ll Teatro Minimo, dall’8 al 26 marzo, a Mantova in via Gradaro 7/a, porta in scena “Una pura formalità”, thriller psicologico scritto da Giuseppe Tornatore e successivamente adattato per il teatro, per la regia di Valter Delcomune.
Una pura formalità – L’opera è la versione teatrale dell’omonimo film del 1994, tratto dal dramma di Pascal Quignard, interpretato da Roman Polanski e Gérard Depardieu e presentato in concorso al Festival di Cannes. Film e opera teatrale abbandonano l’ambientazione siciliana e le sue peculiarità, segnando una svolta nella produzione di Tornatore.
Come il film, anche l’opera teatrale è spesso definita un thriller psicologico: l’atmosfera vi appare infatti già all’inizio densa di mistero. La trama si sviluppa tra mezze verità, reticenze, e falsità, tra fantasia e realtà, alla ricerca continua di brandelli, frammenti di memoria che diano un senso agli avvenimenti e alla vita del protagonista.
Lo scrittore Onoff, l’unico di cui nell’opera si conosce il nome, che pure è composto da due termini di significato opposto, viene trovato senza documenti e senza memoria in un bosco vicino a un luogo in cui è stato rinvenuto un cadavere. Portato in uno strano commissariato, dove nulla funziona, è sottoposto a un interrogatorio che, da pura formalità, diventa sempre più stringente. Onoff non riesce a dare spiegazioni logiche e valide sui suoi ultimi spostamenti: si contraddice, non ricorda. Le domande incalzanti del commissario lo portano gradualmente a guardare in se stesso e a riflettere sulla sua vita. Solo, alla fine, dopo aver dipanato i nodi della sua esistenza e aver realizzato alcuni eventi inspiegabili, Onoff giunge a comprendere che si trova in un “non luogo e non tempo”, chi in realtà è il commissario e che lui è ….. Il finale risulta così inatteso e avvincente.
Regia Valter Delcomune
Scena e costumi Franco Ubezio
Il commissario Beatrice Cotifava
Onoff Davide Uggeri
Il capitano Valter Delcomune
Il gendarme Marisa Taffelli