario e miglior lungometraggio d’animazione: la storia di un fuggitivo afghano rifugiato in Danimarca che, scavando nel suo ‘rimosso’, cerca di ricostruire la propria identità, sessuale ed emotiva.

“Il film mette in scena per tagli, visioni e cesure la rȇverie del protagonista” – scrive Giovanna Taviani nella sua introduzione –  nel forte contrasto tra l’animazione grafica …e le immagini reali di repertorio che mostrano guerre, diaspore e migrazioni. Eppure le immagini animate sono più reali del reale. … Credo sia perché la formalizzazione del “segno” allontana da te la realtà, in un mondo di favola lontano dalle cronache del presente, e al tempo stesso la trasfigura. La innesta nel grande solco della narrazione epica contro il linguaggio vuoto e sempre-uguale della cronaca televisiva. La rende universale.”

Nelle giornate successive, autori e autrici di cinema e graphic novel si confronteranno sul rapporto tra racconto disegnato e traccia documentaria durante le masterclass quotidiane alla casa del Cinema curate da Ludovica Fales. Sarà possibile incontrare lo storico maestro del fumetto Vittorio Giardino, in conversazione con il critico Oscar Cosulich (1 luglio); il regista Stefano Savona (2 luglio) e l’illustratore e art dirtector israeliano David Polonsky. Le proiezioni continueranno ogni sera al Teatro all’aperto Ettore Scola, con la presentazione di tre capolavori storicamente riconosciuti: Persepolis” di Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud (1 luglio) La strada dei Samouni” di Stefano Savona (2 luglio) e Valzer con Bashir”di Ari Folman (3 luglio).

“Storie vere –dichiara ancora Taviani – alcune autobiografiche, tutte mosse da un’irruzione della soggettività nella materia narrata che rende il documentario un genere nuovo dal punto di vista del linguaggio e delle potenzialità espressive. D’altronde Agnès Varda lo dichiarava: mi metto dentro i miei film perché voglio stare ancora un po’ in mezzo a loro, in compagnia del mio pubblico. Metamorfosi del documentario e dell’umanità. Perché le diaspore, le guerre, gli espatri producono incontri, creano mutamenti.” 

Cris Toala Olivares – fotografo e filmmaker ecuadoriano che vive e lavora in Olanda per National Geographic, ospite del festival nella giornata di apertura – si è avvicinato alla ‘gente dei vulcani’ seguendo lo stesso percorso, epico e personale insieme. Sua è l’immagine scelta per illustrare il concept di questa XVI edizione. “L’immagine ritrae in un bellissimo grandangolo Gaetano Cincotta” – racconta la direttrice del Festival nella sua nota – “da tutti conosciuti come il vichingo dell’isola di fuoco, su una barca in mezzo al mare, col vulcano sullo sfondo, mentre si accinge a buttare acqua sulla rete in segno di rispetto nei confronti della natura. …In uno scenario drammatico come quello della guerra che stiamo vivendo, questa immagine ci restituisce al contrario l’idea di un percorso, di un viaggio ulissiaco dalla propria terra di origine a nuovi lidi lontani, che trasformano l’identità dell’uomo in un faccia a faccia con la natura, verso una feconda metamorfosi che lo rende libero. Il vichingo di Stromboli è il frutto di innesti di popoli, eternamente in viaggio attraverso il Mediterraneo, un mare che favorisce gli incontri, mentre il vulcano dietro le sue spalle, muta e trasforma la conformazione delle coste”.

Il libro fotografico “Living with Volcanoes” – da cui è tratta l’immagine – sarà presentato in anteprima italiana il 30 giugno, e aprirà ufficialmente un focus dedicato al territorio e alla sostenibilità, organizzato in collaborazione con Green Salina Energy Days: “Isole Vulcani Energia”. La finestra, che farà da ponte tra la sezione romana e quella eoliana del Festival, si chiuderà nel pomeriggio del 3 luglio con la proiezione di due film emblematici: “La Soufrière” di Werner Herzog (Germania 1977, 30’) che racconta l’imminente eruzione del più importante vulcano di Guadalupe, attraverso l’attesa incredibilmente serena di 3 contadini del luogo, e il recentissimo “Fire Under The Sea”di Gil Kebaili, Roberto Rinaldi e Luc Marescot (Francia 2022, 52’), girato – con la collaborazione di Francesco Italiano, già Direttore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Palermo – tra le spettacolari manifestazioni vulcaniche marine.

Dalla Sicilia alla Capitale e ritorno, il Festival – che continuerà a Salina dal 15 al 18 settembre con il concorso nazionale “Isole.Doc” e la consegna del Premio Signum da parte di Robertò Andò, Presidente della Giuria Giovani – apre le proiezioni alla Casa del Cinema di Roma il 30 giugno, con un evento dal valore fortemente allegorico: la presentazione dell’intenso reportage “I semi del ‘92”, firmato da Salvatore Cusimano, il giornalista che per primo mandò in onda le immagini di Capaci, in una indimenticabile edizione straordinaria del Tg 1. Saranno presenti all’incontro, insieme all’autore, gli editori Giorgio e Mario Palumbo, produttori dell’audiovisivo, da sempre in prima linea per diffondere la cultura della legalità, e il giornalista Paolo Mondani, autore della clamorosa inchiesta “La bestia nera”, trasmessa nella puntata di Report del 23 maggio scorso, che ha portato alla luce connessioni inedite tra mafia e eversione di destra, scatenando polemiche e opposizioni culminate nella perquisizione dell’abitazione del giornalista da parte della DIA, su mandato della procura di Caltanissetta. “I semi del ‘92” – che sarà proiettato nell’ambito di uno spazio intitolato “Il documentario nelle scuole. Memoria e generazioni. Scuola e Cittadinanza nell’impegno di Palumbo Editore” – cerca una risposta ad alcune delle domande più drammatiche che restano aperte sulle complicità esterne a Cosa Nostra, ma raccoglie anche la testimonianza di chi oggi lavora ogni giorno per diffondere tra i più giovani la cultura della legalità, e cambiare in profondità la vita della comunità. Il murales dipinto sulla facciata del Centro San Giovanni Apostolo, nel cuore del CEP di Palermo, è un simbolo di questa speranza. Nel disegno naif, un grande fiore solleva lo stelo sulla Sicilia verde: ad annaffiare le sue radici sono le sagome colorate di Falcone, Borsellino e Padre Puglisi.

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