Buon compleanno a LILIANA CAVANI, una grande intellettuale che attraverso la cinepresa ha affrontato molti nodi critici della contemporaneità. Gli auguri di Bonaccini e Felicori

“A questa figlia di una terra che al cinema ha dato e continua a dare tantissimo, vogliamo esprimere i migliori auguri e ringraziarla per i suoi capolavori”. Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore alla Cultura, Mauro Felicori, hanno voluto esprimere le proprie felicitazioni alla regista, nel giorno del suo compleanno.

“Tanti auguri a Liliana Cavani che oggi, 90 anni fa, nasceva a Carpi, in provincia di Modena, da dove è partita per creare capolavori che rimarranno per sempre nella storia del nostro cinema e della cultura italiana”.

“Intellettuale laica e amante delle verità, anche scomode, nei propri film la Cavani è sempre stata particolarmente sensibile all’evoluzione culturale nel nostro Paese – continuano Bonaccini e Felicori – attraverso la cinepresa la regista emiliana ha affrontato i nodi critici della contemporaneità e ha anticipato nelle sue opere tematiche di grande attualità, sempre con uno stile orientato al confronto e alla riflessione critica”.

“A questa intellettuale, figlia di una terra che al cinema ha dato e continua a dare tantissimo- concludono- vogliamo esprimere i migliori auguri e ringraziarla per i suoi capolavori che hanno raccontato il nostro tempo attraverso il suo sguardo attento e irriverente”.

LILIANA CAVANI. Nata e cresciuta a Carpi, in provincia di Modena, nel 1933, figlia di un architetto mantovano e di una casalinga carpigiana, fu proprio la madre a farla appassionare alla settima arte, accompagnandola al cinema sin da bambina.

Dopo aver conseguito il diploma di maturità classica presso il Liceo Muratori di Modena, si laureò in lettere antiche presso l’Università di Bologna nel 1959, si diploma poi presso il Centro sperimentale di cinematografia di Roma con il cortometraggio La battaglia, vincendo il “Ciak d’oro” che il Centro conferiva al miglior saggio di fine corso. Inizia dunque a realizzare documentari e film-inchieste di stampo sociale e politico per la Rai: La storia del Terzo ReichLa donna nella resistenzaLa casa in Italia e svariate altre.

Nel 1966 con Francesco d’Assisi, dove il santo viene interpretato da Lou Castel, realizza il suo primo film che è anche il primo prodotto dalla Rai. Nel 1968 firma il nuovo film Galileo (in concorso al Festival di Venezia) con il quale mette a fuoco il tema del conflitto tra scienza e religione. Nel 1970 gira I cannibali, rivisitazione in chiave moderna dell’Antigone di Sofocle che esprime con un linguaggio particolare il conflitto tra pietà e legge radicato nel contesto sociale e politico di quegli anni.

Nel 1971 sottoscrisse la lettera aperta a L’Espresso contro il commissario Luigi Calabresi….

Il 9 dicembre 1999 riceve a Roma la laurea honoris causa in Scienze della comunicazione dall’Università LUMSA «per il costante impegno da lei profuso nell’umanizzazione dell’arte cinematografica, dando forma e voce alle grandi inquietudini del presente e alla tensione spirituale delle moderne generazioni».

Nel 2004 gira la fiction televisiva De Gasperi, l’uomo della speranza, con Fabrizio Gifuni e Sonia Bergamasco, dedicata al celebre statista e trasmessa su Rai 1 l’anno seguente. Nel 2008 è la regista della fiction Einstein. Nel 2009 ha fatto parte della giuria della 66ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Nel 2012 ha ricevuto il Premio Federico Fellini 8 1/2 per l’eccellenza artistica al BIF&ST di Bari; nello stesso anno ha inoltre ricevuto il David speciale alla carriera. 

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